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paolo

Come si produce il pellet di legna

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I “pellets” sono piccoli cilindretti di legno pressato prodotti con gli scarti della lavorazione del legno, come trucioli o segatura, ma anche da puliture di sottobosco. Tali scarti sarebbero altrimenti inutilizzabili e il loro smaltimento richiederebbe notevoli costi.

I tipici produttori di pellet di legno sono quindi le grandi segherie e falegnamerie.

La prima fase della lavorazione è la riduzione di pezzatura del materiale di scarto mediante l’utilizzo di un trituratore dal quale si ricavare il così detto “cippato”, ovvero scaglie di legno della dimensione di 3-4 cm.

Per la produzione di una tonnellata di pellet occorrono dai sei agli otto metri cubi di trucioli e segatura.

Il cippato deve essere essiccato per diminuirne l’umidità contenuta e viene quindi triturato con un mulino, ottenendo una segatura omogenea.

Il materiale triturato è trasportato tramite una coclea alla successiva fase di pellettatura, o cubettatura, dove verrà agglomerato per ottenere la forma cilindrica, i pellets appunto, con notevoli vantaggi in termini di riduzione dei volumi, trasportabilità, deposito e manipolazione.

Questo procedimento si realizza con un’apposita macchina, detta cubettatrice,

in pratica un grande rotore con un anello forato (detto trafila) che ruota velocemente; all’interno del rotore dei rulli spingono la segatura ad altissime pressioni fino a farla estrudere attraverso i fori della trafila, dove apposite lame li taglieranno nella lunghezza desiderata.

Il processo di estrusione del pellet produce un notevole calore, fino a 90°C, ed è quindi necessario il raffreddamento del pellet con aria refrigerata.

Le polveri residue saranno poi rimosse per mezzo di setacci o sistemi di aspirazione per assicurarsi che le stesse non superino l’1% ammesso dalle normative e il pellet di legno andrà quindi al confezionamento.

Il legno è composto principalmente da cellulosa e lignina; il calore sprigionato durante la fase di pressatura fa si che la lignina presente rivesta le fibre di cellulosa determinandone la compattezza, e la pellettizzazione può così avvenire senza l’aggiunta di ulteriori sostanze collanti.

Al pellet possono essere aggiunti amido, farine o oli vegetali, che ne migliorano la resistenza all’abrasione; quest’aggiunta è permessa fino a un valore massimo del 2%, anche se di regola non si supera lo 0,5%.

Il pellet di legno si conserva preferibilmente in un luogo asciutto, adottando qualche piccolo accorgimento per proteggerlo dall’umidità. Per esempio non appoggiare i sacchi a terra, lasciandoli su bancali, accatastandoli e coprendoli con teli in plastica; nel caso di deposito appoggiandoli a pareti perimetrali, meglio inserire una lastra di polistirolo che faccia da isolante tra il bancale e il muro.

Naturalmente è meglio consumare per primi i sacchi di pellet avanzati dalla stagione precedente.

La qualità è importante anche per i pellets: il consiglio è di usare solo pellets certificati, che non contengono agglomeranti chimico-sintetici o impurità (colle, vernici, plastica), presentano un’umidità residua assai contenuta (11-14%) e una frazione minima di polveri.

In passato gli scarti del legno come la segatura venivano buttati o utilizzati solo in parte mentre oggi, grazie alla produzione del pellet ed una sempre maggiore coscienza ambientale, questi materiali residui hanno una seconda vita ed un utilizzo pari al 100%.

Grazie alla pressatura il potere calorifico del pellet, a parità di volume (ma non di peso), è circa doppio rispetto al legno, e il valore energetico di un kilogrammo di pellet equivale all'incirca a mezzo litro di gasolio da riscaldamento o a mezzo metro cubo di metano.

Inoltre, bruciando il pellet ha basse emissioni di CO2 e NOX.

siti consultati:

it.wikipedia.org

lameccanica.it

pelletshome it

techinbio.it

umbriapellet.it

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"Lettiera" e "pellet di legna" sono due fra i termini più frequenti in un Forum di caviofili.

E le domande su questo tipo di lettiera sono particolarmente frequenti. Solitamente ci si chiede quale tipo di pellet sia il più adatto all'uso specifico e se in essi siano contenute sostanze potenzialmente fastidiose per i pelosini.

Se avete avuto la pazienza di leggere la precedente avrete capito che ben difficilmente il pellet di legna proviene direttamente da un foresta di abeti o faggi, ma sarà più probabilmente il sottoprodotto o lo scarto della lavorazione di questi legni; e che il pellet di legna per riscaldamento, quello che usiamo comunemente per la lettiera, non dovrrebbe contenere sostanze nocive, meglio comunque se si tratta di un prodotto certificato.

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Buona scheda! Ho usavo con la mia Cavia flora, devo dire che è buono prodotto. Pero preferisco lettiera di granulato di mais Chipsi.

zooplus mais chipsi

Dura di più.

Mai sentita comunque ho sempre usato il pellet, ma siccome devo ridurre il rischio di allergie, inizierò a usare ai tappetini in pilesmiley.gif

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Un'informazione: quando acquisto il pellet per stufe, devo stare attenta a qualche dicitura particolare? Ad esempio la presenza di qualche componente chimica dovrebbe essere espressa, giusto?

Per ora riesco a trovare solo pellet di conifera ma credo che vada bene comunque.

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Direi che se hanno qualche marchio di qualità (oltre a quelli in figura ce ne sono altri) puoi stare tranquilla, considerando che i sacchettoni di pellet sono per uso degli umani e quindi dovrebbero essere assolutamente privi di sostanze nocive o contenerne in quantità ininfluenti. :afro:

Il pellet di conifera va benissimo.

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