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paolo

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Tutti i contenuti di paolo

  1. paolo

    morde

    Dimenticavo: difficilmente ti trasmetterà qualcosa, ma il loro morso è realmente doloroso, io l'ho provato cercando di sedare una loro rissa.
  2. paolo

    morde

    La cavia può morderci senza desiderio di fare male perché sente sulle nostre dita odore di verdura o frutta; oppure, anche se raramente, perché non ama essere accarezzata o comunque toccata in un certo modo. A me accadeva con Tiberio, che non gradiva assolutamente essere toccato sui quarti posteriori: si rigirava e mi dava una specie di beccata. In realtà tu non puoi insegnargli a non mordere, ma devi evitare che questo possa accadere. Se ritieni che possa sentire qualche odore commestibile ed essere invitato all'assaggio provvederai a lavarti accuratamente prima di spupazzarlo, altrimenti cerca di capire cosa non gradisce delle coccole ed evita di toccarlo in quel punto o in quel modo.
  3. Scrivi pure qui di seguito o, se ci presenti qualcosa non ancora trattato in questo topic, puoi anche aprire una nuova discussione.
  4. Grazie, ci farà piacere conoscerli. Magari i dosaggi li lasciamo ai veterinari o ai contatti personali.
  5. paolo

    La sfera di cristallo

    Ma certo! Ti aspettiamo!
  6. Oggi, 11 novembre, è il giorno di San Martino. Una nota di colore in aggiunta a quanto scritto in precedenza. Nell'iconografia tradizionale San Martino è raffigurato a cavallo nell'uniforme di soldato romano, mentre taglia il suo mantello rosso per offrirne una parte al mendicante; nella realtà il mantello delle scholae imperiali, la cavalleria d'elite alla quale apparteneva Martino, era bianco. Evidentemente nelle immagini il rosso rende di più!
  7. paolo

    La sfera di cristallo

    Io conto di realizzare la foto nel fine settimana! Ricordate che mancano meno di 10 giorni alla scadenza del termine per la partecipazione.
  8. Ben ritrovata! Cisti non secernenti? Se incomincia a provare dolore credo che sia meglio intervenire finché è comunque in buone condizioni, senza aspettare che inizi ad essere debilitata arrivando all'intervento in condizioni non ideali. Certo che è sempre una scelta personale non facile. Ti faccio tanti auguroni!
  9. paolo

    Leli e Leia

    Coda di topo è l'altro nome del fleolo. Quel pellettato lo usano alcuni di noi. Il concetto di base è che il cibo pellettato dovrebbe contenere tanto vegetale e meno "altre cose" possibile.
  10. Bellissimi tutti! Complimenti per la dedizione a queste creaturine!
  11. Qui parliamo di calcoli dei dotti biliari e della colecisti, argomento sul quale, particolarmente nel caso della cavia, ho minime conoscenze anche in fatto di prevenzione. Per quanto riguarda i calcoli renali e delle vie urinarie penso che dare acqua "leggera" (ammesso che bevano) e fare qualche ciclo di mirtillo rosso americano o altri rimedi naturali possa essere una buona misura di prevenzione. Si, per il maschio espellere naturalmente i calcoli è più difficile e se sono appena appena grossi è impossibile e occorre intervenire senza indugio.
  12. Con il termine "colelitiasi" intendiamo la presenza di calcoli nei dotti biliari o nella colecisti (cistifellea). Qui descriviamo un caso di calcolo della colecisti in una cavia d'affezione. La paziente era una cavia femmina di tre anni e mezzo: veniva visitata per la riduzione dell’appetito, addome teso e segni di dolore addominale, aumento degli sforzi respiratori. Pesava 1305 g ed era considerata alquanto sovrappeso; urinava e defecava normalmente. Alla palpazione della porzione superiore dell'addome mostrava fastidio, con vocalizzazione e tentativo di scansarsi. L’esame radiografico e l'ecografia consentivano di identificare nella cistifellea una piccola struttura ovoidale (4,3 x 3,3 mm) mineralizzata. Il calcolo veniva rimosso chirurgicamente mediante una procedura chirurgica di colecistectomia, semplice ed efficace. Dopo l’intervento l’animale si riprendeva rapidamente e i segni clinici si risolvevano. Il calcolo veniva analizzato e risultava composto da apatite (calcio fosfato) per l'80% e da weddellite (calcio ossalato di-idrato) al 20%. Da notare che negli umani i calcoli biliari di apatite sono rari. Evidente il colelite ovoidale all'interno della cistifellea. Immagine da Bochmann 2016 Tre mesi dopo l’intervento la paziente veniva presentata al veterinario per il follow up di routine: era in buono stato di salute e la diagnostica per immagini non rivelava alterazioni. Questa patologia è descritta raramente nei testi sulle malattie della cavia. Un'aumentata incidenza di colelitiasi tra gli umani si osserva nelle femmine e nei soggetti obesi; la cavia in oggetto era una femmina sovrappeso, nonostante ciò non è possibile trarre conclusioni su tale associazione nel porcellino d'india. Nei porcellini d'india che presentano segni intermittenti di patologia gastrointestinale, anoressia o appetito ridotto e dolore addominale la colelitiasi dovrebbe essere considerata nella diagnosi differenziale. Riferimento: Bochmann M e coll. Clinical presentation, diagnosis, and treatment of cholelithiasis in a pet guinea pig (Cavia porcellus). Journal of Exotic Pet Medicine 2016; 25: 327–331.
  13. paolo

    Hope e Honey

    Sono bellissimi e dolcissimi!
  14. Che spettacolo che sono! Anche i miei amavano arrampicarsi (e rosicchiare) su un cestone simile.
  15. Certo! Direi che i due mesi d'età siano il limite invalicabile se si vuole stare tranquilli.
  16. Leggi qui: La fertilità maschile si raggiunge prima che i testicoli siano scesi dall'addome.
  17. paolo

    Renzo e Lucia

    Ma quant'è brava la piccola Lucia!
  18. paolo

    Curiosità

    Ti sposto qui, nella sezione dedicata alla cura della cavia. Il bagnetto lo si fa solo in condizioni di sporcizia veramente disperate, altrimenti è sufficiente la toelettatura regolare con pettinatura, spazzolatura e sforbiciate del pelo più sporco, oltre a tamponare pelle e pelo con salviettine umidificate per bebè o acqua e bicarbonato. Il pericolo del bagnetto sta soprattutto nel rischio di raffreddamento da sbalzi di temperatura o correnti d'aria, potenzialmente molto pericoloso.
  19. paolo

    Parliamo di... baffi!

    Quante volte, portandoci al collo i nostri caviotti, ci sarà capitato di provare il solletico a causa dei loro baffetti. I baffi, o più propriamente le "vibrisse", sono organi del senso del tatto presenti in vari mammiferi, con l'esclusione dell'uomo e delle scimmie antropomorfe; sono costituiti da uno stelo appuntito di forma cilindrica e da una base, o radice, collegata a un sistema muscolare e a terminazioni nervose. Questi organi di senso forniscono importanti informazioni sull'ambiente circostante: possono percepire la posizione degli oggetti e la loro consistenza e temperatura, e possono avvisare sulla presenza di altri esseri viventi nelle vicinanze tramite la percezione degli spostamenti d'aria da essi provocati. Sono quindi particolarmente utili agli animali con abitudini notturne. Gli animali con le vibrisse maggiormente specializzate, come topi, ratti e criceti, sono fondamentalmente notturni, arboricoli e arrampicatori, e fanno affidamento sul senso tattile dei loro baffi per guidare la loro esplorazione sulle volte arboree durante la notte. Dei topi si dice infatti che vedono con i baffi. Le loro vibrisse "spazzolano" in continuazione l'ambiente circostante con un movimento ritmico e gli eventuali contatti sono trasmessi ai recettori sensoriali presenti alla base dei baffi che inviano i segnali nel tronco dell'encefalo, da qui al talamo e infine alla corteccia cerebrale, dove gli stimoli sensoriali vengono integrati e percepiti. I baffi dei piccoli roditori sono disposti in una sorta di griglia all'interno della quale i diversi gruppi di vibrisse hanno un ruolo tattile ben preciso. I piccoli di ratto sono in grado di orientarsi per cercare il contatto con i loro cospecifici già quando i loro occhi non sono ancora aperti; questo implica un importante ruolo per le vibrisse, che sono presenti già alla nascita, nel corso dell'intera vita del ratto. E per quanto riguarda il porcellino d'india? Parliamo di un animale diurno che vive al suolo; in base a quanto detto in precedenza ci si aspetterebbe che abbia meno vibrisse e una ridotta architettura muscolare se comparata con i roditori notturni e arboricoli. In effetti le vibrisse del porcellino sono 23 per lato (topo e ratto ne hanno 33) irregolarmente distribuite in sei file (cinque file, regolarmente allineate, nel topo e nel ratto) e con muscolatura ridotta e più sottile. sezione istologica che mostra i muscoli intrinseci nel ratto ("A") e nel porcellino d'india ("B"). Si può notare come la muscolatura sia meglio definita e organizzata nel ratto. da Grant 2016 Inoltre, le cavie non muovono i baffi in modo continuo, ma in modo irregolare e sporadico e i baffi sono posizionati particolarmente intorno agli occhi. allestimento per valutare il movimento dei baffi della cavia. I tracciati indicano l'angolazione dei baffi di destra e sinistra (in posizione di riposo sono tenuti mediamente a 98° di inclinazione) da Grant 2016 Sebbene il numero dei baffi e la relativa muscolatura siano ridotti nella cavia, animale diurno che fa maggiore affidamento sull'informazione visiva, la struttura complessiva delle vibrisse è molto simile a quella di topi e ratti e questo starebbe a indicare che queste strutture possono ancora avere un ruolo importante nella vita del porcellino d'india; i baffi avrebbero un ruolo nella protezione dell'occhio e nei comportamenti tattili sociali. Le cavie sono animali particolarmente sociali che vivono in grandi gruppi e mostrano interazioni sociali di notevole complessità. E' ben noto che il contatto con i baffi è implicato nei comportamenti sociali di molte specie, ma questo non è ben documentato per la cavia. Sembra che i baffi possano giocare un importante ruolo nelle interazioni aggressive e di sottomissione della cavia. Riferimenti bibliografici. - Grant RA e coll. Mystacial whisker layout and musculature in the guinea pig (Cavia porcellus): a social, diurnal mammal. The Anatomical Record 2016, 25 ottobre. Anteprima di pubblicazione. - Grant RA e coll. The role of orienting in vibrissal touch sensing. Frontiers in Behavioral Neuroscience 2012; 6: 1-12. - Haidarliu S e coll. Spatial organization of facial vibrissae and cortical barrels in the guinea pig and golden hamster. The Journal of Comparative Neurology 1997; 385: 515-527. - Hobbs JA e coll. Evidence for functional groupings of vibrissae across the rodent mystacial pad. PLOS 2016; 8 gennaio. Articolo online.
  20. Furbo Nasotto! Mi fa piacere leggere che stanno bene insieme (ma non ne dubitavo)
  21. Ora è un po' che Peltina è con voi; come va, si è pienamente inserita?
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