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Tutti i contenuti di paolo
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lettino a prova di pisciotte e dentini
paolo ha risposto a hellismorag nella topic Cavio... geniale!
Ma davvero complimenti! -
Bellissimo Gizmo e bellissime foto! Devi anche spiegarmi come hai fatto a inserire le immagini in mezzo al testo; con -Opzioni aggiuntive- mi vanno sempre a finire in fondo...
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Quesito n.13 Nella scelta della gabbia o del recinto e degli accessori è opportuno evitare la plastica preferendo il legno? Le parti in plastica di gabbie, recinti e accessori sono, o dovrebbero essere, trattate con coloranti atossici. Naturalmente una cavia che decide di cimentare i dentini su queste parti sarà a rischio di inghiottire dei frammenti. Il legno naturale, non colorato e non trattato, soprattutto se particolarmente morbido, si presta ad essere rosicchiato dai porcelli, con rischio di ingestione e di formazione di schegge o parti appuntite che possono risultare molto pericolose. Inoltre, il legno di casette o rifugi potrebbe alla lunga impregnarsi di pipì. In pratica si può scegliere l'uno o l'altro materiale, badando a sostituirlo quando inizia ad essere consumato dagli assaggi.
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Cercando altro ho trovato nei miei archivi questa immagine che vi sottopongo: un cucciolino che prende il latte dalla mamma. Chi di voi ha avuto il piacere di vedere i cucciolini avrà notato che la mamma non si sdraia sul fianco come fanno, per esempio, cani e gatti, ma resta in piedi. Come spesso mi accade non ricordo dove ho trovato l'immagine. Sono disponibile a citare la fonte o a cancellare l'immagine su richiesta dell'autore o del detentore del copyright.
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Vedo che il database cresce: molto bene! Ora non ricordo se l'hai già scritto nella tua introduzione: quali avvertenze occorrono nel somministrare i fiori di Bach a umani, porcelli o altri animali domestici? Ovvero: di che cosa bisogna tenere conto per renderli efficaci nelle diverse specie? Naturalmente la posologia sarà basata anche sul peso...
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Un grande benvenuto a Pimpulu! Vedrai che con un po' di pazienza inizierà ad ambientarsi. Facci sapere e... foto!!!
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Evidentemente sente il bisogno di un riparo che gli consenta una certa privacy. Non c'è da meravigliarsi, vista la notoria timidezza delle cavie. Visto il gradimento potresti mettergli nella gabbia una vera casetta. Certo, sono cose che non giovano alla socializzazione con l'umano, ma bisogna pensare prima a tutelare l'indole dell'animale. E poi, anzichè socializzare con gli umani sarebbe meglio dargli la compagnia dei suoi simili.
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Ciao Dylan, che piacere avere tra noi un amante dei criceti, animaletti simpaticissimi! Benvenuto a te e ai due pelosini!
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Benvenuta Ester! E benvenuto Giorgino! Io abito a Genova e ho due caviotti: Nerone e Tiberio. Tanti pensieri di luce per Gigiotto. Molti di noi purtroppo hanno sperimentato il dolore della perdita di un animale caro. Nella sezione Documentiamoci, in Non solo allevamento e cure, potrai trovare un paio di schede che forse potranno aiutarti.
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Benvenuta Mora! Ma che carina: farebbe una bella coppia col mio Nerone! Ora probabilmente Sissy sta cercando di stabilire la gerarchia e per qualche giorno ci saranno degli inseguimenti.
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A mia conoscenza la cavia molto difficilmente può trasmettere malattie all'uomo. Naturalmente i vettori di parassiti (tipicamente zanzare, acari...) non fanno distinzioni e possono infestare tanto la cavia quanto l'uomo e ritrasmettere i parassiti dall'uno all'altro. Considero i rischi di salmonellosi, pasteurellosi e tubercolosi veramente remoti; remoti perchè remoto è il rischio di infezione per l'animale, almeno in ambiente domestico e con animali controllati periodicamente dal veterinario, e quindi ancor più remoto il rischio di trasmissione all'uomo, che dovrebbe essere fortemente immunodepresso nel momento in cui anche l'animale è ammalato o portatore.
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Quesito n.13 (facile) Nella scelta della gabbia o del recinto e degli accessori è opportuno evitare la plastica preferendo il legno?
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Beh, è comunque un fieno polifita, come giustamente deve essere, e non avendo il dato sulla proporzione delle diverse erbe ipotizzo che l'erba medica non sia preponderante. Comunque giusto alternare con altri tipi di fieno.
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Di solito è un alimento snobbato ; meno male che abbiamo l'eccezione alla regola. I miei preferiscono senz'altro il cetriolo.
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Complimenti, un'ottima decisione! Sono animaletti che hanno bisogno di socializzare e una compagnia caviosa non potrà che fare bene a Sissy.
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Un bellissimo batuffolino! p.s.: vedi un po' se riesci a ridimensionare leggermente l'immagine (trovi i suggerimenti in questa stessa Sezione utenti)
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Q. Quadrella: vedi Zigolo infestante Quercia (piante da approcciare con cautela) R. Rabarbaro (piante pericolose) Ranuncolo (piante pericolose) Ricino (piante pericolose) Robinia (piante da approcciare con cautela) Rododendro (piante pericolose) Romice (piante pericolose) Rosa canina (piante commestibili e innocue) Rovere: vedi Quercia Ruscolo: vedi Pungitopo S. Salice (piante commestibili e innocue) Sambuco (piante pericolose) San Carlino: vedi Artemisia Sanseveria (piante pericolose) Scalogno (piante pericolose) Scefflera (piante pericolose) Silene (piante commestibili e innocue) Soia (piante da approcciare con cautela) Spatifillo (piante pericolose) Stella di Natale (piante pericolose) Stramonio (piante pericolose) Susino: vedi Prugno T. Tabacco selvatico: vedi Belladonna Tasso (piante pericolose) Tiglio (piante commestibili e innocue) Tradescanzia: vedi Erba miseria Trifoglio (piante da approcciare con cautela) Tulipano (piante pericolose) U. Ulivo (piante commestibili e innocue) V. Verbena (piante commestibili e innocue) Vetriola: vedi Parietaria Viorna: vedi Vitalba Vitalba (piante pericolose) Vitabbia: vedi Vitalba Vite americana (piante pericolose) Vite da uva (piante commestibili e innocue) Vite del Canadà: vedi Vite americana W. Wistaria o Wisteria: vedi Glicine Z. Zafferano bastardo: vedi Colchico autunnale Zantedeschia: vedi Calla Zebrina: vedi Erba miseria Zigolo infestante (piante da approcciare con cautela)
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L. Lauro: vedi Alloro Lauroceraso (piante pericolose) Lavanda (piante commestibili e innocue) Leccio: vedi Quercia Limone (piante da approcciare con cautela) M. Magnolia (piante commestibili e innocue) Malva (piante commestibili e innocue) Mandorlo amaro (piante pericolose) Margherita (piante da approcciare con cautela) Mazza di San Giuseppe o di San Giovanni: vedi Oleandro Melanzana (piante pericolose) Melo (piante commestibili e innocue) Melo cotogno: vedi Cotogno Millefoglie: vedi Achillea Mimosa: vedi Acacia Monstera: vedi Filodendro Mortella: vedi Bosso Muraiola: vedi Parietaria N. Narciso selvatico o Narciso trombone (piante pericolose) Nocciolo (piante commestibili e innocue) Noce (piante commestibili e innocue) Noce spinosa: vedi Stramonio O. Oleandro (piante pericolose) Olivo: vedi Ulivo Olmo (piante commestibili e innocue) Ontano (piante commestibili e innocue) Orchidea (piante da approcciare con cautela) Orecchie d’elefante: vedi Alocasia Origano (piante da approcciare con cautela) Orno: vedi Frassino Ortensia (piante pericolose) Ortica (piante da approcciare con cautela) P. Panax: vedi Ginseng Pan di serpe: vedi Aro Papavero (piante pericolose) Parietaria (piante da approcciare con cautela) Patata (piante pericolose) Pelargonio: vedi Geranio Pepe d’acqua (piante pericolose) Peperoncino piccante (piante pericolose) Pero (piante commestibili e innocue) Pesco (piante commestibili e innocue) Pianta cobra (piante pericolose) Pianta cucchiaio: vedi Spatifillo Pianta del muto: vedi Dieffenbachia Piantaggine (piante commestibili e innocue) Pioppo (piante commestibili e innocue) Pitosforo (piante da approcciare con cautela) Pittosporo: vedi Pitosforo Platano (piante commestibili e innocue) Poinsettia: vedi Stella di Natale Poligono: vedi Pepe d’acqua Pothos o Potos (piante pericolose) Pratolina: vedi Margherita Prugno (piante da approcciare con cautela) Pungitopo (piante commestibili e innocue)
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D. Dente di cane: vedi Gramigna Dente di cavallo: vedi Zigolo infestante Dicondra (piante da approcciare con cautela) Dieffenbachia (piante pericolose) Digitale (piante pericolose) Ditale della Madonna: vedi Digitale Dracena (piante commestibili e innocue) E. Edera (piante pericolose) Elce: vedi Quercia Ellera: vedi Edera Equiseto (piante da approcciare con cautela) Erba aralda: vedi Digitale Erba brusca: vedi Romice Erba canina: vedi Gramigna Erba del cucco: vedi Silene Erba del diavolo: vedi Stramonio Erba di campo (piante commestibili e innocue) Erba gatta (piante commestibili e innocue) Erba maga: vedi Stramonio Erba miseria (piante commestibili e innocue) Erba morellina: vedi Belladonna Eucalipto (piante da approcciare con cautela) Evonimo (piante pericolose) F. Faggio (piante da approcciare con cautela) Falsa acacia: vedi Robinia Felce maschio (piante pericolose) Fico (piante da approcciare con cautela) Ficus (piante pericolose) Filodendro (piante pericolose) Finocchio selvatico (piante commestibili e innocue) Fior d’or: vedi Oleandro Fleolo (piante commestibili e innocue) Forasacchi (piante pericolose) Forsizia (piante commestibili e innocue) Frassino (piante commestibili e innocue) Freddolina: vedi Colchico autunnale Funghi (piante pericolose) Fusaggine: vedi Evonimo Fusaria: vedi Evonimo G. Gaggia: vedi Acacia Gaggia spinosa: vedi Robinia Gattaia: vedi Erba gatta Gelso (piante commestibili e innocue) Gelsomino (piante pericolose) Geranio (piante da approcciare con cautela) Gerbera (piante da approcciare con cautela) Gigaro: vedi Aro Giglio (piante pericolose) Ginestra (piante pericolose) Ginseng (piante commestibili e innocue) Girasole (piante da approcciare con cautela) Giunchiglia: vedi Narciso selvatico Glicine (piante pericolose) Gramigna (piante commestibili e innocue) I. Ibisco (piante commestibili e innocue) Ippocastano (piante da approcciare con cautela)
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A. Abete (piante da approcciare con cautela) Acacia (piante da approcciare con cautela) Acero (piante commestibili e innocue) Acetosa: vedi Romice Acetosella (piante pericolose) Achillea (piante commestibili e innocue) Aconito (piante pericolose) Adonide (piante pericolose) Agave (piante pericolose) Agazzino (piante da approcciare con cautela) Aglio (piante pericolose) Agrifoglio (piante pericolose) Albero dei rosari (piante pericolose) Albero dei paternostri: vedi Albero dei rosari Albero della manna: vedi Frassino Albicocco (piante commestibili e innocue) Alloro (piante commestibili e innocue) Alloro di montagna (piante pericolose) Alocasia (piante pericolose) Aloe (piante pericolose) Amarella: vedi Artemisia Amarena (piante commestibili e innocue) Amor perfetto: vedi Aquilegia Amor nascosto: vedi Aquilegia Anemone (piante pericolose) Anturio (piante da approcciare con cautela) Aquilegia (piante pericolose) Aro (piante pericolose) Artemisia (piante da approcciare con cautela) Assenzio selvatico: vedi Artemisia Azalea (piante pericolose) B. Bambù (piante commestibili e innocue) Begonia (piante da approcciare con cautela) Belladonna (piante pericolose) Bella di notte (piante pericolose) Berretto del prete: vedi Evonimo Betulla (piante commestibili e innocue) Borsa del pastore (piante commestibili e innocue) Bosso (piante pericolose) Bossolo: vedi Bosso Botton d’oro: vedi Ranuncolo Bubbolina: vedi Silene C. Caladio (piante pericolose) Calla (piante pericolose) Calla selvatica: vedi Aro Camelia (piante pericolose) Camomilla (piante commestibili e innocue) Caprifoglio (piante da approcciare con cautela) Castagno (piante commestibili e innocue) Castagno d’India: vedi Ippocastano Cedro (piante da approcciare con cautela) Cedro del Libano (piante commestibili e innocue) Centocchio (piante commestibili e innocue) Cerfoglio (piante da approcciare con cautela) Cicas (piante pericolose) Ciclamino (piante pericolose) Cicuta (piante pericolose) Ciliegio (piante da approcciare con cautela) Cipolla (piante pericolose) Cipolla d’Ascalona: vedi Scalogno Cipresso (piante da approcciare con cautela) Coda di cavallo: vedi Equiseto Coda di topo: vedi Fleolo Coda di volpe (piante commestibili e innocue) Codolina: vedi Fleolo Colchico autunnale (piante pericolose) Colocasia: vedi Alocasia Cotogno (piante da approcciare con cautela) Crespino (piante da approcciare con cautela) Crisantemo (piante da approcciare con cautela)
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Le mosche, come pure le formiche, non sono dannose per i porcelli. Ovviamente non è gradevole averle in casa ed è opportuno cercare di allontanarle. Francamente non conosco rimedi per allontanare le mosche, ma solo per i moscerini (il limone con i chiodi di garofano piantati dentro) che soprattutto nella stagione calda accompagnano la verdura e la frutta. Vediamo se qualcuno ci può aiutare.
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Vite americana o Vite del Canadà Parthenocissus quinquefolia, P. tricuspidata, Amelopsis quinquefolia ing: creeper fr: vigne vierge, vigne américaine Con questo termine si indicano numerose specie rampicanti simili alla vite da uva, diffuse da noi come piante ornamentali. Hanno foglie e bacche tossiche anche per l'uomo. E’ piuttosto facile distinguerla dalla vite propriamente detta osservandone le foglie. Specie diffuse in tutta Italia.
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Vite da uva Vitis vinifera ing: wine grape fr: vigne Il tronco e i rami della vite non hanno sostanze tossiche e sono quindi adatti per far sfogare i dentini di cavie e conigli, anche perché contengono silice, così utile a limare i dentini dei piccoli roditori. Attenzione alla presenza di antiparassitari e verderame: meglio spellare i tronchetti e lavare i rami più piccoli. Le specie ornamentali, come la vite americana, sono invece pericolose (vedi), mentre l’uva fragola (V. labrusca) va bene. E’ diffusa in tutta Italia.
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Ma che carina questa nuova sezione! Belli i pupazzetti; mitico quello della Trudi.
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Vitalba o Vitabbia o Viorna Clematis vitalba ing: white vine, traveller’s joy fr: clématite vignee-blanche, clématite des haies sp: botigueras Pianta rampicante e infestante molto comune ai bordi delle strade e degli orti, lungo le reti di recinzione o abbarbicata alle piante negli incolti. Pianta pericolosa per la presenza di un alcaloide tossico, la protoanemonina (presente anche nelle altre ranuncolacee) e saponine. Nonostante ciò talvolta si fa uso alimentare dei germogli, dove la concentrazione del principio tossico è abbastanza leggera (si accumula infatti nelle parti più vecchie). Specie diffusa in tutta Italia.