Vai al contenuto

paolo

Amministratori
  • Numero contenuti

    2.165
  • Iscritto

  • Ultima visita

Tutti i contenuti di paolo

  1. Non ti preoccupare, riconoscere il sesso non è sempre facile, soprattutto in cavie giovani. Io comunque voto per entrambe femmine (col beneficio del dubbio, visto che le foto non sono chiarissime).
  2. Scusa, in questo momento non ricordo l'età delle porcelle. Hai già guardato questa scheda?
  3. paolo

    Cavia leccatrice

    Come i bambini piccoli, anche le cavie possono fare conoscenza col mondo circostante attraverso il senso del gusto. L'attitudine a leccare il salato poi, anche il nostro sudore, è abbastanza un classico. L'igiene della casa, particolarmente delle aree transitate da lui, deve essere massima, evitando al contempo che possano restare residui di detersivi o disinfettanti. Quanto al popcorning particolarmente esuberante: se puoi escludere che il porcello abbia dei parassiti dovresti solo interpretarlo come grande energia e vitalità.
  4. paolo

    Sulle tracce della cavia.

    Più che un libro faremo un'enciclopedia.
  5. Se pensi di non poter prendere una nuova gabbia puoi realizzare un recinto, anche con materiale di riciclo o di fortuna, tipo rete per aiuole e una casetta di cartone o di legno, dove poter metter il maschio. Poi provvedi a cercare un veterinario esperto in cavie e appena finite le ferie fai sterilizzare il maschietto. Naturalmente fra un paio di mesi le femmine della cucciolata saranno fertili e poco dopo le seguirà l'eventuale maschietto...
  6. L'importante è che crescano regolarmente; le tabelle, anche quelle che trovi in questo Forum, contano molto poco.
  7. Quindi ha addestrato TE a rispondere...
  8. Ma, come diceva Benjo: conosce il suo nome o sa che quello è il momento delle coccole? Ci sono altri momenti in cui la chiami per nome e hai una risposta probabile?
  9. paolo

    Sulle tracce della cavia.

    Uhm... temo di no. La Guinea, in questo caso, è quella occidentale (Guyana, Surinam, Venezuela) e il termine "abissino" per indicare un carattere del mantello credo che provenga da altre specie animali.
  10. paolo

    Sulle tracce della cavia.

    Una considerazione in margine a "Sulle tracce della cavia". Quando ho iniziato a documentarmi sulla storia del viaggio dall’Africa all’America degli antenati della cavia, sono rimasto colpito da un fatto: fintanto che l’America Meridionale è rimasta isolata solo un altro gruppo di animali l’ha colonizzata, anch’esso partendo dalle sponde africane: si trattava dei progenitori delle scimmie platirrine, la cosiddette scimmie del Nuovo Mondo, che hanno intrapreso il viaggio forse una decina di milioni di anni dopo. E cos’è che accomuna animali tassonomicamente distanti come cavie e scimmie platirrine? L’incapacità di sintetizzare la vitamina C! Solo una coincidenza? Però i progenitori di queste scimmie hanno dovuto pagare un prezzo molto alto alle modificazioni del clima verificatesi dalla metà del Cenozoico, che le ha portate alla virtuale estinzione come molte altre specie di Primati. Le attuali scimmie platirrine sono infatti il risultato di una successiva diversificazione, che ha avuto luogo nel Miocene.
  11. paolo

    Sulle tracce della cavia.

    Introduzione La cavia è un roditore appartenente all’ordine dei Caviomorfi, che insieme ai Fiomorfi costituisce l’infraordine degli Istricognati. Caviomorfi e Fiomorfi sono animali molto simili, ma sono diffusi, rispettivamente, nel Sud America e in Africa. Per la precisione i Caviomorfi comprendono quattro superfamiglie: Cincillidi (cincillà), Eretizontoidi (porcospini del Nuovo Mondo), Octodontoidi (degu e simili) e Cavidi (cavie propriamente dette). Chiunque inizi ad interessarsi alle cavie (Cavia porcellus) scopre che questi simpatici animaletti vivono nell’America Meridionale, dalle pianure del Venezuela ai contrafforti andini del Perù e del Cile. Cristoforo Colombo ne farà la conoscenza nell’agosto del 1498, nel corso del suo terzo viaggio, quando le sue navi toccarono il Venezuela (la Guinea Occidentale, da cui il successivo guinea pig); successivamente le cavie verranno conosciute e apprezzare anche in Europa. Quello che libri, forum e blog non dicono è che la cavia non è originaria dell’America Meridionale, ma vi è arrivata molto tempo fa, dopo un lungo viaggio e questa è la storia che vorrei raccontare. L’epoca, il clima e l’ambiente L’epoca è quella parte del Cenozoico, all’incirca tra i 65 e i 25 milioni d’anni fa, che è suddivisa in Paleocene, Eocene e Oligocene e le terre emerse hanno un aspetto ben diverso dall’attuale. Il più antico di questi periodi è il Paleocene: nel precedente Cretaceo si assiste all’estinzione di massa dei dinosauri, evento che consente una spettacolare diffusione di Uccelli e Mammiferi, che andranno ad occupare gli habitat che appartenevano ai grandi rettili; anche i Roditori avranno una grande diffusione alla fine di questo periodo. Il Paleocene inizia con un clima fresco e secco, per lasciare il posto ad un sensibile aumento della temperatura e a un clima caldo e umido: la vegetazione, di tipo subtropicale, si estende dalla Groenlandia alla Patagonia. Nel periodo successivo, l’Eocene, il clima continua ad essere stabile, caldo e umido, le foreste arrivano quasi fino ai poli e i Mammiferi si diffondono sempre più, crescendo in varietà e dimensioni. All’inizio dell’Eocene l’Antartide e l’America Meridionale sono ancora collegate fra loro e non essendoci scambi fra gli oceani orientale e occidentale le correnti oceaniche profonde sono eccezionalmente calde. Verso la metà dell'epoca le temperature cominciarono ad abbassarsi considerevolmente, riducendo di conseguenza le estensioni boschive, specialmente alle latitudini più estreme. All’Eocene segue l’Oligocene. La separazione dell'America del Sud dall'Antartide, avvenuta a cavallo tra Eocene e Oligocene, permette la circolazione oceanica completa attorno al continente antartico: a causa del brusco raffreddamento delle acque l’Antartico inizia a ricoprirsi di ghiacci perenni. Il clima globale è inizialmente caldo, ma la tendenza è verso un raffreddamento; i paesaggi più aperti, a causa della riduzione delle foreste, consentono agli animali di crescere in dimensione corporea, arrivando a fenomeni di gigantismo tra i Mammiferi. Le origini e i possibili itinerari I progenitori della cavia vivevano in Asia, nel subcontinente indiano e in Pakistan, dove sono stati ritrovati i fossili dei più antichi Istricognati, risalenti all’inizio dell’Eocene. Dall’Asia centrale gli Istricognati si sarebbero diffusi nell’Eurasia e nel continente africano (diversificandosi nei Fiomorfi) e, successivamente, nell’America Meridionale (Caviomorfi). Le lontane origini asiatiche hanno fatto ipotizzare che gli antenati delle cavie potessero aver raggiunto l’America Meridionale percorrendo il Nord America, dopo aver attraversato lo stretto di Bering, che in diverse epoche ha costituito un ponte di terraferma o di ghiaccio tra la Siberia e l’Alaska. Questa ipotesi si scontra però con l’assenza di fossili di Istricognati nella fauna nordamericana del primo Cenozoico e con il fatto che all’epoca l’America Settentrionale e quella Meridionale erano ancora separate. Anche un percorso alternativo meridionale, dall’Asia al Sud America attraverso l’Antartide, via Africa o Australia, non ha trovato consensi. Il braccio d’acqua che separava l’Africa dall’Antartide nell’Eocene e Oligocene era eccessivamente grande, così come eccessivamente ampia era la barriera marina tra Asia e Australia e i paleoventi erano sfavorevoli per la dispersione via mare. Ma a sfavore di queste ipotesi c’è soprattutto la considerazione che, sebbene il clima temperato dell’epoca potesse consentire la vita di mammiferi terrestri anche nell’Antartide, nessun resto di roditori compatibile con l’epoca della radiazione nel Sud America è stato ancora ritrovato in Antartide o in Australia. Secondo l’ipotesi attualmente più accreditata, i primi Caviomorfi potrebbero aver avuto origine nel continente africano e da lì avrebbero intrapreso la migrazione transoceanica verso l’America meridionale nel medio o tardo Eocene mediante rafting (navigazione su zattera). Il recente ritrovamento nel deserto libico dei fossili di una nuova specie (Gaudeamus lavocati), strettamente imparentata con i primi caviomorfi sudamericani, fa pensare che proprio gli antenati del Gaudeamus potrebbero appartenere al gruppo africano che migrò durante l’Eocene. La rotta transatlantica L’America Meridionale era isolata dagli altri continenti ancora 3-4 milioni d’anni fa, fino alla sua connessione con il Nord America avvenuta nel Pliocene. Per spiegare la diffusione di animali terrestri su una grande barriera d’acqua (Africa e Sud America erano separate dalla barriera dell’Oceano Atlantico) è stato proposto il modello del rafting. Rafting è un’espressione che indica la dispersione di organismi terrestri attraverso l’acqua su oggetti galleggianti. Poiché un viaggio transoceanico su una piccola zattera è improbabile per un gruppo di animali terrestri di una certa dimensione, sarebbe più corretto parlare di floating islands, isole galleggianti, che possono formarsi in grandi fiumi o laghi e da qui raggiungere l’oceano (un fenomeno realmente osservato). La migrazione trans-oceanica di questi pionieri sarebbe stata aiutata dai paleoventi e dalle paleocorrenti marine favorevoli. Anche la presenza di “stepping stone” islands, isole o isolotti magari di origine vulcanica, anche temporanei, potrebbe aver contribuito all’attraversamento dell’oceano. Nel Nuovo Mondo I Caviomorfi invasori sbarcarono e rimpiazzarono specie endemiche sudamericane del Paleocene e dell’Eocene nelle loro nicchie ecologiche; si pensa che il loro arrivo abbia causato l’estinzione di numerose specie locali di piccoli mammiferi. I resti più antichi di roditori nel Nuovo Mondo, tra i quali anche quelli di Caviomorfi, sono stati ritrovati in Perù e risalgono a circa 41 milioni di anni fa. Sebbene non si siano trovati fossili di Caviomorfi nella fauna sudamericana dal Paleocene al primo Eocene, la successiva presenza di resti nei depositi di Patagonia, Perù, Bolivia e Cile indica che l’arrivo dei caviomorfi e la loro diversificazione devono essere avvenuti già molto tempo prima, almeno 50 milioni di anni fa, probabilmente durante quel clima tiepido e umido che precedette il raffreddamento e inaridimento globale del periodo Eocene/Oligocene. I Caviomorfi, e i Roditori in genere, sapranno comunque ben adattarsi alle nuove sfide portate dalle mutate condizioni ambientali. Un rischio calcolato Come ben sappiamo, la cavia (insieme all’uomo, a certe scimmie e ad alcuni uccelli e pipistrelli) non possiede l’enzima L-gulonolattone-ossidasi (GLO) e pertanto non è in grado di sintetizzare l’indispensabile acido ascorbico (vitamina C) a partire dal glucosio. Poiché i parenti delle cavie rimasti sulla sponda africana (i Fiomorfi) non mancano dell’enzima, si deve supporre che la perdita sia avvenuta nel continente sudamericano. Secondo Linus Pauling (premio Nobel per la chimica nel 1954) la via metabolica per la sintesi della vitamina C poteva risultare superflua in un ecoambiente ricco di vegetali. Possiamo quindi ragionevolmente ipotizzare che la perdita dell’enzima GLO sia avvenuta nell’Eocene, alcuni milioni di anni dopo l’arrivo degli antenati delle cavie nel Nuovo Mondo, quando ancora il continente era coperto da una vegetazione subtropicale che poteva soddisfare il fabbisogno giornaliero di vitamina. Glossario Caviomorfi: sottordine degli Istricognati presente nell’America Meridionale nel quale sono comprende le cavie. Cenozoico: periodo che va da 65 a 5 milioni di anni fa, che vede la diffusione dei mammiferi, compresi i roditori. Cretaceo: ultimo periodo del Mesozoico, da 130 a 65 milioni di anni fa, caratterizzato dal declino dei grandi rettili (dinosauri). Eocene: parte del Cenozoico, da 53 a 35 milioni di anni fa. Fiomorfi: sono i parenti africani dei Caviomorfi. Istricognati: infraordine di Roditori che comprende Caviomorfi e Fiomorfi. Oligocene: parte del Cenozoico, da 35 a 23 milioni di anni fa. Paleocene: parte del Cenozoico, da 65 a 53 milioni di anni fa. Primati: ordine di Mammiferi che comprende le scimmie e l’uomo. Rafting: diffusione di animali terrestri attraverso l’acqua su oggetti galleggianti. Roditori: il più cospicuo ordine di Mammiferi.
  12. Con questi animaletti l'apprendimento dei desideri degli umani si basa sempre sulla ricompensa: tu porcellino fai questo e io umano ti do questa cosa buona. Ho usato apposta l'espressione "apprendimento dei desideri degli umani" perchè in genere lo scopo è di insegnare loro qualcosa che piace a noi, ma che non è compreso nella loro natura, come dare la zampina e fare l'inchino. Io penso che sarebbe invece fondamentale il nostro addestramento per capire cosa loro desiderano, che non è sempre così scontato, anche per chi ha e ha avuto numerosi porcellini. Se invece l'addestramento ha come scopo quello di migliorare il loro benessere, con un po' di sana fitness, allora i testi di Hellis consigliati da Nemuriko sono fondamentali.
  13. paolo

    Little Tony !

    Ma che bel musetto!
  14. Grazie per l'amicizia, ciao!

  15. Benvenuta! Come ti hanno detto, l'inserimento è stato un pochino affrettato, pretendendo che condividessero da subito gli spazi della "vecchia". Ora lascia ad entrambe una propria gabbia da dove si possano vedere sentire e, soprattutto, annusare; poi falle incontrare in territorio "neutro" per un tempo inizialmente limitato, poi sempre più lungo. In effetti sembrerebbe che la "vecchia" abbia già accettato la "nuova", questo è molto incoraggiante. Ah... allora aspettiamo le foto!
  16. Ma no, ancora... Mi dispiace tantissimo!
  17. Anche per quest'anno, tanti auguri !!!

  18. Riapro solo ora questa discussione: sono contento, tante carezze al piccolo!
  19. Di per sé la cosa non è affatto anomala (può dipendere anche dal diverso contenuto di fibra dei pasti recenti); l'importante secondo me è che la consistenza sia invariata.
  20. Capita che certe verdure siano più apprezzate in certi periodi dell'anno; forse in altri momenti provengono da serre o fanno molta più strada e, comunque, sono per loro meno gustose.
  21. Un benvenuto alle piccole! Qual è quella scura scura?
  22. paolo

    Dante e Beatrice

    Stiamo facendo un corso condensato di caviologia. Noi ti aiutiamo anche volentieri, ma tu devi darci una mano girando un po' ad esplorare il Forum alla ricerca degli argomenti di tuo interesse. Venendo al tuo quesito, il gatto solitamente non è pericoloso per la cavia; il rischio maggiore è che volendo giocare con questi batuffoli pelosi possa graffiarli. All'inizio è sempre opportuno essere presenti all'incontro e pronti ad intrvenire, ma in genere il gatto accetta o tollera il nuovo arrivato, o ne è spaventato o, qualche volta, fa amicizia.
  23. paolo

    Dante e Beatrice

    Beh, dividerli ora sarebbe una cattiveria. Anche perchè in genere la consanguineità nella cavia non da grossi problemi; ripeto: in genere. Comunque è un'altra ottima ragione per sterilizzare Dante. A proposito del vet: dovresti chiedergli se si sente di visitare/curare/operare cavie.
×
×
  • Crea Nuovo...