paolo Segnala messaggio Inviato Maggio 17, 2018 Abbiamo visto in precedenza come i più lontani progenitori delle cavie partirono dal Nord Africa e su isole galleggianti, sfruttando correnti e venti favorevoli, raggiunsero la costa atlantica dell'America Meridionale tra i 50 e i 45 milioni di anni fa (). Sbarcati probabilmente in corrispondenza del Brasile settentrionale e del Venezuela, questi ardimentosi pionieri si trovarono evidentemente a loro agio e presero a diversificarsi e a popolare il continente.In genere siamo abituati a pensare alle cavie come “peruviane” e infatti i più antichi fossili di caviomorfi, risalenti a 41 milioni di anni, fa provengono dal fiume Ucayali in Perù e sempre dal Perù provengono quelli del sito di Santa Rosa (32 milioni di anni). Sappiamo anche che dal Perù queste antiche cavie si spostarono verso il Cile e ancora più a sud, fino alla Patagonia ().Ma a questo punto, solo io mi sono posto una certa domanda?Ovvero: i lontani avi delle cavie approdarono sulla costa atlantica del continente americana, ma i reperti fossili più antichi si trovano in Perù, sulla costa del Pacifico. Come spiegarlo?Al proposito non ho trovato nulla in letteratura, però conosciamo l'epoca e il luogo di arrivo della cavia sul continente americano, quindi la risposta potrebbe trovarsi nella storia della geografia del luogo. Provo allora a formulare una personalissima ipotesi sulla base delle informazioni disponibili.C'era una volta… si lo so, l'ho presa un po' alla lontana, ma per capirsi meglio bisogna tornare molto indietro nel tempoIn origine esisteva un “supercontinente”, la Pangea, che comprendeva tutte le terre emerse ed era circondato da un “superoceano”, la Panthalassa. Successivamente, circa 180 milioni di anni fa, la Pangea si sarebbe spezzata dando origine a due grandi continenti: Laurasia a nord e Gondwana a sud, parzialmente separati da un mare, la Tetide; dalla frammentazione dei due continenti avrebbero avuto origine i continenti attuali. In particolare, da Laurasia originarono America del Nord, Europa e parte dell'Asia; da Gondwana si sarebbero formati America Meridionale, Africa, India, Australia e Antartide. Una geografia ben diversa da quella che siamo abituati a vedere negli atlanti!Torniamo ora all’America meridionale e consideriamo il Rio delle Amazzoni, il grande fiume che attraversa trasversalmente il continente sudamericano, secondo in lunghezza solo al Nilo. 130 milioni di anni fa le sue fonti si trovavano nel plateau dell'Ennedi, nel Ciadattualmente nel cuore del continente africano, dove tuttora esistono delle falde di acqua dolce. Il fiume scorreva allora in direzione inversa, da est verso ovest e sfociava in quello che sarebbe diventato l'Oceano Pacifico formando nel suo corso diversi laghi, dei quali l'unico rimasto ai nostri giorni è il lago Ciad.Quando Gondwana si frammenta la piattaforma continentale americana si sposta verso ovest e il bacino amazzonico viene separato dalla sua sorgente; i territori rimasti a oriente, in quella che è l’attuale Africa, si inaridiscono, mentre la parte occidentale continua ad essere alimentata dagli antichi affluenti, con formazione di zone riccamente irrigate e fertili.La frattura tra Africa e Sud America; la zona grigia 1 è quella di nostro interesse.Nel suo lento moto verso ovest, quella che è l’attuale America meridionale finirà per scontrarsi con la placca del Pacifico, la cosiddetta placca di Nazca, facendola inabissare sotto di sé; l’attrito dovuto allo scorrimento delle due masse genera un calore tale da sciogliere le rocce: la lava viene spinta in superficie creando vulcani e montagne: nasce così la cordigliera delle Ande, circa 45 milioni di anni fa, che elevandosi finirà per sbarrare il corso del Rio delle Amazzoni verso l’oceano Pacifico. Trovatesi la strada sbarrata le acque presero a scorrere in senso contrario, da ovest verso est, verso l'Oceano Atlantico, come fanno tutt'ora.Questo spiega perché il Rio delle Amazzoni si restringe man mano che ci si avvicina alla foce, quando per tutti gli altri fiumi avviene il contrario. E spiega anche perché nell'alto corso del Rio delle Amazzoni, a migliaia di chilometri di distanza dal mare, si trovino razze, gamberi, sogliole, sirenidi e delfini, assenti nel suo basso corso; questi animali acquatici erano presenti nel grande fiume quando questo ancora sfociava nel Pacifico, restarono isolati e si adattarono all'ambiente d'acqua dolce.Più o meno nello stesso periodo nel quale è avvenuto l'innalzamento delle Ande è iniziata anche la separazione tra il continente sudamericano e l’Antartide con la formazione di un passaggio stretto e poco profondo tra i due continenti, che si svilupperà pienamente tra 34 e 30 milioni di anni, consentendo la connessione tra gli oceani Pacifico e Atlantico.Questi cambiamenti nella geografia locale ebbero un profondo effetto sulla circolazione globale e sul clima, favorendo la sopravvivenza di numerosissime specie da cui origina l'attuale biodiversità della regione amazzonica. La regione sudamericana più ricca di fauna e flora coincide in gran parte con il bacino del Rio delle Amazzoni (le aree più scure sono quelle con maggiore biodiversità)Ma torniamo alla geografia dell’epoca.50 milioni di anni fa il mare si addentrava profondamente nella terraferma bagnando le attuali nazioni del Venezuela, Colombia, Ecuador e Perù, arrivando a sfiorare la Bolivia e il Cile. si ritirerà poi progressivamente raggiungendo un assetto molto simile all’attuale.35 milioni di anni fa, è il periodo dei più antichi fossili di caviomorfi; America meridionale e Antartide sono ormai separati.Fig.11 20 milioni di anni fa.Nella sequenza di immagini che segue possiamo seguire maggiormente nel dettaglio le modificazioni geografiche e geologiche che si sono succedute nell’area e nell’arco di tempo di nostro interesse.In ogni slide l’intervallo temporale è indicato in basso a destra. La porzione di costa atlantica compresa tra la parte settentrionale del Brasile e le coste del Venezuela potrebbe essere stata ragionevolmente la zona di sbarco dei progenitori della cavia provenienti dalle coste africane.Inizialmente il mare si spingeva ben all’interno del continente ("A","B") per dare origine a un imponente bacino idrologico (Pebas e Acres; "C", "D"), favorito anche dall’innalzarsi delle Ande (in rosso), bacino che avrebbe poi costituito il letto del “nuovo” Rio delle Amazzoni ("E","F").E’ probabile che una volta arrivate sulla costa nord-occidentale del continente le cavie abbiano seguito questo corso naturale poiché dove c’è acqua c’è vegetazione e quindi le condizioni ideali per sopravvivere; alcune si sarebbero poi irradiate a sud verso il Brasile e l’Argentina mentre altre raggiunsero la costa del Pacifico. Più a nord non si poteva andare, perché al tempo America settentrionale e meridionale erano ancora separate (l’istmo di Panama si sarebbe formato solamente 10 milioni di anni fa), quindi proseguirono verso sud, sul versante pacifico del continente, a raggiungere gli attuali Ecuador e Perù dove queste antiche cavie, insieme a molte altre specie, rimasero parzialmente confinate a causa dell’innalzarsi delle Ande.Questa ricostruzione potrebbe rendere ragione della presenza in Perù dei più antichi fossili noti di caviomorfi.E già che siamo in argomento, se per curiosità volessimo sapere com’era l’Italia nello stesso lasso di tempo?Nell’Eocene, circa 50 milioni di anni fa, la nostra penisola era ancora in formazione.In un periodo successivo, nel Miocene, intorno ai 20 milioni di anni fa, il collegamento con l’Oceano Atlantico si chiude e il Mediterraneo diventa un’enorme lago salato.L’aspetto del Mediterraneo fra 20 e 5 milioni di anni fa non doveva essere molto dissimile da questo (Great Salt Lake, Utah)Si riaprirà solo di recente, 3,5 milioni di anni fa, quando l’acqua dell'Atlantico cominciò ad entrare dallo Stretto di Gibilterra da cascate alte 3000 metri, causando una catastrofica inondazione che in pochi anni riempì nuovamente il bacino del Mediterraneo portandolo all’aspetto attuale.In futuro la penisola italiana continuerà a spostarsi in senso antiorario verso oriente fino alla collisione con la regione balcanica, che farà scomparire il mare Adriatico e innalzare una nuova catena montuosa. 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franci_fra3 Segnala messaggio Inviato Maggio 17, 2018 Wow!È incredibile vedere certe immagini del nostro passato, e anche immaginare come sarà la geografia in futuro...veramente affascinante Cita Share this post Link to post Share on other sites
paolo Segnala messaggio Inviato Maggio 18, 2018 Ieri, dopo aver terminato queste righe, ho fatto una riflessione.Mi piace pensare alla storia evolutiva della cavia immaginando queste bestiole che dall'Asia Centrale trotterellano sulle loro corte zampotte fino alle coste atlantiche dell'Africa e da lì, casualmente, si ritrovano su isolotti creatisi alla foce dei grandi fiumi e trascinati dalle correnti attraverso l'oceano fino a raggiungere le coste dell'America Meridionale. Seguendo le antiche coste che si addentrano profondamente nel continente arrivano finalmente alla costa occidentale, in vista dell'oceano Pacifico, dove l'innalzamento della catena delle Ande le confina parzialmente negli attuali Ecuador e Perù.Il resto è storia recente.Ma il titolo "La Terra che cambia" mi ha ricordato che anche la cavia è cambiata, ha subito un lungo processo evolutivo. Ad attraversare l'Atlantico sono stati dei progenitori non dissimili dagli attuali topi del deserto e i resti fossili peruviani ci hanno restituito un'immagine che ricorda forse un topino o un gerbillo. La cavia come la conosciamo "nasce" solamente due milioni di anni fa, un tempo minimo nella scala evolutiva. E il risultato è stato tutt'altro che disprezzabile!Infine: con questa tetralogia di "Alle più lontane origini della cavia" ho terminato la storia evolutiva della cavia. Spero in un futuro prossimo di trovare il tempo per riunire questi contributi in un unico documento, ovviamente aggiornato con i più recenti contributi scientifici sull'argomento. Cita Share this post Link to post Share on other sites
Simo74 Segnala messaggio Inviato Maggio 18, 2018 Ho voluto prendermi il tempo per leggere bene questa scheda ricca di informazioni scritte e grafiche.fantasticando ho anche pensato che si potrebbe creare un vero e proprio film d'animazione anche per ragazzi sul lungo cammino delle cavie!In fondo si è parlato di migrazioni, di pinguini, di Ere glaciali e disgeli... Cita Share this post Link to post Share on other sites
paolo Segnala messaggio Inviato Maggio 18, 2018 Ho voluto prendermi il tempo per leggere bene questa scheda ricca di informazioni scritte e grafiche.fantasticando ho anche pensato che si potrebbe creare un vero e proprio film d'animazione anche per ragazzi sul lungo cammino delle cavie!In fondo si è parlato di migrazioni, di pinguini, di Ere glaciali e disgeli...Sarebbe bellissimo, bisognerebbe però averne le capacità. Intanto ci vorrebbe qualcuno che sappia disegnare bene... Cita Share this post Link to post Share on other sites
Simo74 Segnala messaggio Inviato Maggio 18, 2018 Sarebbe bellissimo, bisognerebbe però averne le capacità. :D/> Intanto ci vorrebbe qualcuno che sappia disegnare bene... :azn:/>Non fraintendermi Paolo!!Io pensavo ad una vera produzione cinematografica...se qualcuno ha conoscenze nel settore.... Cita Share this post Link to post Share on other sites