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Fino a questo momento hanno risposto 23 iscritti, in rappresentanza di oltre 45 porcelli (2 persone ne hanno più di tre). Una casistica già abbastanza sostanziosa. Si riconferma il dato che avevamo già rilevato in una precedente indagine fra gli iscritti al gruppo Cavie di Yahoo: la maggioranza dei porcelli beve, in modo diverso e spesso in coincidenza con la stagione calda, ma si deve comunque sfatare quel mito che vuole che il porcello ricavi l’acqua necessaria quasi esclusivamente dai vegetali e solo sporadicamente faccia ricorso al beverino. Infatti sono quasi tre quarti del totale (21, pari a 72,4%) i porcelli bevitori; e quasi la metà di questi (10 su 21) beve regolarmente, indipendentemente dalla stagione. Tutti i porcelli hanno a disposizione il beverino (la soluzione più valida dal punto di vista dell’igiene): a pallina, 84%, o a spillo,16%. L’ultimo quesito voleva chiarire alcune motivazioni del bere cavioso, in particolare quanto il tipo di alimentazione potesse incidere sull’attitudine al bere. Circa metà dei porcelli (48%) si ciba quasi esclusivamente dei classici fieno-verdura-frutta; un 20% ha a disposizione anche un significativo apporto di erbe provenienti da prati o giardini, altrettanti ricevono cibo pellettato, e il restante 12% può contare su una significativa quantità di entrambi. Le erbe spontanee hanno generalmente un minor contenuto acquoso rispetto alla verdura e frutta e, naturalmente, i pellettati di erbe sono assolutamente secchi, quindi l’ipotesi è che gli animali che fanno uso significativo di questi alimenti possano dover ricorrere maggiormente al beverino. L’analisi di questo dato non è facile perché la statistica ci mostra il dato cumulativo, ma non quello per i singoli porcelli; nonostante ciò possiamo azzardare alcune correlazioni. Il 28% di porcelli che non beve mai potrebbe essere compreso nel 48% che si alimenta in maniera “canonica” (fieno-verdura-frutta), ricavando l’acqua dal cibo; il 38% che beve raramente, o solo quando fa caldo, può verosimilmente coincidere con il 32% che aggiunge erbe o erbe+pellettato alla dieta; nel 34% che beve regolarmente potrebbero essere compresi i porcelli che fanno uso di pellettato, solo o anche erbe (40%), che hanno cioè una dieta proporzionalmente più “secca”. Al di là dei numeri e delle statistiche, si sottolinea una volta di più l’importanza di mettere sempre a disposizione il beverino, anche ai porcelli che sembrano non bere mai o raramente, che deve contenere acqua fresca cambiata almeno giornalmente. E non è da sottovalutare la valenza di passatempo del beverino per alcuni porcelli. In off-topic alla presente discussione vi rinnovo l’invito a proporre sondaggi su argomenti di interesse e utilità comune.
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Avevo evitato questo argomento perchè più lontano dai temi ambientali e perchè potenzialmente fonte di contrapposizione ideologica. Ma se gli interventi si manterranno in termini di pacatezza come il precedente, e in assenza di contraddittorio, ben venga anche citare il quarto quesito referendario. Approfitto dell'occasione per invitare tutti a dare la massima diffusione ai temi referendari e a sollecitare la partecipazione al voto: qualunque sia la nostra posizione, non perdiamo l'occasione di farci sentire.
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Inevitabile che qualche problemino ci sia anche in un Forum quasi perfetto come il nostro Le vostre segnalazioni e collaborazione sono fondamentali per una migliore gestione!
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Grazie Barbara! Se non la vedi tu, che hai abilitazioni da Moderatore, significa che c'è un problema. Ora contatto l'Amministrator-degli-Amministratori...
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Non vorrei dire una bestialità ed essere smentito da altri, ma... a me sembra che qualcosa sia già uscito e, particolarmente nella seconda foto, i testicoli sono in bella evidenza.
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Io non ti so rispondere. Certe volte la casa di Tiberio, che dei miei due porcelli è sicuramente quello con più stimoli ormonali, è particolarmente puzzolente; è possibile che non dipenda solo dall'alimentazione (che pur variata si basa però più o meno sempre sulle stesse verdure), ma anche da qualche picco ormonale. Nel tuo caso l'uso dell'antibiotico potrebbe però complicare le cose. Dovresti vedere se quando l'odore è più intenso il tuo Giorgino dedica più "attenzioni" a Pimpulu; in caso affermativo il nesso pipì odorosa-ormoni sarebbe probabile. E per quanto riguarda il comportamento dal veterinario, è tipico dei porcelli metterci in imbarazzo non mostrando più il segno-sintomo che ci ha preoccupati...
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Ho aperto questa discussione dando risalto al referendum sul nucleare, perchè l'impatto sull'ambiente è ovvio e evidente. Ma bene ha fatto Conchita a introdurre anche l'argomento "acqua". Anche io ritengo che l'acqua non possa essere data in gestione a privati, che probabilmente ne farebbero solo oggetto di speculazione e profitto e non di razionalizzazione della risorsa che richiede molta attenzione, oggi più che mai. Per questo voterò SI all'abrogazione anche per questo quesito.
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Un grazie a tutti da parte mia e di Tiberio! Per quanto riguarda Nerone: chissà che prossimamente non si venga a sapere qualcosa anche su qualche suo antenato?
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Strano... nel menù iniziale completo del Forum dovresti vedere che c'è un sub-forum all'interno della "Sistemazione...". E aprendo "Gabbie e accessori" dovresti vedere l'elenco dei topics e, in alto, il sub Forum "La loro casa". Chiedo a qualche iscritto la cortesia di volerci segnalare se vede correttamente l'area in questione.
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In questa stessa sezione"Gabbie e accessori" c'è il sub-Forum "La loro casa".
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Se sono in una stanza che puoi chiudere potresti semplicemente lasciare aperto lo sportellino per consentire loro di uscire a paicimento, recintando magari l'area a loro disposizione per evitare che vadano dove non desideri. Altrimenti potresti davvero sovrapporre due gabbie, creando una rampa di accesso. Dovresti però limitare la dimensione dell'ingresso fra i piani al minimo indispensabile per il passaggio dei porcelli, per evitare il rischio di cadute. Qualche immagine, per avere degli input, è nel Forum qui vicino: http://www.amicacavia.net/forum/forum/150-la-loro-casa/
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Carezze a Bianca!
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Dovete sapere che anche le timide cavie hanno avuto i loro momenti di gloria; per esempio, una di loro... Come faccio a saperlo, chiedete? Beh, nel modo più semplice possibile: ascoltando le conversazioni tra Nerone e Tiberio, che ormai ho iniziato a comprendere. Proprio recentemente ho sentito Tiberio che vantava la sua genealogia e parlava dei suoi antenati a Nerone, che sembrava ascoltare un poco scettico. Questo è il suo racconto. Il ponte di Tiberio (dedicato a Teo e Tommy) Tutte le cose sono destinate a salire e a scendere e anche l’Impero Romano, dopo i giorni di gloria, conobbe il declino. Appena la potenza dell’impero si allentò, i popoli barbari che scalpitavano ai confini sciamarono ad ondate nel Bel Paese: calarono nella penisola i Visigoti e gli Ostrogoti, i Vandali e i Longobardi, gli Unni e gli Altri... Una di queste orde, attraversate le Alpi e giunta nell’ampia valle del Padus, si trovò di fronte ad una bella strada, dritta e lastricata; un vecchio cartello riportava ancora l’indicazione “Via Aemilia” e più sotto: “Sempre dritto per i bagni Agrippina Beach, sdraio e ombrelloni a prezzi modici, sconti per comitive; legionari e gladiatori ingresso ridotto!”. Ai nostri, provenienti dalle buie e fredde foreste germaniche, quasi non parve vera l’idea di un bel bagno, gelati, granite e una buona pizza fra una devastazione e una razzia, e si avviarono baldanzosi verso il mare. Cammina, cammina, arrivati finalmente in vista del mare la strada terminava proprio di fronte ad una pacifica e ridente cittadina: Ariminum. La località era già famosa perché proprio ad Ariminum Giulio Cesare si congiunse con i suoi alleati provenienti da Roma, dopo aver attraversato il Rubicone e lasciato ai posteri la fatidica frase: “Il dado è tratto!” che pare suscitasse parecchi malumori tra le truppe al seguito, stufe di avere sempre brodo, a pranzo e cena. Per entrare ad Ariminum occorreva varcare il nuovissimo ponte costruito per attraversare il fiume Ariminus (ma guarda te che fantasia con i nomi!). I pochi difensori si posero a barriera ad una estremità del ponte, cercando di assumere un aspetto il più marziale possibile, ostentando una fiducia che non avevano, ben sapendo che non avrebbero potuto resistere più di un attimo a quell’orda. I barbari, alla vista di quel drappello dall’aria sicura e valorosa, ristettero dubbiosi: erano solo dei pazzi o avevano una qualche arma segreta? Ma il desiderio di gelato e granita fu più forte e assunta una formazione da combattimento si accinsero ad attraversare il ponte per scontrarsi con i difensori. Ed è proprio in questo momento cruciale che entra in scena il nostro eroe. Non crediate che le cavie siano state scoperte nel Rinascimento: i valorosi navigatori fenici, cartaginesi e anche romani avevano già varcato ripetutamente le Colonne d’Ercole attraversando oceani e raggiungendo terre lontane, riportando con sé anche alcuni esemplari di fauna delle terre visitate. Qualche marinaio aveva lasciato un porcellus indicus anche ad Ariminum, dove il piccolo roditore era stato adottato dalla popolazione, in particolare dai bambini, conquistando tutti con la sua simpatia e mansuetudine, e per questo era stato affettuosamente chiamato con un nome importante, niente meno che il nome dell’imperatore: Tiberius! Tutti provvedevano a non fargli mai mancare delle verdure scelte e freschissime, che lasciavano per lui in un canestrino proprio sopra il nuovo ponte. Quando quella mattina giunse sul ponte, vedendo che nella cesta c’era la sua verdura preferita, la cicoria catalogna, a Tiberius brillarono gli occhietti! Si avvicinò trotterellando pregustando il delizioso pranzetto. “Ach, koza essere kvesto kva?” i barbari che mai avevano visto un animale simile furono molto meravigliati. “Eine topastren senza koda... Fia di kva!” E così dicendo uno di loro allungò un calcio che andò a rovesciare la cestina e il suo contenuto. Non l’avesse mai fatto! Non so se avete mai sentito un porcellino d’india ringhiare, probabilmente non è possibile, ma vedendo volare la sua catalogna Tiberius si rigirò verso colui, dando proprio l’impressione di ringhiare, l’espressione era così feroce che il barbaro istintivamente arretrò. “Ach! Se anke pikkolo topo è kosì kombattivo, allora figuriamoci soldaten... Forse meglio noi andare in altro posto a cercare gelaten und kapuccinen!” Detto fatto, l’intera orda girò sui tacchi come un sol uomo, e dopo qualche minuto di essi non restava che una nuvoletta di polvere in lontananza, alcune bucce di banana e qualche lattina vuota di birra. Naturalmente il piccolo eroe fu portato in trionfo e state pur certi che fu coccolato da tutti ancora più di prima. E come ringraziamento immediato si decise che il nuovissimo ponte avrebbe portato il nome di Tiberius, a imperitura memoria del glorioso avvenimento. La città in cui si svolsero i fatti oggi si chiama Rimini e le sponde del fiume Marecchia (Ariminus) che la attraversa sono tuttora unite da quel capolavoro di ingegneria che è il ponte romano, che si chiama, appunto, il “ponte di Tiberio”: le persone credono che il nome sia riferito all’imperatore romano sotto il quale fu completato, ma noi sappiamo che non è così. Questo è il racconto di Tiberio; quanto ci sia di vero e di invenzione nella sua storia non saprei, io ve la riporto così come l’ho sentita. E ora i doverosi ringraziamenti: a Isa, per l’idea originale del racconto e le fotografie notturne del ponte; a Laure3, per i lunghi e pazienti appostamenti per poter fotografare Tiberio davanti al ponte; a Conchita, che ha sfogliato antiche pergamene polverose per darmi consulenza linguistica.
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Sgranocchiamenti.... nella pancia!!!
paolo ha risposto a Kiwì&Cocò nella topic La gravidanza e il parto
Chissà se sono i dentini dei topini o quelli della mamma? Nella penultima foto la tua topina assomiglia incredibilmente al mio Nerone, se non fosse per il mantello più chiaro ... -
Grazie a tutti per le risposte!
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Mi dispiace per l'accaduto. A livello di competenza informatica sono nelle tue stesse condizioni (sicuramente peggio), quindi vado a girare la domanda a chi è più esperto di me e cercheremo di farti sapere al più presto.
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Avrebbero quindi circa 5 settimane d'età; secondo la nostra esperienza sembra un peso in linea con le attese. Nella sezione "La salute" c'è un pdf: "La crescita della cavia" che ti può dare qualche informazioni sul ritmo di accrescimento di queste bestiole.
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Il mio pensiero sta diventando questo: il nucleare è una fonte formidabile di energia, ma richiede ancora di essere pienamente "domato" per liberarci dai rischi; non credo che questo possa avvenire a breve, quindi è auspicabile che si continui a fare ricerca, ma non a costruire altre centrali, sia pure di ultimissima generazione. Per questo voterò SI all'abrogazione del programma sull'energia nucleare che era stato proposto dal governo.
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Il momento dell'arrivo del cibo è un momento importante, così come il fronteggiare un'altra cavia, dello stesso o diverso sesso. Il suono vibrante emesso nell'occasione (io lo definisco "aspettativa") è simile e nel primo caso indica certamente piacere. Le cavie non sono in grado di cantare l'Aida, quindi la loro espressione vocale è limitata, almeno per le nostre orecchie; bisogna allora caratterizzare sempre il contesto in cui un dato suono viene emesso, per attribuirne correttamente il significato.
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Quesito n.21 La cavia ha necessità di introdurre vitamina C nutrendosi di vegetali perchè: 1. questa scelta ha comportato un vantaggio evoluzionistico; 2. nella sua fisiologia c'è una carenza metabolica; 3. i sistemi enzimatici della cavia non sono in grado di rimuovere completamente i radicali liberi. Quale risposta è corretta? Tutte le risposte sono corrette. Gli antenati della cavia vivevano in un ambiente in cui i vegetali erano disponibili in abbondanza; la mutazione che causò l’inattivazione dell’enzima L-gulonolattone ossidasi (risposta 2), con perdita della capacità di produrre autonomamente la vitamina C (acido ascorbico), consentì di risparmiare energia che poteva essere destinata ad altre vie metaboliche in quel momento più necessarie (risposta 1). La vitamina C è fondamentale per contrastare la tossicità delle forme reattive dell’ossigeno; negli animali che non la sintetizzano sono particolarmente attivi altri sistemi enzimatici difensivi, quali la superossido dismutasi (risposta 3), che non possono però rimpiazzare completamente la vitamina C, che deve quindi essere assunta con l’alimentazione. Non facciamo mai mancare ai nostri porcelli verdure fresche, privilegiando quelle con miglior contenuto di vitamina C.
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Vorrei sostituire il vetusto trasportino che uso per la mia ADSC (no, non ADSL, avete letto bene: ADSC, Associazione a Delinquere di Stampo Cavioso ). Potreste postare l'immagine di qualche trasportino che ritenente particolarmente funzionale e idoneo ai porcelli e dirmi dove l'avete comprato? Un grazie anticipato a tutti!
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Credo che la piccola sia perfettamente in grado di badare a sè stessa. Quando il pancione sarà troppo ingombrante si autolimiterà. Tante carezze alla piccola!
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Direi che hanno scelto loro stessi il modo più confortevole: dormire sul tetto della casetta. Evidentemente sono soddisfatti così. Giustamente, il fieno cadrebbe rapidamente sotto e tessuti vari potrebbero essere ingeriti.