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paolo

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Tutti i contenuti di paolo

  1. paolo

    Gizmo e Hiro

    Allora, oggi è il compleanno di Hiro: 2 anni! Tanti auguri al piccolo e speriamo che con l'occasione Elisa venga un po' tra di noi, perchè ci manca tanto.
  2. Puoi mettergli da qualche parte uno spuntino, in modo che associ l'uscita a qualcosa di gradevole. Certo che l'assenza di sportello nella gabbia, che ti costringe a prenderlo di peso, vi penalizza non poco.
  3. Mi è dispiaciuto tantissimo. E' comunque stata circondata da amore sino alla fine e voi non potete rimproverarvi nulla. Ciao Striscia!
  4. Il ricordo della mamma che lo leccava sul dorso per indurlo a prendere il latte... forse.
  5. Potrebbe essere uno scoiattolo tamia?
  6. Qualsiasi condizione che abbia portato ad una perdita di pelo (dermatosi da lettiera inadatta, barbering, parassiti) genera della forfora. Se comunque quello che risultava dalla prima foto è pelo che sta ricrescendo, la forfora deve essere poca e poco evidente, quindi la interpreterei come un residuo dello stato precedente o come un marcatore di rigenerazione. Molte parassitosi della cavia sono trasmissibili anche all'uomo, ma sicuramente la trasmissibilità si associa a quadri dermatologici molto più severi, ben evidenti.
  7. Recentemente in questo stesso Forum abbiamo letto il “viaggio” della cavia (), o meglio, quello intrapreso dal suo lontanissimo progenitore istricognato dall’Asia Centrale verso la penisola arabica e l’Africa e da qui, attraversando coraggiosamente l’oceano, fino all’America Meridionale. Ora raccontiamo invece il lungo processo evolutivo, circa 50 milioni di anni, che ha avuto luogo nelle Americhe, lontano dai nostri occhi, fino a che Cristoforo Colombo non ha scoperto il Nuovo Mondo e con esso la cavia ().
  8. paolo

    Storia evolutiva della cavia.

    Prima di addentrarci nell’argomento è necessario precisare che le classificazioni sono in continuo aggiornamento e non tutti gli studiosi si trovano in accordo con quelle proposte; inoltre, la classificazione basata su criteri morfologici e paleontologici può non essere in completo accordo con quella molecolare. I Mammiferi comprendono tre sottoclassi: monotremi, marsupiali e placentati. Monotremi e marsupiali hanno caratteristiche arcaiche; i primi sono ovipari e vivono solo in Australia (ornitorinco, echidna), mentre i secondi, tipici dell’Australia e dell’America del Sud, sono caratterizzati dalla presenza del marsupio, una sorta di tasca incubatrice per i piccoli (canguro, koala). I placentati sono invece vivipari e, come dice il nome, provvisti di placenta. Comprendono diversi ordini: tubulidentati (formichiere africano); sdentati (armadillo formichiere); chirotteri, gli unici mammiferi in grado di volare (pipistrelli); carnivori (orso, lontra); proboscidati (elefante); artiodattili (bovini, cavallo); dermotteri (lemuri volanti); iracidi (procavia); insettivori (riccio, talpa); perissodattili (maiale, capra); folidoti (pangolino); sirenidi (lamantino e dugongo); cetacei, che vivono tutta la vita in acqua (delfino, balena); pinnipedi (foca, tricheco); primati (scimmie e uomo); lagomorfi (conigli e lepri); roditori, i mammiferi più diffusi, presenti ovunque. Da notare che sulla base delle sequenze del DNA nucleare i mammiferi placentali si dividono in 4 raggruppamenti principali: Xenarthra (armadillo, bradipo), Afrotheria (elefante, dugongo), Laurasiatheria (pipistrelli, carnivori, bovini) ed Euachontoglires che, guarda caso, include primati, roditori e lagomorfi. Qui cercheremo di tracciare la filogenesi della specie Cavia porcellus, ovvero della cavia domestica attraverso un percorso evolutivo raccontato da alcuni marcatori genetici. I roditori avrebbero iniziato a diversificarsi dagli altri mammiferi circa 95-100 milioni di anni fa (per contro, i primati e i lagomorfi sarebbero “apparsi”, rispettivamente, circa 90 e 70 milioni di anni fa); il dato, ottenuto dall’analisi molecolare, non coincide però con quello dei paleontologi per i quali i roditori sarebbero apparsi circa 60 milioni di anni fa, in pieno Paleocene. Le incertezze riguardanti la classificazione e la filogenesi dei roditori riflettono anche la rapida radiazione dell’ordine, che ha avuto da subito un grande successo. L’ordine dei roditori comprende diversi sottordini; a noi interessa quello degli istricomorfi, e più precisamente l’infraordine degli istricognati. Circa 44 milioni di anni fa gli istricognati si sono differenziati in istricidi (porcospini del Vecchio Mondo) e nel gruppo che poco dopo, 40 milioni di anni, si sarebbe diviso tra i fiomorfi, africani, e i caviomorfi, che avrebbero cercato fortuna al di là dell’Atlantico, nel Nuovo Mondo. Nell’America Meridionale i caviomorfi hanno trovato le condizioni ideali per prosperare e si sono differenziati in superfamiglie; inizialmente (34 milioni di anni) cavidi e eretizontidi (porcospini del Nuovo Mondo) si sono separati da octodontidi (degu) e cincillidi (cincillà) e poco dopo (30 milioni di anni fa) i cavidi si sono definitivamente separati dagli eretizontidi. Si ritiene che gli antenati delle cavie abitassero l’Amazzonia peruviana e da lì si siano diffusi verso il Brasile, il Venezuela e l’Argentina, nell’habitat cosiddetto “Chaco-Cerrado-Caatinga”. A questo punto l’evoluzione dei cavidi è proseguita per piccoli passi (intesi su una scala di milioni di anni, un’estensione di tempo per noi inimmaginabile). 25 milioni di anni fa si sono staccati dal “filone” principale i generi Cuniculus (paca); a 23 milioni di anni Myoprocta e Dasyprocta; a 19 milioni di anni Dolichotis (marà o lepre della Patagonia) e Kerodon (cavia delle rocce); a 17 milioni di anni si stacca il genere Galea (Galea musteloides, cavia dai denti gialli); a 12 milioni di anni la Microcavia australis (la più piccola fra tutte le cavie). Infine, 2 milioni di anni fa, l’albero genealogico della cavia ha subito l’ultima biforcazione: da una parte è evoluta Cavia aperea (cavia brasiliana), dall’altra Cavia porcellus e C. tschudii, rispettivamente il porcellino d’india che vive anche nelle nostre case e la cavia selvatica delle Ande. L’intera storia evolutiva dei caviomorfi è riassunta nella porzione inferiore della figura seguente.
  9. Forse Penelopo è ritornato; non voleva lasciarti solo.
  10. Che carina! E' stata molto fortunata. Sulle cure per questo genere di bestiole non ti so aiutare; spero che tra i nostri amici ci sia qualcuno in grado di darti info. Tante carezze a Valentina!
  11. Non potete fare questa sera stessa l'iniezione, standogli vicini?
  12. paolo

    Amapola

    Beh, usalo magari sotto al pile fino ad esaurimento. Il pellet va benissimo e vedrai che una volta aperto e stesa la porzione sul fondo della gabbia l'odore sarà sicuramente più accettabile.
  13. I giornali non sono più stampati come una volta; comunque anch'io preferisco carta adatta agli alimenti o tovaglioli di carta.
  14. paolo

    Benjo!

    La voce del padrone...
  15. paolo

    Amapola

    Anche pellet di legno per stufe; con sopra un po' di fieno o il pile. Devi pensare che il pile non assorbe, lascia passare la pipì, quindi sotto ci deve essere un qualche "assorbente".
  16. paolo

    Parco si o no ?

    L'argomento è trattato in diverse discussioni. Io ricordo questa.
  17. Certo, non si tratta di un caso da corsa dal vet. Intanto lo tieni in osservazione e vedi se la macchia si estende, se la pelle si irrita, se lui si gratta, ecc... Ah... è un bellissimo caviottino!
  18. In effetti l'immagine mostra un mantello un po' irregolare. Se fosse barbering è probabile se lo sia procurato da solo, visto il punto; forse qualcosa nella sistemazione precedente non era di suo gradimento. Oppure una lettiera non idonea: però la cute sembra in ordine. Forse qualche parassita (però, ripeto, la cute sempre in ordine). Io farei comunque una visitina dal vet, tanto prima o poi l'avresti portato. p.s.: non è facilissimo capire, ma ci sono dei puntini bianchi di forfora?
  19. paolo

    bocca gonfia

    Continua a masticare normalmente? Questo è l'importante. Potrebbe essere come dici tu, una piccola ferita. Se vuoi essere arci-tranquilla prova almeno a telefonare al vet (che però non potrà far altro che dirti di portarlo a vedere).
  20. Bello! Sarebbe carino far diventare questo topic un elenco di "rimedi della nonna" per conservare la verdura.
  21. Interessante, lo proverò sicuramente. Grazie! Devo dire comunque che non ho notato un particolare deterioramento dei peperoni, anche nella stagione calda. Li tenevo in frigo e li tiravo fuori un paio d'ore prima del pasto, ora anche prima. E anche avvolgerli in sacchettini di plastica per cibo può essere utile.
  22. Ora, non vorrei demoralizzarti ulteriormente, ma la segatura come lettiera non va proprio bene; è pericolosa perchè essendo un materiale fine si può inalare e ingerire (come infatti hai notato) e può accumularsi nella zona genitale provocando fastidiose irritazioni. Meglio soluzioni come il pellet di legno. Certo che il tuo piccolo ha già comunque una bella età. Spero proprio che il veterinario possa aiutarvi.
  23. Ciao! Mi dispiace sapere che il tuo piccolo non stia bene. Difficile fare una diagnosi a distanza, credo che solo il veterinario (se conosce bene le cavie) possa aiutarti; se lo vorrai facci sapere l'esito della visita. L'alimentazione che descrivi è un po' povera in varietà e molto zuccherina, ma complessivamente potrebbe essere accettabile, abbiamo letto cose ben peggiori; spero che la bestiola avesse a disposizione anche il fieno (e il peperone per la vitamina C). Hai verificato se gli incisivi sono per caso troppo lunghi (o troppo corti)? Posso solo farti tantissimi auguri per il piccolo!
  24. Neppure aglio e melanzane. E comunque piuttosto che comprare gli omogeneizzati è meglio fare un frullato di verdure casalingo.
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