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paolo

L’importanza della vitamina C nelle diverse fasi della vita della cavia.

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Alla vitamina C, un micronutriente fondamentale per il benessere dei porcellini d’india (ma anche per noi umani!), abbiamo dedicato diverse schede e discussioni all’interno del nostro Forum.

Con queste righe desidero riassumere le schede già presenti e tentare di fare il punto sulla necessità di vitamina nelle diverse fasi della vita del porcello.

Ma prima un breve sunto delle più recenti conoscenze sull’argomento.

La vitamina C, o acido ascorbico, è un potente antiossidante che neutralizza i radicali liberi e contribuisce a rallentare il processo di invecchiamento; facilita l’assorbimento del ferro e favorisce la produzione dei globuli rossi del sangue; rafforza le difese immunitarie dell’organismo; è un cofattore indispensabile nella sintesi del collagene, la principale proteina del tessuto connettivo, del tessuto osseo e della dentina dei mammiferi.

Una carenza cronica di questa vitamina causa una grave malattia: lo scorbuto

In natura la vitamina C è presente in alcuni alimenti, particolarmente nella verdura e nella frutta.

Essa è comunque prodotta dalla maggior parte dei vertebrati a partire dal glucosio; fanno eccezione poche specie animali, fra le quali l’uomo e il porcellino d’india, perché privi di un enzima chiave per la sintesi di tale molecola: la L-gulonolattone-ossidasi, GLO.

Ma se la vitamina C è così importante, perché la cavia è incapace di produrla da sé?

Tale capacità è stata persa dagli antenati dei nostri porcellini circa 20 milioni di anni fa. All’epoca essi vivevano in ambiente ricco di vegetazione, nel quale la vitamina C era disponibile in quantità nella verdura e nella frutta, rendendo la biosintesi della vitamina alquanto superflua; è possibile che una mutazione abbia inattivato il gene della GLO, liberando quindi risorse energetiche a favore di altri cicli metabolici.

Il requisito della vitamina C è presente in tutte le fasi della vita e un ridotto apporto di essa può avere conseguenze anche importanti.

Nella cavia gravida e nel feto.

Una riduzione dei micronutrienti può avere conseguenze negative per la salute fetale e per il risultato della gravidanza.

Nel corso della vita fetale tanto l’umano quanto il porcellino d’india sono completamente dipendenti da un adeguato apporto materno di vitamina C. Se mamma cavia soffre per un prolungato deficit della vitamina, il trasporto di essa al feto è scavalcato allo scopo di mantenere la concentrazione materna anche a spese della progenie, con inevitabili danni fetali.

Consideriamo anche che durante la vita fetale le difese fisiologiche sono più basse e questo rende il cervello più vulnerabile allo stress ossidativo se c’è carenza di antiossidante: un deficit di vitamina C durante la vita fetale ne mette a rischio il corretto sviluppo.

Nella cavia il picco di crescita del cervello è raggiunto intorno ai 15 giorni prima della nascita, ovvero intorno al giorno 50 di vita fetale. Interferenze con i requisiti ottimali del feto possono determinare importanti effetti negativi sullo sviluppo successivo come un basso peso corporeo, una riduzione delle cellule ippocampali del cervello e alterazioni cognitive.

Nel neonato e nel periodo immediatamente post-natale.

I neonati sono particolarmente suscettibili alla malnutrizione a causa delle loro limitate riserve di micronutrienti e della loro rapida crescita.

I meccanismi antiossidanti (ascorbato, tocoferolo, glutatione e superossido-dismutasi) sono ancora immaturi e un deficit di vitamina C nei piccoli di cavia in svezzamento porta ad una loro rapida deplezione, mentre aumenta significativamente l’ossidazione delle proteine.

Il cervello nel neonato è un organo altamente vulnerabile e per questo mantiene una delle più alte concentrazioni intracellulari di vitamina C di tutto l’organismo; un eventuale deficit nella prima parte della vita postnatale dei porcellini d’india riduce l’efficienza dei sistemi antiossidanti e questo causa un’alterazione nello sviluppo dei neuroni, con una perdita del 30% di essi particolarmente nell’ippocampo, e conseguente deterioramento della funzione della memoria spaziale. La successiva somministrazione di vitamina C nel neonato non è in grado di ripristinare il danno creato dal deficit.

Un deficit di vitamina C quindi può essere particolarmente dannoso durante il periodo neonatale: cuccioli di madri con deficit di vitamina C sono clinicamente ad alto rischio e anche per questo si deve porre attenzione alle conseguenze non riconosciute di un deficit marginale durante la gravidanza.

Nel giovane e nell’adulto.

Come abbiamo visto il cervello è un organo che risente significativamente della carenza di vitamina C, particolarmente durante lo sviluppo, ma anche in tutti gli altri momenti della vita. Durante una prolungata deplezione dei livelli dietari di vitamina C i livelli nel cervello calano solo al 25% dei livelli di saturazione a fronte del virtuale esaurimento negli altri organi, enfatizzando questa unica capacità del cervello di preservare elevati livelli della vitamina.

Il deficit nella cavia, soprattutto se si instaura precocemente, causa deficit di memoria spaziale, diminuito volume ippocampale e diminuzione del numero di neuroni in animali per il resto sani, principalmente a causa degli aumentati livelli di stress ossidativo.

Ma non è solo il cervello a subire danni per la carenza; anche i vasi sanguigni della cavia subiscono alterazioni nella morfologia delle componenti endoteliali e muscolari lisce. In cavie affette da scorbuto la concentrazione di collagene tipo IV ed elastina è fortemente diminuita: in virtù del ruolo fondamentale di tali molecole nel mantenimento dell’integrità strutturale della matrice extracellulare dei vasi sanguigni, una riduzione dei livelli potrebbe contribuire ai difetti strutturali e rendere conto delle anomalie osservate.

E con l’avanzare dell’età...

L’invecchiamento è un fenomeno fisiologico progressivo al quale contribuisce la diminuzione dei livelli di vitamina C.

Nel porcellino d’india già dopo i 3 mesi d’età i livelli plasmatici e tissutali della vitamina prendono a declinare. Tra 9 e 42 mesi non si osservano significative differenze nei livelli di vitamina C nel plasma, fegato, reni, cuore e cervello; questo accade perché con l’età diminuisce l’assorbimento alimentare della vitamina C e il suo trasporto verso il plasma e i tessuti.

Si deduce quindi che la vitamina C declina precocemente nella vita, come fenomeno legato alla maturazione dell’individuo.

Aumentarne i livelli plasmatici negli individui più anziani può invertire parte del declino associato all’invecchiamento a causa del diminuito contenuto in vitamina C dei tessuti; però aumentarne l’introduzione con l’alimentazione potrebbe non essere sufficiente, vista la diminuita capacità di assorbimento e trasporto, e si renderebbe quindi necessaria una supplementazione per raggiungere adeguati livelli di questo antiossidante durante l’invecchiamento.

Date queste premesse, ci domandiamo quando, nel corso della vita della cavia, è maggiormente necessaria la vitamina C?

A questa domanda non abbiamo dubbi a rispondere: SEMPRE!

Lo scorbuto, con le sue evidenti e terribili manifestazioni, è causato dalla carenza completa e continuata di questo indispensabile micronutriente, eventualità che si può concretizzare solo per assoluta ignoranza o noncuranza; devo dire che non è ho mai letto nel nostro Forum di una cavia affetta da tale patologia.

In questa sede mi preme invece sottolineare l’importanza della carenza subclinica di vitamina, ovvero di un deficit parziale, sia esso temporaneo o continuato. Escludendo patologie concomitanti o un malassorbimento, un deficit parziale si può instaurare se non forniamo verdura con un sufficiente tenore di vitamina C o se la bestiola predilige comunque quei vegetali che ne sono più poveri.

Sta a noi proprietari accorgerci se l’apporto dietario di vitamina è sufficiente: se sospettiamo che il nostro porcellino non assuma abbastanza vitamina dai vegetali proposti, se siamo in presenza di uno stato di malattia, malassorbimento, stress o gravidanza, se la cavia proviene da una situazione di abbandono o difficoltà, o se non conosciamo nulla sulla sua precedente gestione allora sarà buona prassi supplementare con un preparato a base di vitamina C, preferibilmente dopo esserci confrontati con il nostro veterinario di fiducia.

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noi diamo una compressa di vitamine C della Oxbow, che acquistiamo in rete da Bauzar a circa 10€ per 60 tavolette.

Oltre che un indispensabile integratore, per le due birbe, sono una ambita leccornia.

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Grazie Paolo, interessante riflessione.

Aiutandomi con la nostra tabella dell'apporto di vitamina C contenuta nelle verdure, mi sono sempre regolata in modo che hai porcelli venga fornito il fabbisogno utile.

Nei momenti di problemi legati alla salute, un pre o post operatorio, terapie specifiche, ho integrato col Cebion...purtroppo nessuno dei miei porcelli ha mai dimostrato di gradire, impensabile metterlo sulle verdure o in acqua perché piuttosto non bevevano o toccavano cibo, l'ho sempre dovuto dare in modo forzato...

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noi diamo una compressa di vitamine C della Oxbow, che acquistiamo in rete da Bauzar a circa 10€ per 60 tavolette.

Oltre che un indispensabile integratore, per le due birbe, sono una ambita leccornia.

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Nei momenti di problemi legati alla salute, un pre o post operatorio, terapie specifiche, ho integrato col Cebion...purtroppo nessuno dei miei porcelli ha mai dimostrato di gradire, impensabile metterlo sulle verdure o in acqua perché piuttosto non bevevano o toccavano cibo, l'ho sempre dovuto dare in modo forzato...

La supplementazione talvolta può essere un problema. Mentre alcuni porcelli gradiscono i preparati di vitamina C, altri li rifiutano e i trucchetti per farglieli assumere, come quello di mettere le gocce su una fogliolina, possono essere controproducenti.

Dobbiamo avere un'idea del contenuto in vitamina dei diversi vegetali che proponiamo per poter raggiungere il fabbisogno giornaliero e sperare che stiano sempre in buona salute!

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