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paolo

Porcellini d'india in classe.

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Questa scheda rappresenta il riassunto di tre recenti pubblicazioni sull'effetto che la compagnia di un animale ha sullo sviluppo dei bambini in genere e di quelli con disturbi autistici in particolare.

- Endenburg N, van Lith HA. The influence of animals on the development of children. The Veterinary Journal 2011; 190: 208-214.

- O'Haire M e coll. Social behaviors increase in children with autism in the presence of animals compared to toys. PloS One 2013; Feb. 27

- O'Haire M e coll. Effects of classroom animal-assisted activities on social functioning in children with autism spectrum disorder. The Journal of Alternative and Complementary Medicine 2013; Oct. 24: pp. 1-7

E' opinione diffusa che la presenza di un animale da compagnia favorisca lo sviluppo socio-emozionale e cognitivo del bambino; spesso i genitori comprano un compagno animale ai loro figli perché pensano che avere un animale da accudire e con il quale giocare sia una cosa che li aiuta a sviluppare il carattere e a diventare più responsabili e più sociali. Nonostante ciò, lo studio dell'influenza di un compagno animale sui bambini è un’area di ricerca relativamente nuova.

Oggi la ricerca in questo campo vede due distinti filoni di studio: quelli che investigano l'impatto del contatto con l'animale nello sviluppo dei bambini, e quelli che ne studiano l'uso in terapia; questi programmi sono conosciuti, rispettivamente, come Animal Assisted Activities (AAA) e Animal Assisted Therapy (AAT). Nella AAA l'enfasi è posta sull'attività ricreazionale, diversamente dalla AAT, nella quale l'animale è incluso nel piano di trattamento per ottenere dei risultati specifici.

Per quanto gli studi disponibili che riguardano l'influenza degli animali da compagnia sullo sviluppo dei bambini non siano unanimi nei risultati, i dati ottenuti vanno comunque tutti nella stessa direzione e indicano che gli animali possono promuovere un sano sviluppo del bambino.

A fronte della crescente popolarità dei programmi d’intervento con l’assistenza di animali, la stessa attenzione non è sempre stata posta al benessere degli animali impiegati; fino ad oggi non molte ricerche sono state fatte su questo argomento e non c'è una valutazione sistematica dei potenziali pericoli per la salute degli animali coinvolti, causati da carichi di lavoro, condizioni ambientali non adeguate o altro.

Per quanto concerne la AAA, cioè l'attività svolta in presenza di animali, i porcellini d'india si sono rivelati preziosi nell'aiutare la socializzazione nell'ambiente scolastico di bambini affetti da disturbi dello spettro autistico (DSA).

Il termine autismo si riferisce ad un disturbo dello sviluppo la cui caratteristica principale è un'alterazione dell'interazione sociale e della comunicazione. I maschi ne sono colpiti 3-4 volte di più rispetto alle femmine.

Nell'ambiente scolastico questi deficit sociali possono essere devastanti: i bambini con deficit di sviluppo tendono ad essere rifiutati e isolati dai loro compagni di classe e a essere vittime di bullismo. La mancanza di supporto sociale e di amicizia fra i pari età può influire negativamente sulla salute mentale e fisica, portando a isolamento sociale, ansia, minori prestazioni scolastiche e problemi comportamentali; lo stress accumulato in abiente scolastico spesso determina difficoltà anche a casa.

Sviluppare strategie innovative ed efficaci per migliorare l'interazione dei bambini autistici con i coetanei all'interno delle classi scolastiche è una priorità importante; alla ricerca di un metodo efficace, in grado di dare risultati a breve termine ed economicamente sostenibile, un gruppo di ricercatori australiani (Brisbane, Queensland) ha investigato gli effetti di un programma di attività scolastica con l'assistenza di porcellini d'india.

In un primo studio si volle comparare la possibilità di stimolare l'interazione sociale di bambini con DSA utilizzando un’ampia collezione di giocattoli e la presenza in aula di due porcellini d'india quale focus alternativo di attenzione.

Furono coinvolti 99 bambini con DSA in 15 diverse classi (età compresa tra 5,2 e 12,1 anni).

Si formavano gruppi costituiti da un bambino con autismo e due coetanei, che partecipavano ad un programma di tre sessioni da 10 minuti con i giocattoli e altrettante con i porcellini.

Le attività venivano video-registrate e successivamente esaminate e valutate dai ricercatori.

I partecipanti con handicap esibirono maggiori approcci sociali (incluso parlare, guardare in viso e contatti tattili, sorridere e ridere) e ricevettero maggiore attenzione dai loro coetanei in presenza degli animali, piuttosto che dei giocattoli; al contempo, in presenza di animali mostrarono minori atteggiamenti di isolamento e effetti negativi (accigliarsi, lamentarsi, piangere).

Un secondo studio prevedeva un programma di otto settimane con la presenza di porcellini d'india nella classe scolastica e sessioni di interazione con gli animali della durata di 20 minuti. Si ipotizzava che i partecipanti all'attività (n=64, età compresa tra 5,2 e 12,8 anni, in 41 diverse classi) potessero dimostrare un miglioramento nel funzionamento sociale (con questo termine si intende la capacità di adempiere il proprio ruolo in ambito personale e sociale, di aver cura di sè stessi e del proprio ambiente) rispetto ad un gruppo di controllo di pari numerosità.

Insegnanti e genitori valutarono le abilità sociali e i problemi comportamentali dei partecipanti, prima e dopo il periodo di 8 settimane,

Al termine del programma AAA i bambini partecipanti mostrarono un significativo miglioramento nel funzionamento sociale; più precisamente esibirono un aumento dell'abilità e dell'approccio sociale, e una diminuzione in comportamentali di isolamento o distacco, mentre la popolazione di controllo non mostrò significative modificazioni di questi parametri.

Oltre metà dei genitori riferirono anche un maggior interesse dei partecipanti nel frequentare la scuola durante il periodo in cui i porcellini erano presenti in classe.

Non si osservarono invece significative differenze tra fra i gruppi per quanto concerne le competenze accademiche.

I porcellini d’india furono scelti come pet in aula perchè sono diurni, relativamente facili da maneggiare e curare, generalmente gradiscono essere tenuti e raramente mordono (nota 1).

Trattandosi di animali sociali che richiedono compagnia, ogni classe partecipante ospitava una coppia di porcellini dello stesso sesso (per prevenire la riproduzione). Gli animali restavano nell'aula dal lunedì al venerdì, per l'intera durata del programma.

Le sessioni di AAA includevano le seguenti attività:

holding: tenere il porcellino in braccio o in grembo;

feeding: preparare verdura e frutta e nutrirli;

floor time: sedere in circolo, consentendo ai porcellini di muoversi liberamente nel centro;

visual art: realizzare disegni o fotografie dei porcelli;

health monitoring: pesarli, misurarli, registrarne le caratteristiche fisiche e comportamentali;

construction: realizzare casette, ripari, percorsi, ghiochi, accessori;

grooming; spazzolatura del pelo o bagnetto;

cage cleaning: svuotare la gabbia e rifornirla di lettiera pulita.

Circa metà degli insegnanti optarono per tenere i porcellini d’india in classe anche dopo il programma AAA; i restanti furono adottati dalle famiglie dei partecipanti.

Ricerche precedenti hanno evidenziato che l'inserimento dei bambini con DSA in una classe poteva essere un evento stressante e favorente l'isolamento. Questi e altri studi di interazione umano-animale, o “antrozoologia”, hanno dimostrato che la semplice presenza di un animale può migliorare la percezione sociale delle persone, rendendole più felici e meno negative.

Nello specifico, la presenza dei porcellini sembra aver migliorato l'atmosfera delle classi, generando un aumento della motivazione a frequentare nei bambini con problemi.

I risultati ottenuti da questi studi dimostrano la fattibilità e la potenziale efficacia di un modello di AAA con porcellini d’india in classe, un mezzo relativamente semplice ed efficace per aiutare educatori e famiglie a migliorare il funzionamento sociale dei bambini con DSA.

1. Informazioni da: The American Society for the Prevention of Cruelty to Animals. Pets in the classroom: considerations. ASPCA resource guide for teachers. New York; ASPCA 2008: 13-14.

Un grazie di cuore a Conchita, che pur così impegnata mi ha dato un importante aiuto linguistico.

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Nonostante qualche mia perplessità sul come venivano utilizzati questi porcellini, gli studi dei ricercatori australiani con i porcellini sono molto interessanti per i risultati ottenuti e confermano il valore della presenza di animali nei programmi di supporto e di pet therapy.

Quanto meno le bestiole non sono state inserite a casaccio, ma basandosi sulle raccomandazioni dell'ASPCA.

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