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paolo

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  1. paolo

    Intorno all'Epifania.

    L'Epifania è una festività il cui significato mi ha sempre affascinato e non parlo della Befana, che è una tradizione che sento lontana, ma proprio della primissima manifestazione della divinità di Gesù con la Natività. Vi propongo una rivisitazione in chiave di attualità dell'adorazione, il racconto come viene descritto nei vangeli canonici e in alcuni di quelli apocrifi e una mia breve riflessione sull'argomento. La nostra storia potrebbe incominciare così: In quei giorni l'ISTAT ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Tutti andavano a farsi registrare, ciascuno nella propria città. Anche Giuseppe andò per dare il suo nome insieme con Maria, la sua sposa, che era incinta. Mentre si trovavano in quel luogo giunse per lei il tempo di partorire, ma non c'era posto per loro nell'albergo. Giuseppe scorse una grotta abbastanza grande, dove dei pastori e dei contadini, che lavoravano nei dintorni, si riunivano e mettevano al riparo le loro greggi. Essi avevano anche fabbricato una mangiatoia per il bestiame, in cui davano da mangiare ai loro animali. Ma in quel momento i pastori e i bovari non c'erano, perché era inverno. Altrove si legge: ... Entrarono in una grotta sotterranea, in cui non c'era mai stata luce, perché non riceveva affatto la luce del giorno. Ma all'ingresso di Maria tutta la grotta cominciò ad avere splendore e a rifulgere tutta di luce, come se vi fosse il sole... e là questa luce divina non venne mai meno, né di giorno né di notte, finché Maria rimase là. Lì Maria diede alla luce il suo figlio primogenito. Lo avvolse in fasce e lo depose nella mangiatoia. Subito giunsero gli uomini politici, guardarono l'alloggio di fortuna in cui la famigliola era riparata così precariamente e dissero "Non vi abbandoneremo, ci ricorderemo di voi, vi faremo avere un prefabbricato!", si fecero fotografare e se ne andarono. Arrivarono poi i giornalisti e gli inviati delle televisioni, filmarono tutto e intervistarono Giuseppe e Maria; "Cosa pensate dell'aumento dei prezzi delle camere d'albergo?" "Siete immigrati da molto lontano?" "Come commentate le norme CEE sulla tipologia di paglia nelle mangiatoie?" "Siete favorevoli alla secessione da Roma?" Arrivarono quindi i pullman carichi di curiosi che si aggiravano piuttosto perplessi chiedendosi. "Tutto qui? Ci sembrano un bue e un asino assolutamente normali... boh...? Piuttosto, anche qui c'è una famiglia di migranti accampata!" Poi si facevano dei selfie davanti alla capanna e se ne andavano alquanto contrariati. Ma torniamo alla descrizione dei vangeli. I primi ad arrivare alla capanna per adorare Gesù sono i pastori. C'erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, ma l'angelo disse loro: "Non temete, vi annunzio una grande gioia: oggi è nato nella città di Davide un salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia. E subito apparve con l'angelo una moltitudine celeste che lodava Dio e diceva: "Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che Egli ama!". Appena gli angeli si furono allontanati i pastori dicevano tra loro: "Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere". Andarono dunque senza indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino che giaceva nella mangiatoia. E la grotta in quel momento parve simile al tempio di un mondo più alto, poichè voci celesti e voci terrestri glorificavano e magnificavano la nascita del Signore, Cristo. I pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro. Successivamente arrivano i Magi. Dopo la sua nascita arrivarono a Gerusalemme alcuni uomini sapienti che venivano dall'Oriente e domandarono: "Dov'è il re dei Giudei che è nato? In Oriente abbiamo visto apparire la sua stella e siamo venuti qui per onorarlo": Questi re dei Magi erano tre fratelli: il primo era Melkon, re dei Persiani, il secondo Gaspar, re degli Indi, il terzo Balthasar, re degli Arabi. Ed ecco la stella che avevano visto nel suo sorgere li precedeva, finchè giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella essi provarono una grandissima gioia. Entrati nella casa videro il bambino con Maria sua madre, e prostatisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Allora Maria prese una delle fasce del bambino e come in contraccambio la diede loro, che l'accettarono da lei con grande venerazione e la riposero tra i loro tesori. Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese. Marco Polo nel Milione ci racconta che nel corso del suo viaggio verso Oriente giunge nella città persiana chiamata Saba (odierna Saveh)... dalla quale si partirono i tre re che andarono ad adorare Dio quando nacque. In quella città esistono ancora le loro tre tombe e sono grandi e belle e ancora si vedono i tre re imbalsamati con i capelli e la barba. A molti cittadini messer Marco domandò di quei re, ma nessuno seppe rispondergli se non che erano tre re seppelliti lì anticamente. Ma a tre giorni di cammino da Saba, in un luogo chamato Calasata, seppe che anticamente tre re di quella contrada andarono ad adorare un profeta nato da poco e portarono tre offerte: oro, incenso e mirra. Per tradizione l'Epifania, la prima manifestazione della divinità e regalità di Gesù, coincide con l'arrivo dei Magi; ma protagonisti dell'Epifania, coloro ai quali si rivela Gesù, sono oltre ai Magi, i pastori. I pastori, umili, semplici, poveri come i genitori di Gesù, sono invitati all'adorazione del Bambino dall'angelo, del quale seguono l'invito senza porsi domande, con fede. Hanno l'animo del bambino e accolgono l'annuncio dell'angelo con un po' di timore e tanta meraviglia. I Magi, sono i sapienti che sanno leggere i segni del cielo, capiscono il significato della cometa e la seguono per andare ad adorare il Salvatore. I Magi sanno vedere che non si tratta di un bambino qualsiasi, ma che si tratta del Re dei Giudei; dopo averlo adorato tornano felici al loro paese, alla vita normale, ma per un altra strada, perchè la loro vita è cambiata. La narrazione dell'adorazione dei pastori è tratta dal vangelo di Luca; quella dei Magi è descritta nel vangelo di Matteo. Ho integrato entrambi con brani tratti dai vangeli apocrifi dell'infanzia, in particolare quello arabo-siriano e quello armeno, e da quello dello pseudo-Matteo. C'è anche una citazione dal Milione di Marco Polo (XXX, De la grande provincia di Persia: de' tre Magi). Spero di non aver offeso nessuno; consideratelo un mio atto d'amore verso la scena della Natività che mi ha sempre commosso per la sua tenerezza.
  2. Bene, bene! Se mangia qualcosa da solo prova a ridurre il critical per stimolarlo sempre più a tornare autonomo; anche perchè deve consumare i dentini. Probabilmente cerca più il fieno anche per questo motivo, oltre a rendersi conto che i vegetali in questo momento sono un po' troppo acquosi per il suo pancino scombussolato.
  3. Io ho avuto anche i conigli e nella mia esperienza i conigli sono più delicati di salute; richiedono vaccinazioni e occorre sterilizzare comunque maschi e femmine. Inoltre la "psicologia" del coniglio è molto più variegata di quella della cavia e secondo me occorre che il proprietario sia molto ben informato sulle necessità della specie per una gestione ottimale dei lapini.
  4. Le cavie molto spesso non bevono o bevono pochissimo, perchè l'acqua contenuta nella verdura è per loro sufficiente. Io comunque consiglio sempre di mettere ogni giorno acqua pulita nel beverino.
  5. L'olfatto è probabilmente il senso più importante della cavia. Gli odori del loro alloggio saranno percepiti come consueti (fieno, vegetali, lettiera, gabbia e accessori) e non saranno un problema. Da evitare i deodoranti nella loro stanza, che potrebbero risultare molto fastidiosi per il loro nasino, e anche attenzione agli eventuali insetticidi (che potrebbero anche risultare tossici). La normale igiene del loro ambiente e della loro gabbia dovrebbe essere più che sufficiente per accontentare il loro e il nostro olfatto.
  6. Ci stanno degli alti e bassi in fase di terapia e i farmaci possono deprimere l'appetito oltre che a creare qualche problemino alla normale flora batterica dell'intestino. Infatti in genere consigliamo di dare almeno infuso di fieno o fermenti lattici, meglio se previo consulto col veterinario.
  7. Benvenuta! E' sempre bello trovare persone che si informano prima! Sono d'accordo con Laura: la cavia è delicata, perchè è un piccolo animale del quale non si sa poi così tanto, ma con un proprietario attento e sensibile può vivere a lungo in salute. Naturalmente bisogna impegnarsi a fornire loro alimentazione, sistemazione e attenzioni ottimali. E un buon veterinario sempre disponibile è fondamentale. Hai pensato anche all'adozione mediante qualche Associazione di volontariato?
  8. Ora perdonami se insisto: ma una goccia d'acqua è circa 0,05 mL, o se si preferisce 50 microlitri. 0,02 mL, cioè 20 microlitri, sarebbero meno della metà di una goccia d'acqua. Non posso pensare che il medico abbia davvero prescritto un tale volume come dose. Se dalla ricetta ti risulta effettivamente 0,02 mL ti consiglierei di contattare il medico per un chiarimento.
  9. paolo

    Nuovo arrivato

    Bene, sembra che riescano comunque a trovare un equilibrio; frequentandosi e conoscendosi sempre più potrebbero imparare a convivere più armoniosamente!
  10. Che mostri appetito e mangi qualcosa autonomamente è una bella notizia! Spero che di farmaco tu ne debba dare 0,2 mL, 0,02 mL sarebbe realmente difficile; puoi cercare di dispensarli in un contenitore molto piccolo, anche un qualche tappo rovesciato, e aspirarli con un'altra siringhina per somministrarli poi più facilmente.
  11. Ciao Franci, tanti auguroni, un abbraccio!

  12. Bisogna considerare che l'antibiotico spesso deprime l'appetito. Tu non ti scoraggiare e cerca di farla mangiare, meglio se spontaneamente, ma anche con l'alimentazione forzata. L'importante è che non perda completamente l'appetito e riesca a riprendere peso gradualmente mentre la terapia fa il suo corso. Nella mia esperienza talvolta finiscono anche per apprezzare l'alimentazione "siringata", se è qualcosa che a loro piace e il vegetal care gel in genere è abbastanza gradito.
  13. Sei riuscita a farla mangiare un pochino? Un'altra cosa che potresti provare, se era abituata a mangiare un pochino di cibo pellettato, è di scioglierne un po' in acqua o succo e farne una pappa da somministrare con la siringhina.
  14. C'è il vegetal care gel che si può comprare anche nelle farmacie che vendono prodotti per veterinaria.
  15. Puoi trovare una bella scheda di Simo74 sull'alimentazione in malattia qui:
  16. Benvenuta! Mi dispiace conoscerti con questo problema della tua piccola! Se una cavia non si alimenta autonomamente occorre procedere all'alimentazione forzata, perchè un digiuno prolungato è pericolosissimo per loro. Allo scopo si possono usare frullati di verdura o prodotti appositi come il critical care e il vegetal care. Occorre portarli alla consistenza di una pappetta che possa scorrere all'interno della siringa. La somministrazione si fa con una siringa, in genere si usano quelle piccole, tra 1 mL e 5 mL a seconda della necessità; la siringhina si infila in bocca di lato, non frontalmente perchè ci sono gli incisivi, abbastanza a fondo perchè c'è un ampio spazio fra incisivi e denti molariformi. Si preme uniformemente, con calma, non in modo "esplosivo" per evitare di mandare cibo nei polmoni, dando il tempo per deglutire. Soprattutto le prime volte la cavia non gradirà e si divincolerà; puoi "imbozzolarla" con un asciugamano in modo che resti fuori solo la testina. Non è mai facile o gradito dare loro il cibo forzatamente, ma dobbiamo pensare che lo facciamo per loro. Puoi rendere più gradevole il frullato o il prodotto diluendolo con un pochino di succo di frutta o spremuta o infuso di fieno. Ti faccio tanti auguroni per una rapida ripresa di Polpettina!
  17. paolo

    Fiocco di neve

    Scusami, dimenticavo che la tua signorina ha quattro anni; meglio dare un solo ramoscello di prezzemolo al giorno.
  18. paolo

    Fiocco di neve

    Fintanto che è cucciola un "ramoscello" a pasto va bene, ma dopo i sei mesi circa bisognerà ridurre. L'erba di prato è ottima per la salute dei porcelli e in genere è molto gradita; ovviamente non ci devono essere in mezzo erbe pericolose, deve essere raccolta lontano dalla strada e dai luoghi frequentati dai cani e, in ogni caso, deve essere lavata e asciugata con cura.
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