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paolo

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Tutti i contenuti di paolo

  1. E' un po' come se parlassero, comunicassero. A volte parlo ai miei porcelli e loro sembrano imitarmi muovendo la bocca; appena mi fermo si fermano anche loro. Quando le prepari il cibo si agita, è eccitata, ma il pocorning è un'altra cosa. Spesso mordono le sbarrette quando sta per arrivare il cibo; vedi sopra.
  2. Si divertono a tenerci tutti sulle spine!
  3. Guarda anche qui: http://www.aaecavie.it/
  4. Interessante! Grazie per la condivisione!
  5. Concettualmente il mapo non è diverso dagli altri agrumi: tanta vitamina C e tantissimi zuccheri; scorza ricca di oli essenziali e non solo. Ammesso che piaccia darei solo un assaggino di spicchio senza scorza e senza semi. Sappici dire se gradiscono.
  6. Dovresti contattare un'Associazione, ce ne sono diverse e qui in Forum trovi recapiti e note su alcune di esse: Sarebbe anche opportuno che tu dessi un'occhiata alla preziosa scheda di Franci_fra3 nel recentissimo CavioNews n.22, che descrive i meccanismi dell'adozione presso le Associazioni. Se dovessi decidere in questo senso facci sapere!
  7. Ma non puoi portarli in casa, magari in un vano che viene poco usato, tipo ripostiglio, solaio ... ?
  8. Può essere banalmente che senta un sapore più interessante sulle tue dita rispetto a quelle dl fidanzato. Non siete fumatori, spero...
  9. Si tagliano quando cominciano ad essere evidentemente lunghe. Chi usa le forbicine apposite, chi forbicine per umani, chi il tronchesino... l'importante è sentirsi comodi per agire ed efficaci.
  10. Esatto. Non sappiamo che effetto possano avere quei principi attivi su un animale di piccolo peso come la cavia. Ammesso che a loro piaccia la valeriana...
  11. Sebbene le cavie in genere non mordano, quanto meno non in modo intenzionale, qualcuna ha il vizio di rigirarsi con un morso se disturbata o nervosa. A me capitava con Tiberio, che aveva un caratteraccio: se lo accarezzavo dove non gradiva, in genere sul sederone, si rigirava e cercava di darmi un morso, che era in realtà una specie di "beccata".
  12. La valeriana propriamente detta (Valeriana officinalis) è una pianta ricca di oli essenziali, alcaloidi e flavonoidi; per questo motivo consiglierei solo assaggini. Però nei negozi trovo a volte un tipo di insalata, simile a un radicchietto, che chiamano valeriana: in questo caso non ci sono problemi. Mi spiace non poter allegare immagini per chiarirmi meglio, ma dal lavoro non mi è possibile.
  13. Purtroppo questo genere di emergenza non termina mai. La situazione per AAE, e per tutte le Associazioni di volontariato, è veramente pesante. Se potete dare un aiuto, qualsiasi sia l'Associazione alla quale vorrete rivolgervi, sarà benvenuto! Potete collaborare mediante le adozioni, o tenendo in affido qualche pelosino in cerca di casa, offrendo i vostri servigi come volontario, contribuire economicamente a mantenere in vita le Associazioni. Grazie a tutti!
  14. Ti ho in parte risposto nell'altro topic. Qui sottolineo la necessità di sterilizzare il maschio prima di farli incontrare. E dovrai farlo vedere comunque da un vet prima di metterli insieme, gli inserimenti sono spesso una fonte di diffusione di parassiti (tra l'altro). Piuttosto che una gabbia grande ti consiglio di creare un recinto intorno all'attuale gabbia (che resterà sempre aperta) o di mettere in sicurezza l'intera stanza in cui si trova la gabbia.
  15. L'ecografia dovrebbe essere più utile e più sicura, strano che la vet non ti abbia subito indirizzato a quella. Felice di sapere che a parte il problema di Trilly tutti stanno bene. Carezzine a tutti, doppie a Mork e a Trilly!
  16. Se pensi di prendere un maschio devi farlo sterilizzare prima di metterlo in compagnia di Isotta. Comunque, che sia un maschio o una femmina, è probabile che preferiranno la loro stessa compagnia, ma non per questo diventeranno selvatiche con te. L'inserimento deve essere fatto con molta gradualità, quindi inizialmente devi prevedere due gabbie o due recinti, poi se tutto andrà bene potranno stare insieme, ma sarà comunque opportuno avere casette, ciotole, beverini ecc.. in duplicato.
  17. paolo

    Papaya

    Probabile non sia successo nulla, ma tu tienila controllata ancora un po'.
  18. Tanti auguri, ciao!

  19. Le cavie non mordono. Capita talvolta che sentano qualche odore sulle nostre dita e provino ad assaggiare, facendo sentire i dentini.
  20. paolo

    Karma..

    Hai già un ottimo rapporto con lei! Quanto a essere presi, è una cosa che non amano proprio; è l'istinto dell'animale-preda in natura.
  21. Bisogna sempre studiare il linguaggio del corpo. Se resta comunque tranquilla e spaparanzata sotto le tue carezze, vuol dire che gradisce o almeno tollera. Quando prendono a muoversi e agitarsi occorre rimetterli a casa: o sono stufi o scappa la pipì.
  22. Ho appena pubblicato la scheda sul CavioNews n.22, ma per ragioni di continuità con le due precedenti provvedo a postarla anche qui. Quando le cavie avevano la coda. Questo è il terzo articolo della trilogia dedicata alla storia più antica della cavia. I precedenti hanno descritto i remoti antenati africani della cavia () e l'avventuroso viaggio transatlantico sulle isole galleggianti (). Con questa terza parte desidero mostrarvi il probabile aspetto dei primissimi caviomorfi americani. Ancora pochi anni fa i più antichi fossili noti di roditori caviomorfi erano quelli provenienti dai depositi di Santa Rosa, nel Perù amazzonico, e da Tinguiririca, nel Cile, risalenti a circa 32 milioni di anni fa. Ma nel 2012 un team di scienziati descrive un ritrovamento di fossili che sposta indietro l'orologio della nostra conoscenza dei caviomorfi nel continente americano. I nuovi ritrovamenti provengono dal Perù, più precisamente dalle rive del fiume Ucayali, un importante affluente del Rio delle Amazzoni I fossili sono stati rinvenuti in una parte della riva che restava esposta quando il livello dell'acqua era basso (immagini da archaeologynewsnetwork) La datazione con il metodo dell'argon40/argon39 ha consentito di attribuire i reperti a 41 milioni di anni fa e risultava anche in buon accordo con lo studio dei marcatori genetici; i fossili appartengono quindi ai più antichi roditori Sudamericani fin qui noti e fra essi ci sono alcune specie di caviomorfi. In tale periodo il clima era favorevole, maggiormente caldo e umido, e questo contribuisce a spiegare la rapida diffusione dei caviomorfi subito dopo il loro sbarco nel continente americano. Ecco i resti fossili di Canaanimys maquiensis, un piccolo caviomorfo dal peso approssimativo stimato in 40 grammi (immagine da animal-find.com) Sulla base di questi reperti è stata ricostruita la possibile immagine (da Orliac MJ 2011 e carlosart611 deviantart.com) L'etimologia del nome origina dalla combinazione di Canaan, nome di una locale comunità di nativi Shipibo, e mys, parola greca per topo, mentre Maquia è la località dove è stato trovato il fossile. Canaanimys mostra caratteristiche dentali altamente specializzate, analoghe a quelle dei coevi Gaudeamus africani, confermando ulteriormente che l'Africa è la patria degli ultimi antenati comuni ai caviomorfi e ai fiomorfi (da archaeologynewsnetwork) immagine al microscopio elettronico a scansione dei denti dei caviomorfi ritrovati nel sito sull'Ucayali; quelli di C. maquiensis sono indicati con la sequenza t-z (da Proceedings of the Royal Society B 2012, 279) Questo lontanissimo antenato delle cavie è vissuto in una foresta pluviale con un clima relativamente caldo e umido, come dimostrato dai reperti di paleoflora estratti dagli strati fossili, e si nutriva di semi e parti di piante come tanti piccoli roditori odierni. E' stato anche possibile tracciare l'itinerario seguito dai lontani antenati delle cavie, un itinerario che a partire dall'Amazzonia peruviana punta verso sud, raggiungendo il Cile e successivamente la Patagonia argentina. La scoperta, praticamente ignorata al di fuori del mondo scientifico, è stata comunque giustamente celebrata dal Perù che il 12 ottobre 2013 ha emesso un francobollo celebrativo del valore di 10 sol dedicato al ritrovamento di C. maquiensis (da wnsstamps.post)
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