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paolo

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Tutti i contenuti di paolo

  1. Grazie! Solo passione e tanta curiosità, come per i piccoli roditori.
  2. Sei sicuro che sia stata mangiata da Bruna, visto che è così in alto? Forse qualche uccello? Comunque, anche se così fosse, non avendo i frutti piccanti non dovrebbe aver fatto troppo danno, spero.
  3. Puoi certamente andare dal vet per tranquillizzarti. Io penso comunque che l'attuale alimentazione, più corretta, e il movimento che fa in casa tua con Tartufina lo stiano portando a perdere ciccetta a favore di un fisico asciutto e muscoloso.
  4. Bravissima Caterina e brava la sua "mamma"!
  5. Brava Franci !!! In mancanza di testimonianze scritte o iconografiche sulla cultura turkmena, questo genere di manufatti è stato a lungo ritenuto essere un tappeto da preghiera, a causa della presenza di una cuspide. Si è poi compreso che questi tappeti servivano a chiudere la porta della tenda nei giorni di festa o nelle ricorrenze particolari, come i matrimoni. La porta di legno utilizzata abitualmente veniva asportata e un apposito tappeto, detto ensi o engsi, veniva appeso alla tenda come chiusura. La dimensione è coerente con l'apertura della yurt, mente un tappeto da preghiera non sarebbe così largo (inoltre i tappeti turkmeni destinati alla preghiera hanno una decorazione ben diversa). Esistono solo due fotografie di un ensi turkmeno in uso, scattate intorno al 1900 da un nobile russo che desiderava documentare la vita dei popoli dell'Asia centrale, attualmente conservate presso la Libreria del Congresso a Washington. In entrambe il tappeto è arrotolato sulla porta e di queste ve ne propongo una con un dettaglio ingrandito, che mostra un esemplare molto simile al mio. Successivamente è stato possibile trovare foto di altri tappeti da porta a documentare l'uso, ma si tratta di ensi kirgizi, perlopiù in feltro. Essendo manufatti destinati ad un uso particolare e non abituale, che sarebbero stati accuratamente riposti dopo la festa, è ancora possibile reperirne diversi in buono stato di conservazione. Sull'iconografia si sono fatti paralleli con i tappeti persiani "a giardino", in questo caso si vedrebbe un giardino cintato e diviso in aiuole (con alberi o uccelli) da corsi d'acqua; inoltre il disegno con un'ampia testata inferiore, una parte centrale e un'apice ha fatto pensare a simbologie sciamaniche con la rappresentazione dei livelli sotterraneo, terrestre e ultraterreno. Personalmente credo più pragmaticamente all'imitazione della classica porta in legno, attraversata da assi di rinforzo.
  6. paolo

    il mio piccolo mork

    Coraggio! Alimentalo tu con il critical care diluito in succo o in acqua. Ti posto la solita immagine per un eventuale trattamento "a forza".
  7. Siete tutte molte ingegnose, ma per ora nessuna si è avvicinata. Suggerisco di prendere in considerazione, nell'ordine: - la particolarità del disegno - la dimensione (ricordo: 161 x 124)
  8. Ahahahah, ma che ingegnoso!
  9. Ipotesi molto suggestiva, trattandosi di un disegno "direzionale"; ma una coperta da cavallo dovrebbe essere più larga che lunga e spesso sagomata.
  10. Allora aspettiamo di sentire il parere dell'oftalmologa.
  11. PLJ e Stella hanno deciso di proporre un secondo indovinello fotografico relativo al mondo turkmeno e per questo ho mantenuto lo stesso topic. Eccoli mentre si esibiscono su un altro manufatto particolare, realizzato dalla tribù Tekke (la più numerosa) nella seconda metà dell'Ottocento, come si evince dalla ricchezza cromatica dei dettagli. Potete anche vedere l'esemplare sopra a un tappeto sempre dei Tekke e con la ormai nota salatchak Goklan sullo sfondo. Dovete indovinare la funzione del manufatto, molto più semplice del precedente; vi dico da subito che non è un tappeto "da preghiera". Le dimensioni sono 161 x 124 cm. Buon divertimento!
  12. paolo

    Benvenuto Ichnusa!

    Si, si, un cavio-brindisi! Cin cin a tutti! E tanti auguri a questa bellissima coppia!
  13. Sono manufatti molto rari, ma anche poco ricercati perché poco noti. Quelli (pochi) che ho avuto modo di prendere in considerazione avevano tutti un prezzo inferiore ai mille euro.
  14. paolo

    Wisky e Lily

    Sulla sterilizzazione puoi leggere questa scheda: Quanto al nuovo comportamento, è probabile che avendo compagnia caviosa preferiscano stare vicini; inoltre devono essere timidi entrambi, soprattutto la piccina, quindi non si incoraggiano certo a uscire e a esplorare. Una cosa che puoi fare è togliere temporaneamente la casetta e coprire parzialmente la gabbia con un panno.
  15. Ecco, io cerco di coniugare entrambe! Il tappeto in oggetto mi è arrivato proprio oggi da un commerciante di Amburgo. Se il topic vi è piaciuto potremmo proporre qualche altro indovinello sul tema.
  16. paolo

    il mio piccolo mork

    Il punto è che il digiuno prolungato deteriora le cellule epatiche della cavia. Ma francamente non so quanto serva fare un eco; per dirla molto schiettamente, se ci fosse un problema a quel livello i veterinari non potrebbero comunque fare nulla e sarebbe per te solo una spesa. L'importante è che mangi qualcosina, meglio se spontaneamente, altrimenti forzatamente con la siringhina senz'ago.
  17. Un impacco con camomilla (quella in bustina, si) appena tiepida non guasta certo.
  18. Però lo schema decorativo dei tappeti e dei manufatti turkmeni contiene elementi che fanno identificare la tribù d'origine, veri e propri simboli araldici, in questo caso i Goklan. Addirittura l'attuale bandiera del Turkmenistan contiene un repertorio dei più importanti simboli che identificavano le diverse tribù presenti nei tappeti e tessuti turkmeni.
  19. I turkmeni (o turcomanni, all'italiana), vivevano e tuttora vivono nell'Asia centrale, in quella zona che comprende gli attuali Turkmenistan, Uzbekistan e le porzioni più settentrionali di Afghanistan e Iran. Prima dell'era sovietica praticavano il nomadismo spostandosi con le loro greggi, dalle quali traevano sostentamento (oltre al banditismo), verso pascoli sempre migliori nelle varie stagioni. Tutto ciò che serviva per vivere doveva essere leggero e trasportabile, a partire dalla tenda circolare (yurt o oy) e da tutto il suo contenuto; e quale materiale era più adatto della lana ricavata dalle greggi? Con essa si producevano tessuti, feltri e tappeti, con i quali si coprivano le pareti della yurt e il pavimento al suo interno, sacche, bauli e contenitori vari, tappeti da sella, foderi per fucili e per rivestire le punte dei pali che reggevano la tenda durante gli spostamenti, addobbi per i cammelli e i cavalli, decorazioni per i giorni di festa e le cerimonie nuziali... E non potevano mancare le culle, o salatchak, realizzate con particolari tappeti sagomati e sospese nella tenda con apposite funicelle fissate agli "spigoli" del manufatto. Complimenti quindi a chi ha pensato a un'amaca o alla culla! Purtroppo non ho trovato un'immagine di questi tappeti in uso. Vi allego però un'altra immagine del mio tappetino: la vista di un angolino dove c'è ancora un'asola con un pezzetto di funicella (certamente non coeva al tappeto, ma applicata successivamente) che dà un'idea di come fosse allestita. Inoltre alcune foto di yurt, all'esterno e all'interno.
  20. paolo

    il mio piccolo mork

    Beh, ormai il dolore dovrebbe essere passato; è importante che qualcosa mangiucchi. Se trovi delle erbe spontanee prova a dargliele. Comunque ora sembrerebbe in mano a veterinari migliori.
  21. Ecco, assomiglia molto a un tappeto da sella, ma la dimensione non è corretta e comunque la sua funzione è altra. E quando dico che "vola" intendo che non è destinato a coprire il pavimento. Qualcuno c'è già andato vicino.
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