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Tutti i contenuti di paolo
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Mi spiace accoglierti in Forum leggendo questa notizia! Da quello che scrivi capisco che era da poco con te, quindi è possibile che tu non avessi ancora accumulato abbastanza conoscenza su come si gestisce la cavia domestica. Comunque la cavia non deve stare in garage, almeno non in inverno, perchè è molto sensibile ai cambi di temperatura e non può vivere al freddo. Se deciderai di prendere un'altra cavia ti pregherei di leggere prima le schede di questo Forum, soprattutto quelle presenti in questa sezione: http://www.amicacavia.net/forum/forum/145-prepariamoci-al-loro-arrivo/
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Forse parliamo dei glucosaminoglicani; se riesci a recuperare un po' di info ci farà molto piacere e sarà un'aggiunta utilissima al Forum!
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Anzi! Abbiamo infatti trattato l'erba spaccapietra qui in Forum e in una bella scheda del CavioNews. In effetti l'erba spaccapietra trova un uso nel prevenire o rallentare la formazione di calcoli, piuttosto che nella terapia dei calcoli già presenti.
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Brava, impeccabile!
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Speriamo che il piccolo si riprenda.
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Piuttosto, visto che aveva diarrea, non abbondare con la verdura in foglia e cerca di fargli mangiare molto fieno. Stai dando anche fermenti lattici e vitamina C?
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Sicuramente non può stare bene, visto il precedente, ma il fatto che abbia appetito è un ottimo segno!
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Ma che bella famigliola! E che emozione assistere alla schiusa delle uova!
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Bellissime! E meraviglioso quel video, che simpatia!
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Physiological mangime, cosa ne pensate?
paolo ha risposto a milena nella topic Cibo pellettato, integratori, altro
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Però! Il Birretta avrà una nurse personale dedicata a sua disposizione H24 per 10 giorni! Hai capito il topastro?
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Dal lavoro non posso aprire il sito; appena arrivo a casa mi guardo le pelosine!
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Avevo notato che leggevi le discussioni sui calcoli; mi dispiace per il Birretta! Sono certo che lo hai alimentato come si deve, ma sei anni non sono pochi e magari lui è il classico individuo con una maggior predisposizione all'insorgenza di calcolosi. Intanto lo stai curando a dovere, poi l'intervento risolverà il problema. Tanti auguroni, carezze al piccino! Tienici informati, desideriamo esservi vicini!
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Physiological mangime, cosa ne pensate?
paolo ha risposto a milena nella topic Cibo pellettato, integratori, altro
Sono dei veri birbanti, golosi e sempre tirannici con gli umani! Direi che questo pellettato è nella norma del genere: la fibra è abbastanza e non ci sono troppe cose inadatte. Se dandolo riesci a riposare tanto meglio! -
Crudeltà sugli animali da parte di giovani.
paolo ha pubblicato a topic in Non solo allevamento e cure...
Un argomento molto delicato e doloroso. Immagino che sia capitato a molti tra noi di assistere o di sentire di giovani, addirittura bambini, che maltrattano o compiono veri atti di crudeltà sugli animali. Difficilmente qualcuno nasce "cattivo", ma l'ambiente in cui si cresce, gli esempi e le esperienze che viviamo durante l'infanzia e l'adolescenza hanno un ruolo fondamentale nella nostra evoluzione e maturazione. Vi riporto il sunto di un articolo statunitense sull'argomento appena pubblicato; personalmente l'ho trovato piuttosto difficile da capire e da tradurre, quindi il riassunto è molto conciso e spero che i grafici spieghino meglio delle mie inadeguate parole. I giovani responsabili di crudeltà sugli animali sono esposti a un maggior rischio di commettere, durante la loro vita, violenze sui coetanei, sui propri cari e sui membri più anziani della famiglia. Spesso questi giovani hanno subito violenze in famiglia e talvolta hanno assistito ad atti di crudeltà compiuti da adulti violenti sui loro animali d’affezione. Lo studio in questione utilizza i dati di 81.000 giovani criminali le cui esperienze negative durante l’infanzia erano note e di 466 giovani che avevano ammesso di essere colpevoli di crudeltà sugli animali. Questo primo grafico ci mostra che il primo arresto di coloro che ammettevano di aver compiuto atti di crudeltà sugli animali (colonne più scure) avveniva in età più precoce rispetto al più ampio gruppo di giovani criminali (colonne più chiare) I giovani che avevano compiuto atti di crudeltà sugli animali (colonne più scure) avevano complessivamente un punteggio più elevato di esperienze negative vissute durante l'infanzia (ACE, adverse childhood experiences), oltre alla violenza familiare, rispetto agli altri giovani criminali (colonne più chiare). Per quanto riguarda le tipologie di ACE, le esperienze negative infantili, ecco un ulteriore grafico, sempre con lo schema-colori dei precedenti. Fra le principali esperienze negative troviamo la separazione dei genitori, violenze domestiche, incarcerazione di familiari, violenze fisiche e morali. I giovani violenti con gli animali sono certamente individui problematici, che possono aver a che fare con la Giustizia già in giovane età; ma questo consente anche di avere l'opportunità di intervenire precocemente. Insegnanti, medici, veterinari e incaricati della protezione degli animali possono essere in grado di identificare questi giovani vulnerabili e avviarli agli opportuni servizi prima che le violenze possano continuare. Fonte: Bright MA e coll. Animal cruelty as an indicator of family trauma: using adverse childhood experiences to look beyond child abuse and domestic violence. Child Abuse & Neglect 2018; 76: 287-296. -
Come sta Stitch?
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Mi rendo conto e non avendo accesso alla rivista non posso usufruire delle immagini esplicative che suppongo vi siano contenute. Ho fatto un po' di ricerca di immagini sul web e, anche se al momento non sono soddisfatto, spero di chiarire un pochino. La vescica è collegata con l'esterno mediante l'uretra, che consente di svuotarla dall'urina quando è necessario. Ora vediamo un'immagine delle vie urinarie, simile alla precedente, ma fatta mediante uretrocistografia: parliamo di un umano, ma si vede la vescica piena di liquido di contrasto (il "globo" a destra) e l'uretra che lo porta verso l'esterno. L'immagine normale è quella di destra (a sinistra ci sono dei restringimenti, o stenosi, dell'uretra per le quali il paziente ha subito un intervento). Ora pensiamo che, come può accadere nell'intestino, la parete dell'uretra in qualche punto si rilassi, si distenda, a formare un'ampolla o un tubicino a fondo chiuso (avete presente l'appendice?) appunto il diverticolo; l'urina passa nell'uretra e in parte andrà a riempire questo tubicino dove, essendo piccolo e a fondo cieco, finirà per ristagnare ed eventualmente depositare i minerali contenuti fino a formare calcoli, che col tempo si accresceranno. Nell'immagine seguente un diverticolo uretrale, visto sempre mediante cistografia, che è quella "pallina" in basso a sinistra. L'articolo vuole invitare, quando si è in presenza di una massa sotto la pelle in prossimità della cloaca, maschile o femminile, a considerare anche la possibilità (oltre a tumori, lipomi, cisti ecc...) che possa trattarsi di un diverticolo dell'uretra contenente dei calcoli. Spero di essere stato più chiaro.
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Potrebbero esserci tanti motivi per quella cosa che hai osservato; alcuni sono banali, altri più seri, per questo devi andare dalla veterinaria. Io credo che per un controllino non possa chiederti più di 20-30 euro; e se vi conoscete da tempo potrà anche dilazionare il pagamento se necessario.
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Di questo articolo non ho il libero accesso, quindi vi riporto solo il riassunto. Veniva esaminata una cavia femmina intera di 5 anni che mostrava una certa difficoltà a urinare (disuria) e presentava una massa sottocutanea localizzata presso gli orifizi urogenitali. La diagnostica per immagini e l’esplorazione chirurgica dell’uretra rivelavano la presenza di un diverticolo uretrale con all'interno un urolita (calcolo). L’analisi chimica rivelava che l’urolita era composto da calcio carbonato e struvite. L’urolita veniva asportato chirurgicamente e si tentava la rimozione del diverticolo uretrale. La cavia veniva nuovamente visitata tre mesi dopo per la presenza di masse nella regione perineale e questa volta erano presenti due uroliti nello stesso diverticolo. Gli uroliti venivano espulsi manualmente con il paziente in anestesia generale. Successivamente si effettuava una uretroplastica per ampliare l'apertura del diverticolo allo scopo di prevenire la raccolta di urina nello stesso e riducendo quindi il rischio di future formazioni di uroliti. L’uretroplastica si rimarginava bene in assenza di complicazioni e nei sei mesi successivi non si osservò ulteriore formazione di uroliti. L’urolitiasi (calcolosi) è comune nella cavia e i diverticoli uretrali e la formazione di uroliti endoluminali dovrebbero essere presi in considerazione nella diagnosi differenziale di una massa sottocutanea lungo la parte distale dell’uretra. La creazione di uno stoma uretrale con il diverticolo attraverso un’uretroplastica consentiva un esito di successo in questo paziente, concludono gli autori. Fonte: Parkinson L e coll. Urethral diverticulum and urolithiasis in a female guinea pig (Cavia porcellus). Journal of the American Veterinary Medical Association 2017; 251: 1313-1317.
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Un articolo molto interessante in corso di pubblicazione: Robinson NJ e coll. Veterinarian nominated common conditions of rabbits and guinea pigs compared with published literature. Veterinary Sciences 2017; 4: 58 La conoscenza disponibile nella letteratura scientifica vista dalla parte dei veterinari che si interessano di conigli e cavie. In rosso alcune mie personali riflessioni sul contenuto. Conigli e cavie sono pets sempre più popolari; in Gran Bretagna si stima siano presenti come pet 1,1 milioni di conigli e 500,000 cavie. Questi numeri ne fanno la terza e quarta specie in ordine di frequenza dopo i cani e i gatti. Di conseguenza i veterinari hanno spesso occasione di occuparsi di questi piccoli mammiferi. I veterinari però lamentano che ci sia meno informazione disponibile per queste specie rispetto a quella relativa ai cani e ai gatti. Scopo dello studio era di verificare la frequenza delle patologie dei conigli e delle cavie che venivano presentate ai veterinari e la quantità di informazione disponibile su tali patologie; in secondo luogo si voleva determinare la quantità e il tipo di letteratura veterinaria indicizzata disponibile per ognuna di queste due specie e compararla con la quantità percepita come utilizzabile dai veterinari stessi. Vennero distribuiti dei questionari ai veterinari; fra coloro che risposero il 54,5% visitava correntemente i conigli, il 17,1% aveva occasione di seguire delle cavie. Ci si aspetterebbe, in base ai numeri iniziali, che anche come accesso allo studio veterinario la cavia fosse circa metà rispetto al coniglio. Questo non avviene e secondo me è perchè non sempre si porta una cavia malata dal veterinario; è un animale così piccolo, non ne vale la pena. La frequenza delle patologie osservate nel coniglio e nella cavia è riportata in tabella. A proposito della cavia, guinea pig, sarebbe interessante capire se sotto la voce "non-specifica" rientra appunto patologia non meglio specificata, o non indicata dal medico compilatore del questionario o non diagnosticata. Dai diagrammi "a bolle" che seguono possiamo notare che la quantità di informazione disponibile per le principali patologie osservate nel coniglio (diagramma superiore) era "sufficiente" (some); invece per quanto riguarda le malattie della cavia (diagramma inferiore) la letteratura veterinaria era percepita come "poca" (a little). Abbiamo osservato più volte che a fronte di un esteso uso della cavia nella ricerca clinica e farmacologica, la sua fisiopatologia è ancora troppo poco nota. Un altro dato di interesse è che circa metà della letteratura disponibile su cavie e conigli è riferita agli animali da laboratorio e che solo una minima parte è specificamente riferita a queste specie in ambiente domestico. A conferma di quanto annotato in precedenza. C'è una evidente discrepanza tra le categorie di patologie osservate dai veterinari britannici e gli articoli disponibili su di esse. Per esempio, il grafico sottostante ci mostra che relativamente alla patologi più osservata nel coniglio, quella dentale (29,9%), il contributo della letteratura scientifica è minimo (2,2% del totale). Appena meglio va per le malattie della pelle (25,3%) alle quali è dedicato il 10,8% di citazioni in letteratura. Per contro, sono le patologie non-specifiche a godere di una maggiore attenzione da parte dei ricercatori. Analogamente, la letteratura disponibile sulle principali patologie della cavia risulta largamente discrepante rispetto alla frequenza di esse. Relativamente alla patologia della pelle, la più osservata (37,6%), le citazioni sono il 16,9% del totale; analogamente, la patologia dentale costituisce un problema frequentemente osservato (17,5%), ma solo il 3,7% delle citazioni in letteratura si riferisce ad essa. Per la prima volta viene comparata la letteratura indicizzata disponibile per conigli e cavie, i pets maggiormente presenti dopo cani e gatti, con la casistica osservata dai veterinari e i risultati suggeriscono che gli studi disponibili su queste specie sono limitati e non riflettono le patologie osservate nella pratica clinica dei veterinari inglesi. Forse per questo motivo i medici fanno maggior affidamento alle informazioni acquisite mediante la formazione professionale, i siti web e i libri di testo. La patologia dei denti, essendo piuttosto comune, potrebbe essere percepita come relativamente senza complicazioni e forse per tale motivo solo pochi articoli sono dedicati a questa patologia (sebbene recenti pubblicazioni suggeriscano che l'eziologia nella cavia non è ancora chiara); analoga riflessione può essere fatta per le malattie della pelle, anch'esse alquanto comuni nelle due specie. I risultati di questo studio sottolineano le difficoltà affrontate dai veterinari nella ricerca di informazioni sul coniglio e sulla cavia, con la maggior parte dell'informazione ottenuta da fonti diverse dalle riviste veterinarie, in gran parte relativa agli animali da laboratorio o che descrive l'uso di cavie e conigli come modello per le malattie in altre specie. Emerge quindi la necessità per ricerche future focalizzate sugli argomenti maggiormente importanti per i veterinari e i proprietari di pets coinvolti nell'assistenza a conigli e cavie.