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Esercizi di agility - seconda parte

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Mentre per gli esercizi visti nella scheda precedente l’importante è chiamare per nome e soprattutto avere in mano qualcosa di buono, per i prossimi esercizi è necessario di volta in volta associare allo svolgimento un comando verbale e gestuale che possa farci comprendere meglio dal nostro amico.

Naturalmente vi illustrerò quali segnali utilizzo io, ma in questo non voglio condizionarvi: dal momento che dovrete usare sempre la stessa parola o lo stesso gesto vi conviene scegliere quello che vi viene più naturale, così da non fare confusione. Ovviamente le parole migliori sono brevi e molto diverse le une dalle altre, ed i gesti migliori semplici e lenti, cioè non minacciosi.

“Fermo”:

esercizio da svolgere nella gabbia se questa possiede una apertura dall’alto, altrimenti serve un perimetro che limiti (ma non troppo) le possibilità di fuga del porcellino.

Utilità: rendere la calata di una mano dall’alto (fenomeno generalmente associato ad attenzioni sgradite, visite veterinarie ed operazioni di “cavycure”) un momento più sereno.

Chiamando il nome del porcellino e “fermo” con tono sempre calmo e rassicurante, infilare la mano dall’alto muovendola il meno possibile. Alcuni porcellini, spaventati, potrebbero mettersi a correre. Fate finta di niente. Cercate di avvicinare la mano al naso dell’animale per permettergli di sentirne l’odore. Continuate a parlare e ad avvicinare la mano per carezzargli il dorso subito dietro al collo. Se si lascia carezzare, dategli subito un buon boccone, ditegli “bravo” e chiudete la gabbia. Se continua a non lasciarsi toccare prendete un pezzettino del boccone e fateglielo annusare tenendo la mano ferma. Se si avvicina lasciateglielo prendere e cercate di carezzarlo. Non siate ingordi se non è ancora abituato a lasciarsi carezzare: verrà anche il tempo delle coccole sostanziose, con un po’ di pazienza.

Insistete più volte ma in tempi fra loro distanti.

Lo scopo è dimostrargli che se entra una mano, non gli succederà nulla di male, ma riceverà cose buone e qualche grattatina.

La cavia è paurosa ma dopo numerose dimostrazioni di scarsa pericolosità e dopo aver scoperto che prima si lascia toccare e prima ve ne andate inizierà a considerare la faccenda sotto altri aspetti.

In piedi:

questo esercizio, pur essendo di scarsa utilità pratica, alle cavie piace molto. Lo usano spesso anche per attirare l’attenzione e sollecitare la somministrazione di qualche boccone ghiotto.

Il comando che uso è “Su!”, accompagnato da un gesto lento verso l’alto della mano che contiene il premio.

Per abituare il porcellino, fategli annusare il boccone e iniziate ad alzarlo leggermente, spostandovi più in alto ma sempre sul punto su cui ha la testa. Per raggiungerlo prima proverà ad allungarsi, poi scoprirà di essere molto stabile appoggiato sulle zampe di dietro e allora fare “il piccolo T-Rex” non sarà più così brutto. Premiate i sui sforzi.

Questo esercizio si vede abbastanza bene nel  video “Playtime”.

Curiosità: questo esercizio lo ha inventato Diddi (la mia cavia) quando, incintissima, scoprì che se si metteva in questa posizione ero abbastanza terrorizzata all’idea che le succedesse qualcosa da darle qualunque cosa desiderasse.

No comment.

Inoltre la posizione di questo esercizio è un po’ meno stabile se il porcellino ha le unghie posteriori più lunghe del dovuto: può essere usato per controllarle a vista senza disturbare, visto che mentre la cavia è in piedi sono ben visibili. Se il porcellino dondola, sono MOLTO lunghe.

“Qui”:

per svolgere questo esercizio è indispensabile che i porcellini si siano già appassionati al gioco e alla possibilità di ottenere qualche ghiottoneria extra mangiando dalle vostre mani.

Potrete iniziare a provare quando inizieranno a venirvi vicino con aria interrogativa, tipo: “Beh, com’è che oggi non hai niente da darmi? Cosa ci stai a fare qui?”.

Sempre stando seduti, prendete fra le dita il bocconcino, e con la mano volta verso il basso battete leggermente la punta delle dita in un punto del pavimento vicino a voi, ripetendo il comando “Qui!” con voce tranquilla.

Se avete più di una cavia in casa è il momento di sfruttare la cosa: a differenza degli esercizi in cui “si mangia al proprio turno” e cioè ottiene il boccone il porcellino che voi chiamate, in questo caso il boccone lo ottiene il primo a recarsi nel luogo dove avete appoggiato la mano. Ripetete quando il fatto è stato acquisito, provando ad appoggiare la mano in un altro posto.

Utilità: imparano a venire più vicini al padrone.

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