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paolo

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  1. Senz'altro! La scheda è proposta come una guida alla sterilizzazione del maschio, perciò tratta solo di sfuggita l'argomento della sterilizzazione femminile (più precisamente "ovarioisterctomia"). Se riusciremo a raccogliere abbastanza materiale non è escluso che in futuro se ne realizzi una su quest'altro argomento.
  2. Sarebbe interessante saperne qualcosa di più; ho sentito di dentini di colori molto diversi.
  3. Per fare un buon controllo dovresti stringere delicatamente le guanciotte vicino alla bocca, premendo con un dito per parte: dovrebbe quindi aprire la boccuccia quel tanto che basta per un controllo.
  4. Spesso in Forum parliamo di sterilizzazione del maschio, ma mancava una scheda organica sull’argomento. Isa ed io ci siamo assunti l’incarico di realizzarla e ve la proponiamo; crediamo di aver trattato tutti gli aspetti dell’argomento comprese, per completezza di informazione, anche le eventuali problematiche che possono insorgere. Perché sterilizzare il maschio? Quando si decide che non è opportuno che una coppia abbia cuccioli, per evitare i rischi connessi con la gravidanza e/o i problemi di sistemazione della progenie, è necessario procedere alla sterilizzazione del maschio. La sterilizzazione della femmina è un intervento molto invasivo, non privo di rischi, e per questo lo si riserva esclusivamente a importanti motivi di salute. Invece l’intervento di sterilizzazione praticato sul maschio, più precisamente detto “orchiectomia”, consiste nell’asportazione dei testicoli e ha un impatto più limitato; praticato da un veterinario esperto è efficace, rapido e ragionevolmente privo di rischi. La sterilizzazione abolisce la fertilità, ma non l’istinto. Talvolta l’intervento è percepito come una privazione inaccettabile, una pratica crudele; in realtà gli animali si accoppiano per l’istinto della continuazione della specie, un’esigenza che viene meno in ambiente domestico. Con l’intervento il porcellino perde la capacità di procreare, ma non l’istinto di accoppiarsi. L’asportazione dei testicoli comporta una diminuzione del testosterone in circolo, con un effetto complessivamente “calmante”: per questo motivo l’intervento viene talvolta consigliato nel caso di porcelli maschi che non vanno d’accordo tra loro e mostrano comportamenti aggressivi. Quando si può fare l’intervento? Per procedere all’intervento è ovviamente necessario che l’animale sia in buone condizioni di salute e che non sia troppo anziano. Naturalmente occorre che i testicoli siano già scesi dalla cavità addominale e quindi siano evidenti; questo accade in genere verso i 5-6 mesi d’età. Ricordate però che il maschio può essere sessualmente maturo e fertile già a 60 giorni d’età; questo dato deve essere tenuto presente quando si vogliano comunque evitare gravidanze nella coppia o comunità caviosa. Cosa fare prima dell’intervento. Quando avremo deciso che è opportuno sterilizzare il nostro caviotto dovremo accordarci col nostro veterinario di fiducia, che provvederà ad un'accurata visita generale per verificare che la bestiola possa essere sottoposta all'intervento. Ci sono alcune condizioni patologiche che possono sfuggire anche alla visita più accurata e per minimizzare i rischi possiamo chiedere di eseguire anche una radiografia del torace (altri esami pre-operatori utili sono un elettrocardiogramma e le analisi di laboratorio). Da parte nostra possiamo contribuire alla buona riuscita dell’operazione e alla minimizzazione dei rischi iniziando una supplementazione con vitamina C un paio di settimane prima (30-50 mg/kg di peso corporeo al giorno); se vogliamo possiamo anche somministrare un preparato di aloe puro per potenziare le difese dell’organismo (0,5 mL al giorno, al mattino). A differenza dell’umano la cavia non necessita di digiuno pre-operatorio (che sarebbe invece dannoso), ma a partire dalla mattina presto è meglio dare poco cibo per evitare che al momento dell’intervento ci siano troppi residui di cibo in bocca, che potrebbero essere inspirati con gravi conseguenze. L’intervento in ambulatorio. Il veterinario provvederà a sedare la cavia con gas anestetico applicato mediante una mascherina applicata sul naso; possiamo chiedere di poter restare e tenere in braccio il nostro porcellino durante la somministrazione dell’anestesia, compatibilmente con l'organizzazione dell'ambulatorio veterinario, per evitargli lo stress dell’abbandono. Dopo aver rasato la parte caudale dell’addome il medico incide la cute, solitamente con due tagli a forma di asola in corrispondenza dei testicoli che vengono esteriorizzati e asportati. Si procede quindi a suturare la parete muscolare e la cute con una tecnica che consente di nascondere alla vista (e ai morsi della cavia) i fili di sutura. Terminato l'intervento il veterinario terrà il porcellino in osservazione per qualche ora per verificare che si riprenda dall’anestesia, che ricominci ad alimentarsi da solo (potete portare con voi un sacchettino di verdura fresca da lasciare al veterinario) e ad espletare le sue funzioni fisiologiche. Solitamente, se l'operazione viene fatta al mattino o nel primo pomeriggio il caviotto potrà tornare a casa alla sera. Il post-operatorio. Non meravigliamoci se per qualche ora vediamo comportamenti strani del porcellino: sono i postumi dell’anestesia. Il medico prescriverà antibiotici e antidolorifici da somministrare per qualche giorno dopo l’intervento, per evitare infezioni secondarie e dolorabilità. Se dato per qualche tempo l’antibiotico potrebbe deprimere l’appetito e disturbare la flora intestinale: è quindi opportuno avere a disposizione del cibo per l’alimentazione forzata (critical care o vegetal gel) e farsi prescrivere dei fermenti lattici da utilizzare in caso di necessità. Inoltre è bene continuare la supplementazione già intrapresa con vitamina C (e aloe). Talvolta può capitare che l'anestesia provochi un po' di blocco intestinale e se questo accade bisogna avvertire subito il veterinario che provvederà a prescrivere un farmaco per stimolare la motilità intestinale. Quasi certamente dovremo constatare una perdita di peso del porcellino dovuta all’asportazione dei gioiellini e ad un’eventuale temporanea diminuzione dell’appetito. Maggiore attenzione all’igiene. Nel post-operatorio occorre aumentare l’attenzione all’igiene e si dovrà sostituire la consueta lettiera con traversine assorbenti da cambiare almeno giornalmente. Oltre ad assicurare una maggiore pulizia, l’uso di teli assorbenti consentirà di verificare più facilmente se ci sono perdite ematiche o sierose dalla zona dell’incisione e se il porcellino fa la pipì e i suoi bisognini. I controlli e la quarantena. Dopo una settimana circa dall'intervento si deve tornare dal veterinario per verificare la salute del porcellino e lo stato dell’incisione, e per la rimozione dei punti se ha utilizzato un filo da sutura di tipo non riassorbibile; se invece è stato utilizzato un filo riassorbibile questo dopo un paio di settimane sarà scomparso. Dopo l’intervento alcuni spermatozoi potrebbero sopravvivere nei dotti; per non vanificare l’effetto della sterilizzazione è quindi necessario tenere il maschio separato dalle femmine ancora per qualche tempo. Sappiamo di casi limite di gravidanze dopo 30 giorni di separazione, quindi consigliamo di prolungare tale periodo a 40 giorni.
  5. Eheheheh! fa piacere vedere tanta disponibilità. Però lascia alla mamma di Matilda il tempo di elaborare questa perdita, anche considerato che se ne era appena andata una delle piccoline.
  6. Il latte utile è quello della mamma, che tra le altre cose può contenere anticorpi. Credo che essendo già passata ad un'alimentazione vegetale l'aggiunta di latte sia superflua. Comunque il veterinario sarà più preciso: facci sapere cosa ne pensa. Carezze alla bimba!
  7. A volte capita di non essere sicuri se la lunghezza dei dentini incisivi dei nostri porcelli è corretta. In un articoletto su Vetpedia ho trovato l'immagine allegata con il commento: "La parte libera degli incivi inferiori è normalmente circa il doppio più lunga di quella degli incisivi superiori."
  8. Leggevo proprio ora su articolo che la temperatura corporea normale della cavia varia da 37,2 a 39,5°C. Quindi diciamo una media di 38,5°C, un grado abbondante superiore alla nostra.
  9. Sull'appetito c'è da dire che non tutte le cavie sono uguali (anche se in genere sono mangione). Sul peso, credo che abbiano bisogno di un periodo di assestamento con le nuove abitudini di casa vostra: vedrai che poi il peso riprenderà a salire.
  10. Anche qui, ai parchi di Nervi, ci sono tantissimi scoiattoli, ma sono di una "razza" diversa (con il pelo tutto marrone-rossiccio); credo che siano gli "americani" che hanno spodestato quelli tipici della fauna locale.
  11. Oh, che brutta notizia... mi dispiace tantissimo! Mando un pensiero grande a Matilda, un abbraccio a te (e una carezza alla piccina).
  12. Che bel servizio fotografico! E che bel peluche!
  13. Potrebbe anche essere molto giovane, oppure la pesata non troppo accurata. C'è da dire che a volte i negozianti vendono cavie molto giovani e a volte neppure loro conoscono l'età precisa. Comunque ora comincia a pesarla regolarmente, con la stessa bilancia e più o meno alla stessa ora, e verifica che cresca: quello è l'importante.
  14. Anche con quelli è meglio non abbondare. So che ai miei piacciono e ne compro qualche ciuffetto e li divido in 3-4 giorni, poi aspetto 2-3 settimane o più per comprarli nuovamente.
  15. Puoi darle ogni tanto e non troppe per volta.
  16. Le foglie di carota sono commestibili e solitamente apprezzate dai porcelli, ma sono piuttosto ricche di calcio, quindi occorre limitarne la quantità.
  17. Ciao! Non sono sicuro d'aver compreso la tua domanda. Cosa vorresti far loro fare? Si può impostare un programma di agility (puoi trovarne qui: e nella stessa sezione) tenendo bene a mente che non si può occuparli per troppo tempo in questa attività, che si devono fare attività molto semplici e che con loro funziona l'approccio del fare qualcosa per un premio.
  18. Ricordate di visionare la galleria fotografica e inviare la mail con le vostre p referenze.
  19. Credo che più che morderti intenda assaggiarti. Tu puoi porgere con le tue mani delle foglioline che sai che gli piacciono e aspettare pazientemente che venga a prenderle o a mangiarle direttamente dalla tua mano. Rispetta la sua privacy, ma allo stesso tempo cerca di farlo partecipe della vita di casa evitando di lasciare la gabbia in una stanza isolata; lì potrai magari metterla nelle ore del riposo (parte centrale della giornata e notte). E arriva da lui sempre avvertendolo con la voce e i passi, perchè non si spaventi vedendoti all'improvviso.
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