Prima di Yuri Gagarin, l'uomo che segnò un traguardo fondamentale per la storia dell'esplorazione dello spazio, gli astronauti non avevano nulla di umano. Non che fossero extraterrestri, ma si trattava di animali. Per la sicurezza dell'uomo in un cosmo misterioso del XX secolo, non fu mandata nello spazio solo la famosa cagnetta Laika, che morì poco dopo il lancio per paura e surriscaldamento della cabina, che non era neanche stata progettata per il rientro sulla Terra. Furono infatti mandati dal 1947 ad oggi tantissimi animali di ogni specie: moscerini, gatti, ratti e topi, pesci, tartarughe, conigli, scimmie, cani, rane, ragni, farfalle, lumache, gamberi, scorpioni, ostriche, api, scarafaggi: la lista è praticamente infinita. Sono loro, d'altronde, i veri eroi dell'epopea spaziale. Nel marzo del 1961 fu lanciato in orbita lo Sputnik 9, che aveva come astronauti un cane di nome Chernushka, un assortimento di topi e di rettili e, un porcellino d'India. Gli scienziati già sapevano come sarebbe andata a finire: infatti la delicatezza delle cavie e il loro stressarsi molto facilmente era loro noto. Quando questo "zoo orbitante" torno in America, scesero i topi, il cane e i rettili. Non si trovava il porcellino d'india. Ma gli scienziato lo ritrovarono vivo all'interno. Purtroppo il porcellino morì 2 giorni dopo per problemi gravitazionali. Nel 1990 in Cina venne lanciato il satellite FSW-13 con a bordo oltre 60 piante e animali, tra cui 8 porcellini d'India. Una settimana e mezzo dopo tutti gli animali erano vivi. Ma allora, i guinea pigs, i 幾內亞印度 (Jǐnèiyǎ yìndù, in cinese) sono alcuni fra i più famosi animali cosmonauti. Purtroppo le conoscenze dell'uomo non saranno mai abbastanza. Questo è il motivo per cui si continuano, tutt'ora ad inviare membri del regno animale nel vuoto più profondo. Preso da Repubblica.it e ditadifulmine.com