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paolo

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Tutti i contenuti di paolo

  1. Comunque, come hai verificato, la sterilizzazione del maschio modifica solo la fertilità e non la propensione per il sesso femminile!
  2. paolo

    Charlie e Sputo

    Grazie per l'aggiornamento sui pelosotti!
  3. paolo

    tano84

    Benvenuto! Hai un buon veterinario che segue i tuoi pelosini?
  4. Auguroni! Fatti sentire, ciao!

  5. Forse metterli subito tutti insieme non è stato il massimo, ma comunque si stanno accettando. Comunque controllali con attenzione, sarebbe un peccato rovinare tutto adesso.
  6. Lo sapevo che mi mettevo nei guai con quella frase, ma tant'è... Sul web trovi che la vitamina D è contenuta soprattutto nella "verdura verde"; ma prometto che mi impegnerò a farvi sapere qualcosa di più preciso.
  7. Un bell'appetito, non c'è che dire! Ma c'era da dubitarne? Magari riduci un pochino per un paio di giorni, ma soprattutto meglio evitare che queste abbuffate possano ripetersi.
  8. Se l'ambiente non è molto luminoso o, come talvolta accade, proprio non riceve luce solare, una moderata irradiazione con le lampade a UV-B, associata ad un'attenta selezione dei vegetali più ricchi in vitamina D, potrebbe essere utile, in particolare nei cuccioli che sono in via di sviluppo.
  9. Ricorda che il pellet di legno da riscaldamento è identico, ma costa un terzo.
  10. Io ho difficoltà con le foto. Comunque mi unisco a chi mi ha preceduto nell'invitarti a portare la tua cavia da un veterinario esperto per una bella visitina.
  11. Cioè? Lo compri nei pet-shop?
  12. Beh, già venerdì prossimo, 20 marzo, dovrei essere ok (meteo permettendo, ho sentito parlare di possibili problemi).
  13. Io se non avrò problemi mi unirei volentieri. Contate di farla durante la settimana, tipo venerdì?
  14. Su questo argomento sono state richieste informazioni in diverse occasioni ( ) e spero che la recensione dell'articolo citato possa dare un contributo. In pratica, si fa presente che in caso di mancata esposizione alla luce solare (ambienti senza finestre) e di insufficiente apporto di vitamina D mediante il cibo il porcellino potrebbe essere a rischio di sviluppare diverse patologie, incluso un difetto nella crescita. In tali casi l'utilizzo di lampade UVB (si utilizzano per i rettili) potrebbe stimolare la produzione endogena di vitamina D.
  15. Parlando di vitamina D si intendono in realtà cinque diverse vitamine, da D1 a D5, fra le quali ha particolare importanza la D3 (colecalciferolo). E' una vitamina fondamentale nella regolazione del metabolismo di calcio e fosforo; favorisce l'assorbimento del calcio nell'intestino, del calcio e del fosforo nel rene, e la deposizione del calcio nel tessuto osseo. Una grave carenza di vitamina D determina rachitismo nel bambino e osteoporosi e osteomalacia (fragilità ossea) nell'adulto, oltre a favorire diverse altre patologie. La vitamina D si acquisisce in piccola parte mediante gli alimenti, mentre l'80% del fabbisogno è garantito dall'esposizione della pelle alla luce solare. La molecola precursore è infatti sintetizzata nella cute ad opera dei cheratinociti e la radiazione ultravioletta UVB presente nella luce solare (vedi nota) la converte in provitamina D3, che a sua volta diventa vitamina D3. Le attuali raccomandazioni per l'allevamento del porcellino d'india, intese a migliorarne la salute e la longevità, non riportano indicazioni specifiche sulla illuminazione al di là della necessità di fornire un fotoperiodo di 12 ore che imiti il naturale ciclo diurno. E' interessante notare che questi animali diurni si sono evoluti in un ambiente a elevata altitudine dove l'esposizione alla radiazione ultravioletta B (UVB) è maggiore rispetto a quella sperimentata dagli animali che vivono a quote più basse. Studi su cavie alloggiate all’interno hanno dimostrato la capacità di sintetizzare la vitamina D nell’epidermide in seguito all’esposizione a luce artificiale UVB per un breve periodo di tempo. Per quanto riguarda gli animali ospitati all’interno delle abitazioni e non esposti a luce UVB naturale o artificiale, è possibile che essi possano presentare un deficit cronico di vitamina D. Livelli non adeguati di questo ormone potrebbero contribuire al processo di malattie comuni in questi animali come patologia dentale o cardiovascolare e un’alterata funzione immunitaria. Sebbene i benefici dell'esposizione agli UVB siano evidenti, questa non è priva di rischi perchè tale radiazione è associata allo sviluppo di neoplasie cutanee, particolarmente negli umani e negli animali con pelle chiara o albinismo; inoltre, la radiazione UVB diretta può causare danni all'occhio a livello di cornea (cheratite, edema corneale), lente (cataratta) o retina (cecità), e danni alla cute (fotodermatite, eritema). Per questi motivi la sicurezza della supplementazione con UVB nei piccoli animali deve essere attentamente valutata. Uno studio ha inteso valutare gli effetti clinici e fisiologici dell'integrazione di luce UVB artificiale nella cavia e la sicurezza a lungo termine di tale supplementazione nel corso di sei mesi. A tale scopo un gruppo di porcellini veniva esposto a 12 ore al giorno di radiazioni UVB artificiali mentre un secondo gruppo riceveva solo luce ambientale a fluorescenza per 12 ore al giorno. Tutti i porcellini venivano nutriti con la stessa dieta ed erano stabulati nelle stesse condizioni. Per meglio valutare eventuali effetti negativi secondari all'esposizione agli UVB lo studio ha usato animali albini, che ci si aspetta siano maggiormente sensibili all'irraggiamento. Nel corso della sperimentazione si valutavano la concentrazione di vitamina D nel siero e altri parametri ematochimici, ma erano anche effettuati esami oftalmologici, istologici, tomografia computerizzata del cranio e densitometria a raggi X. I risultati dello studio dimostrano che i porcellini d'india esposti a supplementazione artificiale di luce UVB avevano livelli sierici di vitamina D significativamente più alti comparati a quelli senza supplementazione (rispettivamente 101,49 nmol/L contro 36,33 nmol/L) e che tale aumento era mantenuto nel tempo. Nel gruppo con integrazione UVB non si osservavano effetti collaterali. In questi porcellini lo spessore corneale era significativamente aumentato in entrambi gli occhi, rispetto al gruppo di controllo ma non si osservò patologia oculare in alcuno di essi. E' possibile che l'aumento dello spessore della cornea sia un meccanismo protettivo per limitare il potenziale danneggiamento delle strutture interne dell'occhio, un meccanismo sviluppato da questa specie che vive ad alta quota. Non solo, ma è stato dimostrato che la cornea ha la capacità di sintetizzare la vitamina D in un modo simile a quello della pelle, quindi l'ispessimento potrebbe essere almeno in parte correlato alla maggior sintesi di vitamina osservata in questo gruppo. I risultati di questo studio, insieme ad altri precedenti studi pilota, confermano che i porcellini d'india hanno la capacità di generare significative quantità di vitamina D mediante l'esposizione agli UVB, anche se la dieta ne fornisce livelli adeguati, e questo potrebbe essere un importante meccanismo evoluzionario sviluppato da questa specie che in natura ha un habitat ad elevata altitudine e bassa latitudine, quindi con ampio accesso alla luce solare e alla radiazione UVB. Lo stesso cincillà, anch'esso nativo delle Ande, ha la capacità di produrre vitamina D mediante sintesi fotobiochimica, mentre altri animali nativi dello stesso ambiente, come lama e vigogna, possono sviluppare una patologia significativa secondaria a una ipovitaminosi D stagione-dipendente. In conclusione, i risultati dello studio suggeriscono che la supplementazione artificiale con UVB è un metodo sicuro ed efficace per incrementare e mantenere i livelli di vitamina D nei porcellini d'india, privo di effetti negativi per un periodo esteso. L’esposizione alle radiazioni UVB può costituire un fattore importante, attualmente non raccomandato, per la salute di questi animali in cattività Fonte: Watson MK e coll. Evaluating the clinical and physiological effects of long term ultraviolet B radiation on guinea pig (Cavia porcellus). PLOS One 2014, dec. 17. Nota: La radiazione ultravioletta (UV) è un intervallo dello spettro elettromagnetico immediatamente inferiore a quello percepibile dal nostro occhio (380-760 nanometri). La radiazione ultravioletta (100-380 nm) si può ulteriormente suddividere in differenti bande; ai fini degli effetti sulla salute umana si considerano: UVA (380-315 nm), UVB (315-280 nm) e UVC (280-100 nm). L'ozono presente nell'atmosfera assorbe parte della radiazione ultravioletta del sole; la quasi totalità degli ultravioletti che arrivano sulla superficie terrestre sono UVA e solo una minima quantità di UVB riesce a filtrare, mentre tutti gli UVC sono assorbiti dall'atmosfera. Figura 1: lo spettro della luce solare. Figura 2: assorbimento differenziale degli ultravioletti da parte dell'ozono presente nell'atmosfera.
  16. Buongiorno! Mi scuso se mi intrometto, ma hai per caso incontrato problemi nel postare i tuoi messaggi in Forum?

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