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walter

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  1. Perdono un po' del loro fascino quando fanno la muta. Mi pare anche di capire che non torneranno più al bianco originale. Poco male, rimangono sempre una meraviglia.
  2. Che meraviglia. Ma toglimi una curiosità: ti ha "timbrato" le dita con i dentini? Oppure non c'è verso di prenderla in mano?
  3. Ma figurati Simo. Non mi offendi affatto. Avevo previsto che l'argomento toccava sensibilità profonde. Sono assolutamente legittime (e cercate) le altrui opinioni. Una sola differenza: a me non mi fa sorridere.
  4. Aaaaaahhhhh. Ecco. Mi pareva. Ma la ricotta, in quanto formaggio molle va bene?
  5. Che bravo topino timorato di Dio che hai! Si accontenta di una foglia di insalata. I miei se non hanno il "doping" o il formaggio si avventano sulle mie falangi e mi spolpano come dei piranha.
  6. Il cipiglio di Diabolik mi fa immaginare l'incontro con Ljuba. Chissà che match.
  7. Mi devi spiegare però come ci sta Ned in mezzo ai toponi. Lo metti e lo togli oppure ti fidi a lasciarlo in compagnia dei caviotti?
  8. Ehhhhh!!! Lo sai che c'è differenza fra detenzione per uso personale e....SPACCIO.
  9. Come sempre, i tuoi scritti, sono ricchissimi di spunti. Pensavo alla Skyline di Singapore. Città avveniristica, con i suoi palazzi, questi grandi architetti che hanno dato il meglio di se. Credo si rimanga a bocca aperta per la maestosità delle costruzioni, le linee ardite, la testimonianza dell'ingegno e della creatività degli uomini, di alcuni uomini. Affascinante, per alcuni aspetti suggestivo. Ma si può definire tutto ciò "bello"? D'accordo, la bellezza (si dice) è soggettiva. Ma ci sono alcuni dati di oggettività assoluta. C'è qualcuno che può affermare oggettivamente che la "Cappella Sistina" non sia bella? L'Empire State Building, a New York è stato costruito negli anni 30, mi pare. Ha rappresentato per anni l'esempio dell'ardimento umano nelle costruzioni. Poi è stato superato non solo a New York ma in molte altre parti del mondo. C'è qualcuno oggi che vedendo quel palazzo possa oggettivamente dire che è "bello". Ne dubito. E' stato ampiamente superato. Oggi è vecchio, non antico. Tutto questo per aprire una riflessione sulla memoria. In particolare sulla memoria storica. Steven descrive magnificamente i suoi concittadini Singaporesi come radicati nell'oggi e proiettati nel domani. Ne sottolinea con sapienza i valori (o disvalori), le ambizioni, le aspettative. A Singapore nulla di nuovo si è creato. Ci si è limitati ad importare (pessimi) stili di vita altrui. In particolare il modello è quello Statunitense. Deregulation, competizione esasperata, diseguaglianze sociali e...dio denaro. Ok. Senza il reddito non si mangia, non si ha una casa, non ci si cura. Ma il reddito dovrebbe essere il mezzo per vivere, non il fine. Ho grande disagio quando mi capita di vedere qualche servizio giornalistico in cui questi corsi di motivazione destrutturano ogni capacità critica degli uomini riducendoli a mere macchine al servizio del superiore profitto, senza morale, senza capacità critica propria. Contemporanei Faust ai quali il Mefistofele del 130° piano chiede di essere pronti ad uccidere la propria madre. In nome del denaro, del possesso dei beni. Tutti si aspira ad una vita dignitosa ed a circondarsi da quanto ritenuto necessario. Ma qui non stiamo parlando di questo. Parliamo del di più, del molto di più, del sempre di più. Che senso ha tutto ciò rispetto alle necessità primarie che abbiamo, che ogni essere vivente ha e che avrebbe legittima aspirazione ad avere soddisfatto. A che ti serve? Ad affermare il tuo potere? A comprare tante donne (perchè di questo si tratta). Per costoro, davvero esiste la bellezza? Leggo che i tuoi concittadini non hanno memoria storica. Se ricordo bene il 75% sono di etnia cinese. Ma la cultura cinese è una cultura millenaria. davvero sono bastate poche generazioni per cancellare un patrimonio così immenso? In Unione Sovietica e nei paesi a regime comunista hanno tentato con il laicismo di cancellare il sentimento religioso degli uomini. Non ci sono riusciti, lo stato si è laicizzato, ma ciò che era degli uomini è rimasto degli uomini. Quando, in casa nostra, sento qualche estemporaneo "solone" declamare la teoria di quanto sia moderno non considerare più il posto di lavoro come posto fisso e di quanto sia "avanzato" pensare di spostarsi sempre alla ricerca dell'"occasione" mi vengono i brividi. Penso a quella generazione di giovani privati di ogni certezza, di ogni ideale, di ogni sicurezza. Gettati nell'agone della precarietà verso un futuro incerto e ignoto. Così va il mondo? Ma siamo sicuri che questa ristrutturazione della socialità possa reggere il limite di tolleranza. Quali prezzi è previsto si debbano pagare, e soprattutto, da chi saranno pagati? Io un'idea purtroppo ce l'ho. Si continua a citare l'esempio degli Stati Uniti. Ma gli Stati Uniti sono una macchina autoalimentante. Hanno bisogno di sempre maggior carburante per mantenere la velocità. E quel carburante lo si procura attraverso il sistema, costi quel che costi, senza andare troppo per il sottile. Davvero quello è il modello? Gli americani sono migranti per definizione, ma sono un popolo senza radici, senza appunto "memoria storica". Lo stesso concetto di famiglia è diverso dal nostro, che saremo anche mammoni, ma che della famiglia facciamo il fulcro indimenticato della nostra esistenza. Un americano si sposta da un posto all'altro e quello che si porta dietro sono gli effetti personali. Perchè troverà un'altra casa, standardizzata, già ammobiliata, simile a quella che aveva magari dall'altra parte del continente. Un italiano ci mette una vita a costruire la "sua" casa. La pensa, la realizza e la abbellisce a sua immagine e somiglianza. Essa è la sua personale memoria storica, del suo essere vissuto. Lo so, è legittimo che qualcuno mi consideri passatista, che abbia una visione del futuro più moderna ed aperta della mia. Ma io credo che tutti noi, prima o poi, dovremo fare il conto con "il sostenibile". E non sarà molto piacevole. Quindi "la bellezza" dicevo. La bellezza ci è dentro. Si sposa al nostro ricordo, si nutre della nostra conoscenza, si crogiola nella nostra storia. Non si mangia eppure ci nutre. Non possiamo prescindere da essa perchè noi abbiamo memoria storica. L'arte, la cultura, la poesia, la musica, tutto questa magnificenza che accompagna il nostro vivere, anche quando è permeato di fatica. Ci saranno senz'altro i pragmatici a cui queste mie parole strapperanno un sorriso (per non dire altro), ma non sarà mai aperto come il mio quando penso a ciò che di bello ho visto, a quanta bellezza ho accumulato dentro di me. E il ricordo accompagna il mio "venire da lontano". Oggi come ieri ci saranno un ragazzo e una ragazza seduti ad ammirare un tramonto (che è di tutti). Oggi come ieri faranno l'amore e poi si abbandoneranno ai progetti e ai sogni. Cercheranno di disegnare il futuro partendo dal loro passato. Dalla loro memoria e da quella di chi li ha generati. E questo, vivaddio, non ce lo potrà mai togliere nessuno.
  10. Ma quali "modeste" parole Steven. Suvvia. Avessi io la tua proprietà di linguaggio. E poi la "modestia" non mi piace. Preferisco l'umiltà. Certo che ricevere lezioni da un singaporese è particolarmente fastidioso. Dire che un italiano vive circondato dalla bellezza dell'ambiente, dalla magnificenza dell'arte, dall'immensità della storia, è dire cosa ovvia. Pittori, scultori, poeti e letterati hanno lasciato segni indelebili in tutta l'umanità. Non basta citare Firenze, Roma o Venezia. Tutta l'Italia è uno scrigno. Ed in qualunque regione tu ti rechi trovi la cultura applicata al cibo con una creatività unica, una capacità di valorizzare i nostri prodotti davvero straordinaria. Certo, pizza e spaghetti sono uno stereotipo, ma hanno trovato cittadinanza e apprezzamento in tutto il pianeta. E sono solo il nostro biglietto da visita. (assieme alla mafia ahime). Ciò non significa che siamo un popolo di tutti geni, ma il DNA qualcosa ci regala. Se loro non sanno niente dell'Italia, figurati noi di Singapore. Chiedi alla gente dov'è. Ti diranno India, Thailandia, Giappone...insomma da quelle parti la. (e lo confonderanno con Hong Kong. Qualche anno fa di Singapore si sentiva parlare solo come aeroporto di transito, ed era nominato il Duty Free). Gli arricchiti di denaro pensano sempre di essere superiori ai ricchi di storia e ci fanno lezioni sull'italiano pigro, indolente e caciarone. Allora noi che dovremmo dire andando sempre per luoghi comuni? Che mangiano riso, sono bassi, con le gambe storte e...ce l'hanno pure piccolo. (e così ci ho messo una buona dose di sciovinismo. Tiè) Ciao.
  11. Hahahaha. Conosco la sindrome. E' impossibile sottrarsi all'occhietto postulante. Era impossibile evitarlo. (e poi hai il vantaggio di poter dare tutta la colpa alla moglie) Benvenuta alla Toppa.
  12. Purtroppo nulla so sull'argomento e non posso esserti di alcun supporto. So però quanto stiamo male a veder un nostro animaletto che soffre. Un grandissimo augurio al vostro Pitto. Incrocio le dita.
  13. Della serie..."I dannosi per gusto". Io ne ho una che aspetta di iscriversi all'associazione.
  14. Caro Steve, nel ringraziarti molto per il tempo che hai dedicato a rispondere, devo dire che leggerti è davvero affascinante. Tu non dai solo informazioni, ma interpretazioni che partono da presupposti culturali che ci sono propri (intendo come Italiani). I mondi, soprattutto quelli altrui, non solo si guardano, ma si osservano con gli occhi del proprio animo e della propria conoscenza. Mi hai reso comprensibile un mondo diverso proprio perchè me l'hai saputo raccontare con occhi diversi da quella diversità. (scusa il gioco di parole). Avevo pregiudizi che con il tuo racconto si sono confermati come giudizi. Mi chiedo se per me vivere in una realtà così sarebbe da "felici". E mi rispondo che probabilmente sarei appagato nei miei bisogni, ma felice no. Certo, la mia alternativa "domestica", è quella di uno che ogni tanto combatte per i propri bisogni, ma ho conosciuto e conosco sprazzi di felicità. Perchè sono un uomo profondamente libero e consapevole. La felicità è data dalla conoscenza e non "dall'inconoscenza". Certo, l'inconoscenza è comoda, non porsi problemi o pensieri, potendoselo permettere, ti crea quel "limbo di beatitudine" che assieme all'inconsapevolezza ti regala forse tranquillità. Ma anch'io amo Socrate e credo nel pensiero, non solo nella vanga. Non voglio annoiare oltre. Saranno stati buoni i wontons che hai mangiato? Sono subito andato a vedere di cosa si trattava. Più o meno ravioli, ripieni. Mi sono subito venute in mente le nostre paste ripiene. Tortellini, tortelloni, ravioli, casoncelli, cjarzons, i ravioli del Plin...e un'infinità d'altro. Ah la cucina italiana. Ti manca mai? Tu sei piemontese...le tome, i bolliti, la bagna cauda...i sontuosi vini. Non volevo essere crudele, magari il tuo palato si è ormai orientalizzato....Ne dubito. Al piacere di rileggerti. Ciao.
  15. Prova ad andare sul tuo account o canale e cerca il video che hai caricato. Aprilo e linka quella stringa. Prova.
  16. Tonti??? Sono astuti come volpi e opportunisti come i bambini nelle promesse di bontà il giorno di Natale.
  17. Molto interessante Steven. In tutto il mondo esistono problemi di coperte troppo corte. Se qualcuno si copre bene e la tira dalla sua parte qualcun altro rimane con i piedi scoperti Singapore è uno dei paesi al mondo con più alto PIL pro capite. Però alcune cose mi hanno lasciato perplesso. Innanzitutto, come da te sottolineato l'economia è di carta, virtuale e basata sul denaro. Esiste un minimo di struttura produttiva? L'agricoltura immagino sia stata soppiantata. (considerando anche le dimensioni minimali del territorio). Mi pare di aver letto che è il secondo paese al mondo per densità di popolazione (dopo Montecarlo). Si starà un po' strettini. A proposito di coperte corte, negli Emirati Arabi (ad esempio) che vivono sulla ricchezza data dal petrolio, gli autoctoni se la spassano alla grande, ma non altrettanto i lavoratori (es. Egiziani) che godono di ben altro trattamento e svolgono i lavori più umili. Esiste anche li una cosa simile? Ovvero, più che lavorare 7 su 7, quant'è l'orario di lavoro settimanale? E la retribuzione media di un operaio, di un impiegato o di un insegnante? Esistono rappresentanze dei lavoratori? (sindacati o quant'altro?) Esiste una contrattazione sui salari e sulle condizioni di lavoro? Esiste il diritto di sciopero? La sanità è gestita dallo stato e garantita per tutti o è legata ad assicurazioni private? Com'è organizzato lo stato sociale? (se c'è) La scuola è pubblica e gratuita? Esiste l'obbligo scolastico? Esistono supporti per i disagiati o per gli infermi? Sono rimasto colpito dal tuo racconto ove menzionavi che gli anziani (molti? alcuni? tutti?) sono costretti a lavorare con orari assurdi (12 ore) per poter sopravvivere visto che il vecchio sistema pensionistico non garantisce loro un'esistenza dignitosa. Io ho sempre creduto che nei paesi asiatici esistesse un culto degli anziani, ma mi pare di capire che mi sbagliavo. Infine gli animali. Mi pare di capire che sono trattati con attenzione e rispetto. E' frutto di un sistema legislativo di sostegno o è proprio della cultura dei locali? (atteso, ovviamente, che secondo me l'attenzione verso gli animali e la coscienza ecologica sono frutto del benessere). Insomma, siamo nell'Eldorado, o più semplicemente in un paese a capitalismo avanzato in cui le contraddizioni proprie di tutto il pianeta albergano qui come ovunque? Infine un'ultima domanda, in questo Truman show...la gente è felice? (perdonami la caterva di domande alle quali non esiste ne obbligo di risposta ne necessità di conoscenza. Non puoi mica sapere tutto).
  18. Si Paolo, suppongo di si, come credo siano stati affrontati nel tempo un po' tutti gli argomenti. Tu ne sei memoria storica, ovviamente. Ma questo sito è talmente vasto che uno non può pensare di andare a cercare tutto quanto nel tempo è stato detto su un argomento. E comunque potrebbe non essere esaustivo rispetto magari all'opinione che uno ha. Se l'attualità suggerisce un argomento, non è improprio che, seppur già trattato, gli utenti esprimano (con urbanità) la loro opinione. Anche perchè poi, fortunatamente, ce ne sono sempre di nuovi. Questo è un argomento etico, e sull'etica le opinioni sono sempre molto personali e difficilmente riassumibili da altre. Non credo che in discussione ci fossero le benemerenze delle associazioni, ma forse singoli comportamenti, che come tali sono soggetti a diritto d'opinione. Sempre senza offesa.
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