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Anche il mio Tiberio fa un verso che sembra un pollastrello, infatti spesso gli chiedo se ha una crisi d'identità... Fortunatamente lui si limita a farlo quando gironzola per casa.
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Quale soluzione è la migliore?
paolo ha risposto a Chiara (:3 ) nella topic In casa, all'aperto, libere o in gabbia??
Intanto una carezza a Ciuf Ciuf e a Scopino! Complimenti per aver destinato a loro uno spazio per la libera uscita. Spesso col tempo imparano a tornare in gabbia per le loro necessità; ma è vero che nel frattempo occorre proteggere pavimenti, mobili e accessori. Per il pavimento ti posso consigliare un vecchio lenzuolo, un ampio asciugamano o un tappeto meccanico, da poter scrollare e, periodicamente, lavare. Per la mensola l'unica cosa che mi viene in mente sono quei fogli con un lato adesivo: una volta incollati ben aderenti non dovrebbero poterli rosicchiare. -
Benissimo!
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Ottimo; allora lo aspettiamo! Magari caricalo su youtube e posta il link in Forum.
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Suppongo che Pepsi sia una cavia giovane e in buona salute: i saltelli dovrebbero essere il cosiddetto "popcorning", dimostrazione di allegria e vitalità, mentre non ho mai avuto occasione di notare il comportamento del mordere a vuoto, magari ero distratto dal salto e non ho mai visto la cosa. Sentiamo se altri hanno delle risposte.
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E' già accaduto ad altri; mando una mail all'Amministrator-degli-Amministratori per vedere come si risolve.
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Partecipando al sondaggio sul gradimento di questa sezione alcuni utenti hanno espresso interesse a proporre i propri quesiti sull'allevamento della cavia. Invitiamo le persone interessate a sottoporre preventivamente i quesiti (domanda e risposta) a un Amministratore con un messaggio privato (MP) o con un post all'indirizzo e-mail. Siete pregati di proporre quesiti di interesse e utilità generale. Gli Amministratori si riservano la facoltà insindacabile di accettare o meno la pubblicazione del quesito proposto. Un grazie anticipato a chi vorrà partecipare!
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I miei Nerone e Tiberio solitamente ignorano il fieno spisciolato, tranne quando pulisco la loro gabbia, nel qual caso si avventano sui fili di fieno caduti per terra come se fossero squisitezze o pensassero di non poter mangiare mai più... Ma non temere, sanno sicuramente distinguere il fieno ancora "pulito" dall'altro. Comunque è opportuno che oltre al fieno sopra alla lettiera ce ne sia altro in un apposito dispenser.
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Ciao, benvenuta! Come si chiamano le tue caviette? Non aver timore di essere morsicata, al massimo potranno tentare un assaggio delle tue dita sentendo l'odore di qualche verdurina a loro gradita.
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Ciao Mimma, benvenuta nel nostro Forum e un benvenuto alla tua Minnie! Io ho due maschietti: Nerone e Tiberio. Continua pure a prenderla in braccio e a farla un po' uscire, per abituarla, poi ovviamente deciderà lei se gradisce o meno; l'importante è trovare una giusta misura tra i tentativi di socializzazione e il rispetto della sua indole.
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Un benvenuto anche a questi cuccioli e tante carezze alla bellissima mamma! A me hanno sempre fatto impazzire le orecchione dei piccolini!
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EUREKA!!!!!!!! Sono natiiiiiiiii !!!!!!!!!!!!!!
paolo ha risposto a papracio nella topic Le nostre cavie
Ricorda comunque che le femmine sono fertili già intorno al mese di vita e i maschi un po' più avanti; intorno alle tre settimane di vita dovrai iniziare a separare i maschietti dalle femminucce, se non vuoi riempirti la casa di cucciolini. Tante carezze anche a mamma cavia! -
Come faccio il test di gravidanza alla cavietta?
paolo ha risposto a lycenhol nella topic La gravidanza e il parto
I pesi che riporti stanno per una piccolina in fase di accrescimento, che quindi salirà costantemente almeno fino all'annetto di vita (vedi la scheda "La crescita della cavia"). Però anch'io ho preso la mia prima cavia, molto piccola, scoprendo poi che era gravida. Nel caso te ne accorgerai perchè vedrai aumentare il pancino e perchè sentirai i movimenti dei piccoli più avanti. Il veterinario può sentirli alla palpazione e auscultando i cuoricini. Non mi risulta che esista un test analogo a quelli per gli umani. -
Crosticine vicino all'orecchio
paolo ha risposto a lycenhol nella topic Problemi del pelo e della pelle.
Intanto bisogna capire perchè si è procurata la ferita, perchè si gratta lì; forse presenza di parassiti? E perchè scuote la testa? Forse è opportuna una visita da un veterinario. Per il momento, più che disinfettare con un disinfettante che non brucia, o con l'uso di pomate o tinture a basi naturali, come l'aloe, non saprei cosa consigliare. Da evitare qualsiasi prodotto per umani, come gli anti-istaminici. -
Dissenteria
paolo ha risposto a Frency-87 nella topic Problemi della bocca, dei denti e dell'apparato digerente.
In ogni caso riduci la verdura e fa in modo che mangi soprattutto fieno; sono episodi che capitano, per vari motivi, e che solitamente si risolvono in breve. Se continua occorre però contattare il veterinario. -
Sistemazione gabbietta
paolo ha risposto a Elle nella topic In casa, all'aperto, libere o in gabbia??
Se la tua piccola di notte è tranquilla e non ti disturba il sonno puoi senz'altro tenerla vicino a te. Credo anzi che i suoi piccoli rumori (movimenti, mangiare, pigolii) diano un senso di tranquillità che concilia il sonno. -
EUREKA!!!!!!!! Sono natiiiiiiiii !!!!!!!!!!!!!!
paolo ha risposto a papracio nella topic Le nostre cavie
Un benvenuto ai tenerissimi piccolini! -
In presenza di problemi dei dentini...
paolo ha risposto a paolo nella topic L'alimentazione in malattia
I cuccioli possono quasi da subito alimentarsi come gli adulti, ma il latte della mamma è un'ottima integrazione, visto che in questo modo passa ai piccoli anche utili anticorpi. In linea di massima però c'è la possibilità di dare nei primissimi giorni del cibo più facilmente assimilabile preparandolo come descritto sopra. Nel caso dei cuccioli però escluderei senz'altro l'uso di omogeneizzati, realizzati per consumo umano. -
Il prurito nel porcellino d'india.
paolo ha risposto a paolo nella topic Problemi del pelo e della pelle.
Uhm... vediamo cosa posso fare. Appena avrò un po' di tempo provo a cercare qualche immagine esplicativa. In margine alla scheda devo ancora dire che: - il pellet di legno usato per la lettiera, e i vari tipi di lettiera in genere, non trasmettono parassiti; - il fieno potrebbe talvolta contenere i parassiti o le loro uova. Ricordiamo comunque che l'animale sano, ben curato e ben alimentato, difficilmente svilupperà una malattia a causa dell'infestazione. -
Il prurito nel porcellino d'india.
paolo ha risposto a paolo nella topic Problemi del pelo e della pelle.
Mentre realizzavo la scheda in oggetto mi sono reso conto che mi grattavo per un prurito diffuso soprattutto su viso, testa e collo. Quando mi sono reso conto che il prurito cessava negli altri momenti mi sono tranquillizzato, attribuendo quindi l'effetto all'autosuggestione. Nel realizzare questo contributo non volevo creare allarmismi al vedere i porcelli che si grattano, magari un po' più frequentemente del solito, ma dare alcune informazioni di base e consentire una migliore interazione, se il caso, con il medico. -
Questo contributo è inteso per fornire qualche nozione sull’argomento, non per sostituire il medico veterinario, ma per consentire una migliore interazione con esso nel riportare informazioni e sintomi. Generalità Nei piccoli mammiferi il prurito si può manifestare con grattamento, mordicchiamento, leccamento, strofinamento di parti del corpo contro oggetti e scuotimento della testa. Si accompagna spesso a lesioni che l’animale si procura da sé, quali escoriazioni, perdita di pelo (alopecia) diffusa o localizzata e formazione di croste. La maggior parte delle condizioni che si manifestano con prurito nei piccoli mammiferi sono causate da parassiti cutanei (ectoparassiti), mentre cause batteriche, virali, allergiche, nutrizionali e comportamentali sono molto più rare. Le forme parassitarie sono molto contagiose, anche se non è raro che gli animali in contatto con il soggetto colpito siano asintomatici, e alcuni parassiti sono trasmissibili all’uomo. Non sempre le cavie si grattano per la presenza di parassiti, ma grattarsi di frequente, perdita di pelo, magari a chiazze irregolari, presenza di forfora, ulcere o croste possono essere segnali di infestazione da parassiti. Per una corretta diagnostica della causa del prurito occorre valutare se l’animale è stato acquistato di recente o se è stato in contatto con animali di nuova introduzione, anche se tra l’acquisizione di un parassita e l’insorgenza di manifestazioni cliniche ad esso correlate possono passare settimane o mesi. E’ anche importante valutare se altri animali o persone in contatto presentano sintomi. Se recentemente sono stati applicati prodotti antiparassitari (in maniera corretta) la diagnosi di infestazione parassitaria è meno probabile. Gli esami utili nelle malattie pruriginose sono i seguenti: - Osservazione diretta. I parassiti, le loro uova adese al pelo e le loro feci, nel caso delle pulci, sono spesso visibili direttamente, con l’aiuto di una lente d’ingrandimento. - Scotch test. E’ un esame particolarmente utile per rilevare la presenza di pidocchi, acari di superficie e/o uova adese ai peli. Per massimizzare la possibilità di trovare parassiti è preferibile raccogliere materiale da tutto il corpo dell’animale. - Raschiati cutanei. I raschiati superficiali consentono di raccogliere gli acari, in genere abbondanti, e peli infetti da dermatofiti. Nel caso di Trixacarus caviae i parassiti possono essere difficili da trovare. - Esame microscopico del pelo. Permette di osservare peli infetti da dermatofiti o uova di parassiti adese al pelo, e di valutare se il pelo è spezzato. - Esame delle feci. Utile per la ricerca di vermi e delle loro uova. - Trattamento con antiparassitari. E’ utile se si sospetta una rogna da acari, in cui i parassiti possono essere difficili da trovare. Si devono trattare tutti gli animali in contatto. L’infestazione avviene per contatto con altri animali, oggetti o abiti sui quali i parassiti e le uova sono già presenti (anche il fieno può essere un veicolo di trasmissione). Le difese del porcellino d’india sano possono mantenere sotto controllo la presenza di parassiti; noi possiamo aiutarlo spazzolando ed eventualmente sfoltendo il pelo, soprattutto se è naturalmente molto lungo, e pettinandolo con pettine a denti fitti per allontanare eventuali pulci e le uova dei pidocchi. Nel maschio una cura particolare si deve porre alla pulizia della zona genitale, dove si possono accumulare detriti di fieno, feci essiccate, granelli di lettiera... La pulizia regolare degli ambienti, della gabbia e degli accessori è un’ottima misura di prevenzione o contenimento. Esistono farmaci antiparassitari utilizzabili per la cavia, quali l’ivermectina, la selamectina e il piretro (o i suoi analoghi sintetici), da somministrare solo su indicazione del medico veterinario e nella posologia prescritta. Le parassitosi possono essere causate da acari, da insetti, da funghi e da elminti (vermi). Infestazione da acari. Trixacarus caviae. Questo microscopico parassita, detto anche acaro della rogna, è piuttosto frequente nelle cavie e può rimanere silente per settimane o mesi prima della comparsa dei sintomi; non è quindi insolito che si renda clinicamente manifesto in animali che non hanno avuto contatto con altre cavie per lunghi periodi. La gravidanza, le malattie, la carenza di vitamina C e lo stress sono situazioni nelle quali l’infestazione può rendersi manifesta. Grattandosi l’animale si produce arrossamenti cutanei, aree prive di pelo, ferite e piaghe. L’acaro può causare un prurito così intenso che simula talvolta delle convulsioni epilettiche, arrivando a mettere la cavia in pericolo di vita a causa della disidratazione dovuta alle piaghe e perché l’animale smette di mangiare per il dolore. Trixacarus caviae si trasmette principalmente per contatto con gli animali infestati, ma le uova possono essere trasportate incidentalmente. Solo questo acaro può infestare la cavia, mentre non si trova l’acaro della scabbia (che infesta anche gli umani). Il parassita non è facile da osservare, quindi se si sospetta la malattia si può comunque provare a somministrare la terapia e a valutare i risultati. Chirodiscoides caviae. Vive esclusivamente sulle cavie ed è un acaro del pelo relativamente innocuo, che causa poco disagio anche se presente in gran numero (pseudorogna). Gli adulti sono grandi circa mezzo millimetro e possono essere visti, pur con qualche difficoltà, mentre si muovono sul pelo dell’animale infestato. Cheytiella parasitivorax è un acaro del pelo del coniglio che può essere ospitato anche da altri animali domestici: cani, gatti e porcellini d’india. E’ molto piccolo, meno di mezzo millimetro, per questo è osservabile come forfora che si muove nel pelo (walking dandruff, “forfora che cammina”). Non vive sull’uomo, ma se l’umano è stato in contatto con le cavie ospiti potrebbe accusare prurito provocato dagli enzimi digestivi che il parassita secerne per nutrirsi della pelle dell’ospite. Infine, l’acaro delle orecchie dei conigli, Psoroptes cuniculi, può infestare anche le cavie. E’ un parassita abbastanza grande da essere visibile a occhio nudo. La cavia infestata si gratterà e scuoterà la testa, mentre il cerume nelle orecchie appare sporco e marrone-rossiccio. Infestazione da pidocchi. Gliricola porcelli e Gyropus ovalis sono tipici pidocchi della cavia. Entrambi sono lunghi un millimetro o poco più. Il primo, di forma più allungata, è più comune; il secondo è un pidocchio ovale. Un terzo tipo, Trimenopon hispidium, è particolarmente raro. I Gliricola sono di colore banco-giallino, molto mobili e quindi abbastanza facilmente visibili in mezzo al pelo. Difficilmente abbandonano la cavia ospite, perché morirebbero. I pidocchi e le loro uova possono però passare da una cavia all’altra per contatto diretto o attraverso oggetti o la lettiera infestati, e anche dai vestiti di una persona alla cavia. I pidocchi possono causare prurito, in genere lieve o moderato, eventualmente accompagnato da alopecia e crosticine, e le infestazioni più leggere possono passare inosservate. Solitamente si trovano intorno alla testa e al collo o sul posteriore. Infestazione da pulci e zecche. Pulci e zecche potrebbero infestare la cavia portate da altri animali domestici che hanno accesso all’esterno, subendo morsi dolorosi, rischiando la cosiddetta “anemia della pulce” e con la possibilità di essere infettate dal virus della mixomatosi. Dermatofitosi o micosi. La micosi nella cavia (tigna) può essere occasionalmente molto pruriginosa. Tipici dermatofiti della cavia sono Trichophyton mentagrophytes, Microsporum gypseum e Microsporum canis, che causano lesioni sul muso e da qui sul posteriore e sulle zampe. Pur non essendo frequentemente causa di malattia, può essere veicolato da molti animali e palesarsi clinicamente conseguentemente a malattia, stress, scarsa igiene ambientale o condizioni di elevata umidità (ricordiamo che la cavia proviene da zone con clima particolarmente asciutto). L’infestazione causa arrossamento della cute, perdita di pelo e formazione di crosticine. Si deve sospettare una micosi se la ricerca di ectoparassiti ha dato risultato negativo; talvolta però le micosi sono concomitanti alle infestazioni da altri parassiti. Le micosi possono interessare anche gli animali di casa e le persone. Elmintiasi. Le elmintiasi sono da sospettare in presenza di lesioni pruriginose intorno alla zona anale; solitamente sono causate dalla presenza di ossiuri, che si possono evidenziare con l’esame delle feci. Cause diverse. Come accennato in precedenza, anche le infezioni batteriche da streptococchi o stafilococchi (associate o meno ad adenopatia) possono causare lesioni cutanee pruriginose, anche suppurate; un esempio particolarmente grave è quello della pododermatite ulcerativa, provocata da una lettiera, fondo di gabbia o di recinto inadeguati, o dall’obesità della cavia. L’infestazione da pulci può essere causa anche di una dermatite allergica. Tra le cause nutrizionali abbiamo la classica carenza di vitamina C che favorisce l’insorgenza di infezioni con ferite e ulcere cutanee; secondariamente un’alimentazione ipoproteica e la carenza di acidi grassi essenziali. Anche lo stress può provocare prurito e caduta del pelo, mentre in taluni soggetti (tipicamente giovani) si può osservare l’auto-barbering (picacismo); in quest’ultimo caso bisogna aggiungere fieno all’alimentazione e separare i soggetti colpiti. Un cenno all’alopecia simmetrica dei fianchi della cavia femmina che si manifesta nella femmina verso la fine della gravidanza o subito dopo il parto, che è un evento fisiologico; in altri momenti può essere causata da disturbi ormonali per la presenza di cisti ovariche. Fonti bibliografiche utilizzate: dottoressa M. Avanzi: Prurito. Quaderni di Dermatologia 2008; 13: 7-11. dott. V. Capello: Approccio diagnostico alle patologie cutanee del coniglio e dei piccoli roditori da compagnia. Veterinaria 1999; 13: 83-92. In allegato alcune immagini: 1. infestazione da acari (diebrain.de); 2. lesione periorale da Trixacarus caviae (flickr.com); 3. infestazione da Trixacarus caviae (vetmanual.org); notare il pelo arruffato e l’aspetto debilitato; 4. perdita di pelo causata da Trixacarus caviae (guinealinx.info); 5. sezione che mostra i tunnel scavati nella cute da Trixacarus caviae (forum.zekoiprijatelji.com); 6. lesioni periauricolari da Chirodiscoides caviae (de.academic.ru); 7. infestazione da Chirodiscoides caviae (ehs.uc.edu); 8. infestazione da Cheytiella parasitivorax (miniaturkabeztajemnic.com); 9. effetto del contatto con Cheytiella parasitivorax sulla pelle umana (oslovet.veths.no); 10. infestazione da Psoroptes cuniculi in coniglio (bio.miami.edu); 11. pidocchi sul pelo di cavia (diebrain.de); 12. micosi nella cavia (da M. Avanzi in aaeweb.net).
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Se la cavia ha difficoltà a masticare perchè i dentini si sono rotti e sono momentaneamente troppo corti, o perchè sono troppo lunghi (in attesa dell'intervento del veterinario), per consentire comunque l'alimentazione si possono tagliuzzare o sminuzzare le verdure (se l'animale riesce comunque a masticare), somministrare il critical care (o prodotti equivalenti) o omogeneizzati alla verdura o alla frutta (senza zuccheri aggiunti), o una pappina ottenuta sciogliendo cilindretti di erbe pressate in un poco d'acqua. Anzichè con acqua è possibile diluire pellet, critical care e omogeneizzati con il liquido ottenuto facendo bollire il fieno e lasciandolo in infusione tutta la notte: favorisce il mantenimento della normale flora batterica intestinale. Questo post è un riassunto di una recentissima discussione nella nostra mailing list.
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Tutti i peperoni, gialli, rossi e verdi, sono particolarmente ricchi di vitamina C. Quelli verdi ne contengono mediamente un po' meno, ma sono ugualmente un'ottima fonte della vitamina.
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Quesito n.20 Le verdure con elevato contenuto di calcio o con un rapporto calcio:fosforo (Ca:P) sfavorevole possono essere utilizzate nell'alimentazione della cavia? Il contenuto di calcio e il rapporto Ca:P sono dei parametri importanti nella valutazione degli alimenti da introdurre nella dieta della cavia. E' ovvio che bisogna considerare anche gli altri valori nutrizionali di un vegetale; per esempio: il prezzemolo ha il calcio un po' troppo abbondante, ma ha un ottimo contenuto di vitamina C. Si può dare, ma in piccole quantità e non frequentemente. Senza contare che dobbiamo fare i conti con i gusti dei nostri testoni pelosi. Quindi: è importante sapere che i vegetali ricchi di calcio devono essere somministrati con cautela, soprattutto se il nostro animale beve poco o se ha già mostrato problemi renali.
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Hai notato se si gratta molto e se perde il pelo maggiormente in alcune zone? In ogni caso una visitina di controllo sarà sicuramente utile, fosse anche solo per tranquillizzarti.