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Su lawsonia
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Pui! Pui!
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In ritardo ma... Tanti auguri Paolo!!!
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Grazie Annamaria <3
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Grazie Silvia ❤️ Grazie per esserci stata sempre e per esserci ancora
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Grazie Franci 😘🐹💜
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Grazie Papaya! Tenete duro ❤️💪🐹 Ce la potete fare. Carezzine alla tua cavietta ❤️🍀
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Ricambio l'abbraccio Simo <3 grazie
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Sì, anche perchè i problemi cardiaci si possono tenere sotto controllo. Come per ogni cosa conoscere il problema tempestivamente aiuta.
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Grazie Paolo
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Rieccoci qui dopo tanto tempo. Qui dove tutto è cominciato. Ho scritto mille volte nella mia mente questo post, ma non ho mai trovato la forza di tradurlo effettivamente in parole. Ma oggi sento di doverlo fare, di doverlo agli esseri più meravigliosi che io abbia avuto il privilegio di conoscere. Questa è una storia lunga, ed è una storia felice e triste. Gli ultimi aggiornamenti che avevo fatto sulle mie mitiche caviette Kalinka e Lulù risalgono ormai alla scorsa primavera. Lulù aveva avuto un collasso ed era praticamente morta. Eravamo riusciti, non so con quale forza e con quale infinita fiducia nel potere della speranza, a rianimarla. Lulù aveva ripreso una vita normale. La differenza era che si muoveva meno, dormiva molto, non scattava immediatamente a correre appena sentiva che arrivava cibo, ci metteva un attimo in più, ma poi mangiava con il consueto appetito. Successivamente, in altre due occasioni ha avuto crisi respiratorie, non così gravi come la prima. Corsa dal veterinario, accertamenti. Lulù sembrava avere qualcosa di strano ai polmoni, tra le altre cose una conformazione“come se fosse un animale asmatico”, che in genere non si riscontra nelle cavie. Avevamo seguito le cure e Lulù continuava a stare tutto sommato bene. Noi continuavamo a svegliarci infinite volte tutte le notti per controllare che il suo respiro fosse ok. E Kalinka che spesso, pur amando molto sua sorella, l'aveva tormentata con rumba ecc, aveva preso (nonostante il caldo) ad andare a dormire appiccicata a Lulù ogni notte, come Lulù aveva fatto con lei quando Kalinka aveva avuto una grave emorragia. Poi, improvvisamente, a luglio, Lulù ha avuto un'altra grave crisi respiratoria ed è morta tra le nostre braccia. Lei era cosciente di tutto e si è aggrappata a noi con i denti e con le unghie. Abbiamo fatto il possibile. Ma non siamo riusciti a riportarla indietro come le tre volte precedenti. E' stato terribile. L'unica consolazione è che eravamo con lei in quel momento, che non l'abbiamo lasciata sola davanti alla sfida più grande, che lei l'abbia capito. Ma Lulù è l'essere più empatico e dolce che io abbia mai incontrato nella mia vita, lei che quando Kalinka tornava dal vet riusciva a capire non si sa come i punti esatti in cui le erano state fatte le iniezioni e andava a baciarla proprio in quei punti, lei che la vegliava nei momenti più duri, lei che le si metteva accanto a mangiare quando Kalinka era in blocco e dovevamo ricorrere all'alimentazione forzata, e Kalinka riprendeva a mangiare... Lei che mi ha leccato la prima volta che mi ha vista piangere. Lulù era bellissima, soffice come nemmeno le nuvole. Lulù è Lulù. E sentiamo forsennatamente la sua mancanza. Quando perdi una cavia, anche se hai fatto qualsiasi cosa per lei, ti aggredisce una matassa di “se” e di sensi di colpa. Però io so che Lulù ci stava lasciando il 18 marzo e che l'abbiamo riportata indietro, guadagnando fino a quel dannato giorno di luglio, 111 giorni di amore, dolcezza, amicizia. Che nessuno potrà mai toglierci. Come ha reagito Kalinka? Le è scesa una lacrima e si è attaccata a noi più di prima come fossimo le sue cavie. Ha continuato a mangiare e muoversi, poi nel giro di pochi giorni ha cominciato a gonfiarsi, a gonfiarsi tanto. Corsa dal veterinario, temevamo cisti ovariche. Invece è risultato un accumulo di liquido a livello addominale: ascite. Tramite un eco-cardiogramma abbiamo scoperto che la causa era un problema cardiaco. Il cuore non riusciva a pompare a sufficienza, il muscolo cardiaco era flaccido. Noi sospettavamo da anni che Kalinka avesse una patologia cardiaca, ma generalmente con una rx si riesce a vedere, noi di rx ne abbiamo fatte tantissime e non emergeva mai niente. Il suo problema era visibile solo a livello ecografico. E questo lo scrivo perché i problemi cardiaci nelle cavie non sono infrequenti, ma sono molto difficili da diagnosticare. Se avete una cavia che presenta letargia o problemi respiratori cronici, o riversamento di liquidi (che sia in sede addominale o polmonare), se dovete sottoporre una cavia ad un intervento chirurgico (anche di routine come una sterilizzazione): fate un eco-cardiogramma di controllo (mi raccomando non elettro-cardiogramma, ma eco-cardiogramma), può salvare la vita della vostra cavia! Scoperta l'origine del problema di Kalinka non ci siamo persi d'animo, né noi né lei. Abbiamo attaccato subito la terapia farmacologica (pillola per il cuore Vet***in e diuretico D***en, opportunamente dosati dal vet, due volte al giorno, per sempre). Kalinka è stata fortissima come al suo solito, chi la conosce sa quanti problemi di salute abbia affrontato. Nei mesi precedenti aveva perso pelo in metà del corpo, era diventata una piccola leoncina. Non presentava parassiti, né micosi, non riuscivamo a trovare una spiegazione. Man mano che la terapia cardiaca proseguiva, i peli sono tutti ricresciuti, Kalinka è diventata attiva come quando era più piccola, è riuscita nuovamente a fare pui pui, è diventata ancor più vorace. Intanto i problemi all'utero si erano ridimensionati: niente più perdite di sangue. Il 23 ottobre abbiamo festeggiato il suo 5° compleanno: nessun veterinario ci avrebbe scommesso. Poi abbiamo dovuto affrontare un problema cronico alla vescica, ma nulla di allarmante in confronto. Poi a novembre un edema polmonare, abbiamo riformulato la cura, aumentando il diuretico e aggiungendo anche un altro farmaco (Forte***). Kalinka è stata sempre tenace e fantastica e adorabile, nonostante la situazione respiratoria fosse difficile: il cuore continuava ad aumentare di dimensioni (cardiomiopatia dilatativa), ora sì si vedeva anche nella rx, e i polmoni in parte pieni di liquido per l'edema ne risentivano. I polmoni della cavie sono tanto piccoli, per questo i problemi respiratori sono così pericolosi per loro. La situazione faceva sì che la trachea risultasse un po' spostata. Ma Kalinka continuava a mangiare e a tenerci testa e noi, su consiglio del vet, cercavamo di tenerla a riposo. Non era sola nemmeno di notte ed è stata forse la cavia più coccolata della storia. Poi ha avuto una crisi respiratoria, abbiamo avuto davvero paura di essere giunti alla fine. E' caduta addormentata, come in coma, ma il cuore batteva ancora, impercettibilmente batteva. Dopo ore si è risvegliata e appena sveglia ha mangiato una fettina di banana . Abbiamo ripreso a lottare, in quei giorni (settimane) l'abbiamo tenuta praticamente sempre in braccio, andava scaldata e frizionata. Sono stati giorni e notti indimenticabili e pieni d'amore. Poi il 5 dicembre, Kalinka ci ha salutati. Anche lei, tra le nostre braccia. Anche lei, nonostante i gravi problemi di salute, ha avuto una vita degna di essere vissuta fino all'ultimo. Fino alla fine è stata una cavia con una malattia, mai una cavia malata. Era questo l'obiettivo che ci eravamo proposti, insieme al vet (che, così come Silvia, è stato un alleato prezioso e sempre disponibile), dopo la prima diagnosi nefasta già di alcuni anni fa: non importa quanto la vita sarà lunga, dovrà essere larga, e bella. E così è stato. Kalinka è una cavia con un cuore grande, in tutti i sensi. Ci ha insegnato, piccolo topo, cosa significhino la forza e la resistenza. E il valore inestimabile dell'amicizia. Oggi è un mese che non possiamo accarezzarla che in sogno. E vorrei dirvi che il dolore diminuisce col tempo, che si placa e diventa qualcosa di dolce. Ma non è così. Ma nonostante ciò, questa non è una storia triste. Questa è una storia felice, è la storia di come abbiamo avuto il privilegio di incontrare due meravigliose creature che hanno portato nelle nostre vite gioia, amore, serenità e follia, due topolini che faranno per sempre parte della nostra famiglia. Kalinka e Lulù hanno combattuto tante volte con la morte e, a conti fatti, sono molte di più le volte in cui hanno vinto. Non crediamo in una vita dopo la morte, anche per questo abbiamo tenuto stretto ogni momento con i denti, perché nessun attimo andasse perso: sapevamo che non ci sarebbe stato reso. Sappiamo che il dolore non dovrà mai essere più grande della gioia che abbiamo ricevuto, non sarebbe giusto. Ogni volta che una brutta diagnosi ci ha colpito, ci siamo imposti di essere positivi, ci siamo vietati di piangere e di cadere nello sconforto. E di questo, ve lo possiamo assicurare, le nostre cavie hanno un estremo bisogno. Per piangere ci sarà tempo dopo, dicevamo. E dopo, effettivamente, per piangere c'è tanto tempo. Ma tempo ci sarà soprattutto per camminare nei nostri ricordi, lì dove le nostre fantastiche amiche non potranno mai esserci portate via. La morte dopotutto non è che distanza nel tempo. E se riusciamo ad amare e a sentire qualcuno che è lontano nello spazio, possiamo continuare ad amare e a sentire chi è solo distante nel tempo. Grazie a tutti voi per averci accompagnati in questa avventura. Grazie a chi sarà arrivato alla fine di questo lungo scritto. E grazie a Kalinka e Lulù per averci dato il privilegio di prenderci cura di loro.
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Benvenuti! Bellissima questa storia del nome collettivo Filippina 😁
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Carissima Ilaria ❤️ leggo solo ora del piccolo grande Tridentino. So cosa provi. Ti abbraccio forte forte forte! Sei stata una umana fantastica con i tuoi pelosetti. Renzo e Lucia sono da sempre nel mio cuore. Con Lucia e Kalinka ci siamo fatte forza a vicenda. Sono cose che non si dimenticano. Renzo ha avuto una lunga vita, piena di amore fino alla fine. Non ho ancora avuto la forza di scriverlo, ma anche la nostra Lulú ci ha lasciato in questi giorni. É un dolore grande, ma messo sulla bilancia del bene che i nostri piccoli GRANDI amici ci hanno dato, questo non può che pesare più del dolore.
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Un recupero "da paura"
lawsonia ha risposto a franci_fra3 nella topic Non solo allevamento e cure...
Poveri piccoli Per fortuna che è riusciti a fare un intervento di recupero!Ma cosa può spingere una persona a stipare in un garage centinaia di animali senza der loro le adeguate cure?! Mi sembra vada un po' oltre l'ignoranza come cosa... -
Benvenuto Agamennone! Che bellezza!
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In bocca al lupo!
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Mi raccomando tante coccole, vitamina C e un po' di erba medica per la signirina. Appena aver partorito sono immediatamente fertili quindi occhio a separare il machietto e a pensare alla sterilizzazione come ha consigliato già Paolo