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paolo

Infuso di fieno.

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Recentemente Nerone ha avuto la diarrea e io l’ho curato togliendo la verdura e lasciando acqua e fieno. Inoltre, ho dato un po’ di infuso di fieno, con la siringa senz’ago in diverse riprese,

L’idea di provare l’infuso di fieno per ripristinare la flora batterica intestinale mi era venuta leggendo alcuni precedenti post di Bambou e Fatamorgana.

Oltre a provare praticamente, ho voluto approfondire il meccanismo d’azione; questi sono i risultati.

L’acqua presente in natura, magari non quella dell’acquedotto che sarà addizionata di cloro, è un ottimo mezzo di coltura in cui i microorganismi si sviluppano senza alcun intervento da parte nostra.

Spinti dalla curiosità, magari dotati di un piccolo microscopio, potremmo ottenere dei risultati interessanti aggiungendo all’acqua un poco di fieno. Lasciando riposare per due o tre giorni sulla superficie dell’acqua si formerà una sottile pellicola costituita principalmente da un batterio: il Bacillus subtilis.

Bacillus subtilis è un microorganismo normalmente presente nel suolo e nella vegetazione, capace di formare un’endospora, una sorta di involucro resistentissimo che gli consente di sopravvivere anche in condizioni ambientali estreme. Una volta ritrovate le condizioni ottimali, il batterio potrà riprendere a riprodursi.

Non solo spore di batteri sono presenti nel fieno, ma anche cisti di organismi unicellulari: una volta realizzato l’infuso queste cisti si schiuderanno liberando dei protozoi detti, appunto, “infusori”.

Noi possiamo preparare un infuso con del fieno messo in poca acqua, portando a ebollizione e lasciando riposare tutta la notte. La procedura dovrebbe servire ad estrarre le spore di Bacillus subtilis dal fieno. Bevendo l’infuso filtrato introdurremo le spore, che troveranno l’ambiente ideale nell’intestino e “germineranno”, ripristinando una flora batterica.

Guarda caso è possibile acquistare il Bacillus subtilis in farmacia allo scopo di ripristinare la normale flora batterica alterata da un dismicrobismo intestinale, magari dopo trattamento antibiotico o chemioterapico.

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Un grazie a Franci che ha supervisionato il testo prima del post. :love:

Credo che le varie enterogermina, bifidus, ecc... sfruttino più o meno questo meccanismo d'azione.

Naturalmente i prodotti commerciali sono più concentrati ed efficaci, ma in caso di necessità, se ne siamo sprovvisti, si può ricorrere al rimedio casalingo dell'infuso di fieno.

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Grazie paolo per la dritta! :) Volevo chiederti un chiarimento, in caso quanto ne devo somministrare al giorno? Volevo darlo al mio pocho che sta facendo da un bel pò una cura di antiinfiammatorio! Grazie :)

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Grazie paolo per la dritta! :) Volevo chiederti un chiarimento, in caso quanto ne devo somministrare al giorno? Volevo darlo al mio pocho che sta facendo da un bel pò una cura di antiinfiammatorio! Grazie :)

In realtà l'infuso di fieno è un rimedio "casalingo", da usare in mancanza di meglio. Un po' di enterogermina svolge molto meglio la stessa funzione.

Comunque se volessi utilizzarlo la quantità dipende dalla volontà di bere del porcello.

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Io non sapevo nemmeno che si potesse fare un infuso con il fieno, e che potesse fare bene ai nostri piccoli amici. E' veramente interessante, mi unisco anch'io. Grazie Paolo

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Qualche giorno fa ho notato dei tic tac un po' morbidini, e non ben formati, allora ho tolto verdure a foglia, solo finocchi sedano e peperone, oltre al fieno e un po' di pellet, per due gg ieri ho reintrodotto tutte le verdure, ma oggi di nuovo tic tac morbidi, allora x capire chi delle due era le ho separate, e si è scoperto che erano di Kika, leggendo questo post ho capito che l'enterogermina e meglio dell'infuso di fieno, ne ho dato un ml oltre ad averle tolto la verdura, stanotte le lascio separate, anche se mi spiace, ma è per il loro bene, do un ml ancora x due giorni e poi vedo

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Eh si, le spore sono molto resistenti. Per eliminarle dagli oggetti (ad esempio strumenti chirurgici, vetreria da laboratorio...) si usa vapore sotto pressione a temperature di 120 gradi per parecchi minuti.

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