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Tutti i contenuti di paolo
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Cavie in vacanza: lelli e le sue pallette di pelo urlanti
paolo ha risposto a lelli nella topic Tante foto per tutte le occasioni.
Veramente tenerissima! E complimenti per l'estate artificiale! -
Cavie in vacanza: i pelosotti di Franci
paolo ha risposto a franci_fra3 nella topic Tante foto per tutte le occasioni.
Troppo forte!!! Direi che iniziamo bene, anzi... benissimo! -
Se non sbaglio si era accennato a questo argomento qualche mese fa in ML, ma non ricordo per quale motivo.
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Propongo anche in Forum una mia esperienza appena pubblicata in mailing list. L'argomento vitamina C mi sta molto a cuore, per ovvi motivi; per questo avevo realizzato una scheda e ho dedicato numerosi post all'argomento, e per questo torno di nuovo a parlarne. Direi che tra di noi troviamo due atteggiamenti: una maggioranza (forse), nella quale sono compreso anch'io, che ritiene che in condizioni normali la cavia ricavi la vitamina C necessaria dai vegetali somministrati; un altro gruppo che preferisce integrare con gli appositi preparati in maniera più o meno sistematica. Gli ultimi post sull'argomento mi hanno indotto a rileggere il recente libro del dott. Melillo (Voglio una cavia, 2008) che afferma che il fabbisogno giornaliero di vitamina C è di 30-50 mg, quindi superiore a quello che avevo proposto nella mia scheda, e in buon accordo con i dati che ci ha proposto qualche giorno fa la nostra Bambou. Evidentemente avevo letto con superficialità il libro (quando si pensa di sapere tutto!). Allora ho avvertito la necessità di fare una verifica sperimentale. Sabato ho pesato le verdure per i porcelli, cosa che non avevo mai fatto, e con l'ausilio del nostro database dei valori nutrizionali ho provato a calcolare l'apporto di vitamina C. Premetto che nel dare le verdure ho seguito il mio schema consueto, che varia in base alla disponibilità nel negozio e al mio desiderio di alternare le insalate di volta in volta. Ecco il totale delle verdure per singolo porcello (le do in due volte, mattino e sera) e il relativo contenuto in vitamina C (per il calcolo della vitamina C ho usato il valore medio tra quelli indicati nel database). cicoria catalogna, g.61-> vit C 9,8 mg foglia di quercia g.34 -> vit C 2 mg lattuga brasiliana g.86 -> vit C 2,6 mg radicchio rosso di chioggia g.28 -> vit C 2,5 mg peperone giallo g.38 -> vit C 66,5 mg carota g. 2 -> vit C 0,1 mg cetriolo g. 4 -> vit C 0,2 mg sedano g.19 -> vit C 2,7 mg totale vitamina C disponibile: 86,4 mg. Considerazioni. Non avendo mai pesato le verdure non avevo idea della quantità; si tratta di 272 grammi a testa durante il giorno. Pensavo che Tiberio mangiasse poco, perchè avanza parecchio, in realtà è Nerone che mangia molto! Vitamina C: se non ci fosse il peperone la quantità sarebbe di 19,9 mg, quindi Santo Peperone! Naturalmente si può ovviare con un po' di frutta, magari kiwi, però io ne do poca perchè temo incicciottimenti. Come cautela a questa verifica occorre dire che si tratta dei soli miei due porcelli, che la quantità realmente mangiata è infeiore alla quantità somministrata, che la proporzione relativa delle verdure gradite dai due è diversa, che i dati della vitamina C sono dedotti da una media di valori nutrizionali. Quindi abbiamo tanti ma, se e però. Nonostante ciò un'idea posso farmela e quello che balza all'occhio è l'importanza del peperone, fonte significativa di vitamina C nel mio schema quotidiano. Per fortuna il peperone è gradito ad entrambi i porcellini, quindi dei 66 mg di vitamina a testa almeno una cinquantina dovrebbero essere metabolizzati. Questo dato dovrebbe portare conseguentemente a dedurre che non occorre supplementazione se l'alimentazione è equilibrata e in condizioni di salute. Mi farà piacere conoscere le vostre esperienze e deduzioni.
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Quesito n.8 (difficile) Il porcellino d'india ha gli occhi disposti ai lati della testa: come è la sua acutezza visiva?
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Da ieri la temperatura si è momentaneamente abbassata, ogni tanto piove. Ma giovedì tornando a casa ho trovato 27°C, nonostante avessi avuto l'accortezza di lasciare chiuse persiane e finestre dal lato sole (e meno male che non c'era ancora afa) e ho dovuto accendere il condizionatore sino all'ora di andare a dormire. Per fortuna i topastri sono nella stanza più fresca della casa.
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Secondo me non avrai alcun problema se lo porti con te. Personalmente credo che il rimedio dei "ghiaccioli" sia un rimedio estremo, da usare in condizioni limite, mentre un ambiente condizionato (con la necessaria moderazione) è l'ideale. E allora: buona vacanza insieme a Gizmo!
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Ma che bella pensata! Complimenti!
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Mio padre subito prima della guerra ha partecipato ad una crociera della marina militare in Asia, toccando Australia, Filippine, Cina e Giappone. Ricordo che da bambino guardavo affascinato quelle vecchie foto in bianco e nero (ahimè, andate perdute) e pensavo: un giorno andrò a visitare il Giapppone (era quello che più mi piaceva!). Ad un certo punto avevo anch'io iniziato a studiare il giapponese da autodidatta, ma sapete come va...
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Quale complemento del recente topic sulla perdita di un animale caro, ho voluto realizzare una scheda dal titolo "Gli animali vanno in Paradiso", che allego qui in forma di pdf. Lo scopo di questo lavoro era quello di dare una motivazione e giustificazione alle loro sofferenze e alla perdita, e di trovare un motivo di conforto che contribuisca ad alleviare il nostro dolore. Mi piacerebbe molto conoscere il vostro parere sull'argomento. animali in paradiso.pdf
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Anche con i miei capita che muovendosi si portino attaccati alle zampine i loro bisognini; a volte semplicemente attaccandosi alle sbarrette della gabbia riescono a seminarli fuori. Effettivamente è meglio fare ogni tanto una pulizia manuale delle zampette, anche perchè mi è capitato di vedere che talvolta sotto il piedino si forma una masserella molto attaccata alla pelle, che poi è difficile e dolorosa da staccare.
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Come affrontare la perdita di un animale caro.
paolo ha pubblicato a topic in Non solo allevamento e cure...
Ho realizzato questa riflessione su un argomento triste, che purtroppo prima o poi ci coinvolge, con il contribuito di Franci_fra3 e Fatamorgana. Molti hanno sperimentato il dolore per la perdita del proprio piccolo amico, ormai considerato a tutti gli effetti un membro della famiglia. Purtroppo la maggioranza degli animali domestici ha una vita relativamente breve e alla gioia che ci procura la loro compagnia è inevitabile che segua il dispiacere per la scomparsa. Anche se siamo ben consci di questo, il dolore della perdita ci troverà sempre impreparati. Lo scopo di questa breve riflessione è di aiutarci a conoscere meglio i meccanismi del dolore che accompagna la perdita di un animale a noi caro, per un’accettazione consapevole e per migliorare la qualità del nostro aiuto alla persona che ha subito la perdita. Come avete notato la parola dolore è già apparsa più volte in queste prime poche righe e ci accompagnerà nel resto della trattazione. Il processo di elaborazione del dolore, delle reazioni vissute nel dire addio a una persona o a un animale caro, è detto lutto; è un processo lungo e complesso che si sviluppa attraverso fasi successive. La prima reazione è di confusione e sbigottimento; è la fase detta di negazione, un meccanismo inconscio che serve a proteggerci temporaneamente dal dolore e ci fa talvolta comportare come se il nostro piccolo amico fosse ancora con noi. Ma quando la lucidità riprende il sopravvento il dolore per la perdita inizia a crescere e allora occorre deviare l’emozione al di fuori di noi: ecco la rabbia; rabbia verso Dio che non è intervenuto, verso il veterinario che non ha saputo curare l’animale, verso le persone che non amano gli animali, talvolta verso l’animale stesso, causa di questo dolore. Riconoscere l’infondatezza di questa rabbia non fa che alimentare la rabbia stessa. Smaltita la rabbia iniziamo a provare un senso di colpa: forse potevamo essere più tempestivi, avremmo dovuto rivolgerci ad un altro medico, se avessimo fatto o non fatto quella cosa, eccetera. Subentrano quindi depressione, tristezza, crisi di pianto, inappetenza, scarsa concentrazione. E’ una fase di durata variabile da qualche settimana ad alcuni mesi. Possiamo anche fingere che l’animale sia ancora presente e talvolta parliamo con lui. Quando finalmente si arriva ad accettare la perdita la sofferenza e la depressione regrediscono e ci si avvia verso un ritorno alla normalità e ci resterà il ricordo dei momenti belli passati con il nostro pet. Ogni persona affronta il percorso in maniera diversa; talvolta non si raggiunge la piena accettazione e il dolore può anche non scomparire completamente e accompagnarci a lungo, talvolta per tutta la vita, riemergendo intensamente in momenti che ci ricordano l’animale amato. E’ inutile negare o reprimere le sensazioni che proviamo, ma dobbiamo accettarle come testimonianza dell’affetto che ci ha legato e tuttora ci lega all’animale, senza sentirci imbarazzati o inadeguati. Tanto il dolore quanto il tentativo di sopprimerlo possono causare un autentico malessere fisico; tra i sintomi più ricorrenti possiamo citare: mal di testa, nausea, inappetenza, vertigini, tachicardia, respiro affannoso, sensazione di soffocamento, irritabilità, stanchezza cronica, difficoltà a concentrarsi e a dormire. Rivolgiamoci al medico di fiducia senza lasciarci fermare da un malinteso senso di pudore dei sentimenti: la persistenza della sintomatologia contribuirà infatti a ritardare il superamento del lutto. Allo stesso modo non esitiamo a chiedere l’aiuto di persone amiche e fidate. Ogni esperienza di dolore è diversa, come diversa è la sensibilità delle persone e il tempo necessario all’elaborazione del lutto; chi soffre ha bisogno di tempo, pazienza e comprensione. E proprio vicinanza, ascolto e comprensione sono i mezzi a nostra disposizione per confortare chi soffre per una perdita. Perché la nostra solidarietà con la persona sofferente sia efficace è opportuno evitare certi piccoli errori in cui potremmo incorrere inconsapevolmente, come minimizzare o sminuire la perdita, o comportarsi come se nulla fosse accaduto, che pur con la buona intenzione di consolare daranno la percezione di poca sensibilità e innescare un risentimento. Inutile raccomandare di evitare giudizi negativi, critiche, prediche, ma anche spiritosaggini. Anche parlare di quello che abbiamo provato in un’analoga occasione può essere utile e dimostrerà un’affinità di sensazioni, purché non si traduca in uno sterile confronto. Possiamo anche aiutare e aiutarci trovando conforto in certe considerazioni che possono essere vicine alla nostra sensibilità e alla nostra cultura. Per esempio, essere consapevoli che in loro compagnia abbiamo sperimentato un amore reciproco e che ora, terminata la loro missione, hanno attraversato il Ponte dell’Arcobaleno e vivono senza più dolore, nella loro veste nuova e perfetta, anche se per noi invisibile, in attesa di rincontrarci. Molti trovano conforto e riescono a rivivere i momenti belli trascorsi accogliendo e occupandosi di un nuovo pelosino; l’impegno per la cura del nuovo arrivato contribuisce ad attenuare il senso di vuoto che segue la perdita e, unitamente alla consapevolezza di poter fare qualcosa di buono e utile per una piccola creatura, consente di instaurare un senso di continuità e di ristabilire un equilibrio, facendo anche venir meno parte degli eventuali sensi di colpa per la perdita precedente. La decisione di adottare un animale deve scaturire spontaneamente: il suggerimento di sostituire l’animale perso con un altro, soprattutto nelle prime fasi del lutto, potrebbe offendere chi lo riceve, perché sottintende che l’animale morto fosse poco importante e che qualsiasi altro potrebbe prenderne il posto nel nostro cuore. -
Eheheheh! E' bellissima! In pratica stiamo realizzando una serie sugli ozi delle nostre cavie.
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problemi con la mia cavietta e la sua gabbia...?!?
paolo ha risposto a lelli nella topic Conosciamoci meglio
Ooops, non avevo ancora aperto la foto: sono tenerissime! -
Ora che mi ci fai pensare... Mentre il coniglio in genere dopo un ciclo di terapia forzata ti odia , la cavia diventa talvolta più mansueta, come se la maggiore vicinanza con l'umano e l'aver constatato che quello che fai non è a suo danno, anzi! venga da esse recepito.
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Per la cavia non è previsto alcun tipo di vaccinazione.
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Volentieri, posta pure il link, ciao!
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Anche io le vedo ora per la prima volta. Sarà qualche aggiornamento del programma...?
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Il gradimento dei preparati di vitamina C da parte dei porcelli è molto soggettivo. La siringa da insulina è uno dei metodi utilizzabili (se vai nella mia scheda vedrai proprio l'immagine di un porcello che la assume in quel modo). Se c'è qualche succo di frutta o verdura che a loro piace potresti diluire il Cebion in poche gocce di succo. Ci sono anche preparati solidi, in compresse, magari più difficili da dosare, ma che talvolta sono più graditi ai porcelli. Hai già provato a leggere i post nei diversi topics della sezione?
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Io ho un trasportino abbastanza grande, naturalmente in materiale plastico, con poco bordo rialzato. Però, dato che finora l'ho usato solo per brevi spostamenti (tipicamente visita dal veterinario) il fatto di non poter mettere troppo pellet e fieno non è un grosso problema. Penso che se si deve fare un viaggetto una buona soluzione potrebbe essere quella di usare la gabbia stessa, oppure una non troppo grande da usare apposta in viaggio, da poter caricare comodamente in auto.
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Queste invece sembrano prese da un capitolo di storia dell'antica Roma: "gli ozi di Tiberio"!
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Mi sono reso conto che da moltissimo tempo non aggiorno la sezione dei miei pelosi. Ecco una recentissima immagine di Nerone.
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Nel senso che vai in vacanza con il tuo cricetino? :)
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muscolatura apparato digestivo
paolo ha risposto a Bambou nella topic Problemi della bocca, dei denti e dell'apparato digerente.
Ottimo, molto completo Lucile, grazie! In effetti il rallentamento delle funzioni digestive della cavia è uno dei miei spauracchi perchè ho constatato, dalla mia esperienza personale e da quella degli altri, che è veramente difficile recuperare il porcellino che per qualche motivo smette di nutrirsi. E una cosa da sottolineare, che spesso non è ben compresa dai caviofili perchè si ragiona in termini "umani", è che non si deve lasciare una cavia a digiuno completo prima di un intervento. Grazie ancora! -
Qualche chiacchiera e novità
paolo ha risposto a Elisa nella topic Problemi della bocca, dei denti e dell'apparato digerente.
Mi chiedevo se hai qualche informazione in più sull'apparato digerente della cavia, in particolare della sua muscolatura, come e perchè è così, da poter correlare con la necessità del moto (sempre salutare in ogni caso). Potresti aprire un topic in "Problemi dell'apparato digerente", sezione "La salute", se lo desideri.