Avrei preferito non dover fare mai un topic di questo genere, ma visto che con voi avevamo condiviso da subito tutte le gioie che ci ha dato il nostro Bertie penso sia giusto condividere anche la tristezza. Ieri l'altro, verso sera, Bertie ha avuto un attacco di diarrea: non ho la più pallida idea di quale sia stata la causa (il vet parla di debolezza generale dovuta all'infezione della zampina che ha lasciato spazio a qualche batterio virus pastorella o altro canchero immondo, non lo so). E' andato di male in peggio in pochissime ore, ieri sera era chiaramente sfinito nonostante le cure (antibiotici e palliativi generali - il vet si è ancora consultato con una collega più caviofila) e non abbiamo potuto fare altro che tenercelo in braccio a turno per farlo stare caldo e coccolato. Fino a che proprio era quasi addormentato e lo abbiamo messo nella sua gabbietta, avvolto nel suo berretto di lana preferito: poi lui è uscito e si è spostato nel suo angolino delle cose private, l'ho coperto con fieno e lana e lo abbiamo lasciato tranquillo - dopo un'ora il nostro topino non c'era più. E' inutile che vi dica quanto stiamo male: voi almeno lo sapete quanto sono capaci di riempirti la vita 'sti bestiolini apparentemente insignificanti ma così capaci di intenerirti le giornate. A chi non li conosce potrà sembrare assurdo, ridicolo e incomprensibile: ma loro mica lo sanno che faccia buffa aveva quando ci guardava da sotto il fieno, come erano belle ed espressive le sue orecchiette tonde e come ci faceva ridere quando brontolava, ogni volta che gli mettevamo una mano sul portacoda. Era solo un caviottino: un animale di pochissime pretese, sempre contento di una foglia di radicchio e disponibile a qualunque spupazzamento. Uno che magari non faceva dei gran discorsi filosofici ma sprizzava diligenza da tutti i pori quando ti guardava, orgogliosamente modesto, dopo aver compiuto l'impresa di portare la carota proprio sulla tazzina dei semi, che se è lì che si mangia vuol dire che ci deve stare anche la carota, no? uno che la mattina ti diceva buongiorno tutto allegro trapestando e fischiando in attesa della sua colazione e brontolava quando di notte stavamo alzati troppo e lo disturbavamo con la luce accesa, uno che faceva compagnia a tutti (gatta comrpesa) e non chiedeva niente a nessuno. Si sta male, si sta malissimo, stamattina ho pulito tutto e portato via la sua gabbia perché vederla vuota è una malinconia tristissima: ma se facciamo l'analisi della nostra esperienza non possiamo fare altro che pensare che quei nove etti di ciccetta rosa ci hanno regalato più di un anno di piccola, semplicissima serenità: abbiamo pagato con tanta tristezza, ma ne valeva comunque la pena. Non aver mai conosciuto Bertie sarebbe stato, certamente, molto più triste. Un abbraccio a tutti.