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Diletta

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  1. ANOMALURIDE CLASSE: Mammalia ORDINE: Rodentia FAMIGLIA: Anomaluridae GENERI E SPECIE: Anomalurops beecroft (anomaluride di Beecroft) Idiurus zenkeri (anomaluride pigmeo) Zenkerella insignis (anomaluride non dotato di membrana) PRESENTAZIONE: Gli anomaluridi sono chiamati scoiattoli volanti a coda squamosa, ma in realtà essi non sono veri e propri scoiattoli. Il più piccolo degli anomaluridi ha le dimensioni di un topo, ed ha una lunghezza complessiva di 20 cm, di cui la metà per la coda; mentre quello di maggiori dimensioni raggiunge quasi 35cm. Di essi esistono nove specie che vivono tutte nelle foreste dell'Africa occidentale e centrale. MORFOLOGIA: Il colore della loro pelliccia setosa varia con la specie, ma è in genere grigia o bruna nella parte superiore e bianca, o giallastra, nelle parti inferiori. L'anomaluride di Beecroft è macchiato di verde e grigio sul dorso, mentre è di un bel colore rosso e arancio nella parte inferiore. Ad eccezione di una specie, non "volante", gli anomaluridi hanno tutti come un "telo di pelle" che va dalle zampe anteriori alle zampe posteriori e da queste fino alla base della coda. Si tratta di una membrana, simile a quella del petauro dello zucchero, utilizzata per planare. Anteriormente la membrana è rafforzata da un tratto di cartilagine che parte da dietro a ciascun gomito. Le dita hanno artigli lunghi e la coda è notevolmente folta. Alla base della coda, nella parte inferiore, vi è una doppia fila di scaglie carenate e sovrapposte, con punte acute dirette all'indietro, che funzionano da arpioni. Inoltre, questi animaletti sono caratterizzati da grandi orecchie e quasi sempre da grandi occhi e baffi lunghi. VITA IN NATURA: Gli anomaluridi vivono sugli alberi di 30 metri e più. Di giorno riposano in alberi cavi da dove escono la sera per cercare cibo. Questi animali possono correre agilmente lungo i rami, ma possono anche spostarsi compiendo dei salti, come se volassero da un albero all'altro. In quest'ultimo caso, si lanciano nell'aria allargando le quattro zampe per distendere il "telo" (la membrana), e planano per 18 metri o più. Per atterrare, sollevano la parte anteriore del corpo, fino a che questo non si trovi in posizione quasi verticale. Per arrampicarsi sui tronchi alti compiono una serie di piccoli balzi con le zampe anteriori e poi con le zampe posteriori; contemporaneamente premono la coda contro il tronco che, con la sua doppia fila di scaglie, fornisce un ottimo supporto, mentre i lunghi artigli l'aiutano nella scalata. Normalmente gli anomaluridi vivono a coppie o in gruppi familiari, ma possono formare gruppi più numerosi. Qualche volta l'anomaluride pigmeo alloggia sugli alberi in gruppi numerosi. Per quanto riguarda il comportamento, gli anomaluridi che non planano, sono molto simili ai ghiri, eccetto per il fatto che escono di giorno. Ad eccezione di alcune caratteristiche particolari, quali il braccialetto di peli speciali su ambedue le zampe posteriori e l'assenza della membrana che serve per planare, questi anomaluridi sono del tutto simili agli altri, sia per dimensioni che per anatomia. ALIMENTAZIONE: Alcuni anomaluridi si alimentano di semi, bacche e frutta, ed altri vanno particolarmente ghiotti per le noci di palma che portano nei loro nidi per pelarle prima di mangiare. Si nutrono di foglie, di cortecce e probabilmente anche di insetti. In quanto all'acqua, bevono nelle pozze di acqua piovana che si formano nelle ramificazioni degli alberi. RIPRODUZIONE: Riguardo alla riproduzione, non ci sono informazioni dettagliate. La femmina ha due parti all'anno, da cui nascono da uno fino a quattro cuccioli. Curiosità: Gli anomaluridi, per quanto siano animaletti interessanti, non sono molto conosciuti. Essi vengono visti di rado anche dalle popolazioni locali, ad eccezione di alcune zone dell'Africa tropicale in cui gli indigeni catturano e mangiano questi esemplari. Anche le conoscenze scientifiche sono limitate, in quanto questi animaletti vivono sulle sommità di alberi molto alti, nelle dense e inospitali foreste tropicali da dove escono soprattutto la notte. L'unica specie attiva di giorno è quella senza la membrana per planare, di cui sono solo pochi gli esemplari avvistati. Fonte: Prof. Aldo Cecio dell'università di Napoli in collaborazione con scienziati del settore della fauna asiatica. Foto: Web
  2. 🥰 Grazie Paolo! Quante cose importanti conosci!
  3. Aguti Classe: Mammalia Ordine: Rodentia Famiglia: Dayproctidae Genere: Dasyprocta Presentazione: L'aguti, per il suo portamento, somiglia alla sua cugina, la cavia; ne differisce però per le dimensioni e per gli arti lunghi, adatti a correre con rapidità. Le zampe posteriori terminano con tre dita. Descrizione: L'aguti ha una lunghezza che varia dai 50 ai 57 cm. Il suo peso varia dai 2,2 Kg ai 4 Kg. Il manto di pelo è di colore fulvo-bruno, fulvo-nero, con le parti inferiori più chiare. Una specie presenta strisce bianche. I peli sono più lunghi nella parte posteriore e nella maggior parte degli esemplari il colore è arancione dorato, ma può anche essere bianco oppure nero. La testa è simile a quella di un ratto, con orecchie rosee, relativamente grandi. La coda è corta senza peli. Possiede cinque dita nelle zampe anteriori e tre, in quelle posteriori, tutte fornite di unghie e zoccoli. Distribuzione. L'aguti è originario dell'America centrale e dell'America del sud; vive nella foresta e nelle aree boschive del centro e del sud America, dal Messico fino al Brasile ed al Perù. Vita in Natura: Questa simpatica creatura è un'animaletto diurno, ma si è adattato alla vita notturna per non essere disturbato, soprattutto dall'uomo. Passa quindi il giorno dentro le cavità degli alberi o in tane scavate nel terreno fra massi di calcare tenero, oppure sotto le radici degli alberi. Le sue tane sono poco profonde: misurano dai 60 ai 90 cm, a volte ricoperte con rami e foglie. Ogni tana è occupata da un solo esemplare, oppure da un piccolo gruppo familiare. Gli studiosi non hanno stabilito con certezza se l'aguti sia un animaletto solitario oppure sociale. Pare che specie diverse possano avere abitudini differenti. Seppure dormano soli, oppure con il proprio gruppo familiare, essi si radunano anche in gruppi di 100 per alimentarsi. Alimentazione: Come tutti i roditori, anche gli aguti sono soprattutto vegetaliani. Mangiano foglie, frutta caduta dagli alberi e radici. Raramente si arrampicano sugli alberi per cibarsi di frutta. Assumono una posizione composta per alimentarsi; seduti consumano il cibo con le zampe anteriori. Gli aguti, sono anche soliti conservare il cibo, costruendo tane, scavate nei loro punti di riferimento, per immagazzinare le scorte. Raramente si nutrono di uova di uccelli e crostacei sulle sponde del mare. Accoppiamento e Riproduzione: In natura di solito si riproducono in maggio e ottobre, ma possono riprodursi anche tutto l'anno. Hanno cucciolate dai 2 ai 6 esemplari, ma generalmente partoriscono solo 2 cuccioli. In cattività, come nel caso degli esemplari ospitati dagli zoo, può nascere anche un solo cucciolo. I piccoli vengono partoriti in un nido di foglie, radici e pelo, scavato a terra. Appena nati, sono molto simili agli adulti. Sono mini aguti, già formati, coperti di pelo e con gli occhi aperti. Dopo un'ora dal parto cominciano ad alimentarsi, nutrendosi di vegetazione. Finché i cuccioli nati sono molto piccoli, al padre è vietato di entrare nel nido. Curiosità: Gli Aguti possono combattere fra di loro durante il periodo dell'accoppiamento e per il territorio. Durante la lite possono essere molto aggressivi. Altrimenti sono estremamente sensibili, paurosi e scappano, fuggendo velocemente al minimo allarme. Sono anche degli ottimi nuotatori ma incapaci di tuffarsi. Predatori: I loro principali predatori sono: l'ocelotto, noto come gattopardo, il giaguaro ed anche l'uomo; infatti questo animaletto è una minaccia per le piantagioni di canna da zucchero e di banane. Aspettativa di vita: Possono vivere fino a 20 anni, ma generalmente la vita media in natura è di 6 anni.
  4. *Emilbg Questi animaletti, sono meravigliosi osservandoli in natura nel loro habitat naturale, magari ancora meglio seguendo un buon documentario Le specie che si vedono in cattività, sono allevate da esperti che seguono programmi di salvaraggio, riproduzione e inserimento in natura, per la salvagurdia
  5. Grazie Paolo Cucciolo di Aye Aye, di un anno, allevato nello zoo di S.Diego. Video 2015 https://youmedia.fanpage.it/video/ag/ViFN3eSwwA1GpUrE
  6. Aye Aye Nome: Aye Aye Specie: Daubentonia Madascariensis Phylum: Cordati Classe: Mammiferi Ordine: Primati Habitat: Madagascar Nord orientale Presentazione: L'aye aye è un piccolo animaletto originario dell'isola del Madagascar che vive sugli alberi e raramente scende a terra. Fino a poco tempo fa si pensava che fosse raro, ma studi e ricerche lo considerano oramai abbastanza diffuso, seppur minacciato, per la distruzione del suo habitat. Storia: Dall'aspetto insolito e affascinate, scoperto dallo zoologo tedesco Schreiber nel 1775, fu classificato nell'ordine dei roditori, scambiato per uno scoiattolo volante, per la sua caratteristica dentaria di soli due incisivi, nelle arcate superiore e inferiore, in crescita continua. In seguito, osservando meglio questa fantastica creatura, fu classificata nell'ordine dei primati, per gli arti glabri con grandi dita e pollice opponibile. Morfologia: L'aye aye ha un corpo lungo dai 35 ai 45 cm, arriva ai 55/60cm considerando anche la coda. Il suo è un mantello scuro, fra il marrone scuro e nero, poco più chiaro intorno agli occhi, la bocca,la gola e la parte inferiore del corpo. La sua particolarità sono le dita delle mani, il terzo e il quarto dito sono più lunghi e servono per picchiettare e infilzare le larve, all'interno degli alberi. Il terzo dito (il medio) è il più lungo. Dotato di un artiglio, sottile e affilato, viene utilizzato proprio per la cattura degli insetti che si nutrono di legno e delle loro larve. Alimentazione: Onnivoro, si nutre di insetti, vegetali, frutti e uova di uccelli Vita in Natura: Creatura solitaria e notturna, vive anche in coppia, con una prospettiva di vita circa 20anni o poco più. Difficile incontrarlo nel proprio habitat naturale, per il suo carattere schivo. Lo si può ammirare nelle zone e parchi protetti, per la salvaguardia della sua sopravvivenza. Riproduzione: Il maschio raggiunge la maturità intorno a un anno e mezzo di età, la femmina invece verso il secondo anno di età. Si riproduce ogni 2/3 anni e la gestazione dura 5 mesi, da cui nasce un solo cucciolo. Lo svezzamento avviene dopo il settimo mese. Il piccolo vive con entrambi i genitori, la madre lo accudisce, il padre è più un guardiano, onde evitare che gli altri maschi si accoppino con la femmina. Il cucciolo resta con i genitori fino al secondo anno di età. *Curiosità L'aye aye è dotato di un sesto dito, un mini pollice poco visibile, sviluppatosi nel periodo evolutivo, per sopperire alla limitazione delle altre dita e per allargare le loro zampe.
  7. Grazie a te Paolo, che mi dai l'opportunità di divulgare le informazioni sulle creature della nostra Terra. Noi umani, siamo in primis responsabili! Anche per me condividere e confrontarmi, mi aiuta a crescere sempre di più, questo per me è molto importante.Questo forum è già una grande enciclopedia del sapere, il mio è un contributo piccolissimo.
  8. Grazie Paolo Avrei sicuramente sbagliato sezione
  9. Gli animali soffrono? Gli animali secondo alcuni etologi soffrono. Oltre al dolore fisico, provano anche sofferenza psichica. Molto spesso è l'uomo ad infliggere questi traumi. Ad esempio allevare gli animali in cattività, in spazi ristretti rispetto all'ambiente naturale, provoca vere e proprie patologie del comportamento. A seguire c'è la deprivazione: anche l'animale, come l'uomo, ha bisogno di esprimere il suo istinto innato, attraverso attività motorie, affettive, sessuali e sociali. Se questo istinto viene frenato, bloccato da una situazione ambientale anomala, è evidente che possano determinarsi sviluppi anomali e patologie. Alcuni animali esotici, spesso, vengono prelevati dal loro ambiente naturale, e diventano merce per i mercati del settore o privati. La cattura è già di per sé un fatto terribilmente traumatico, e nel caso particolare dei primati diventa una vera tragedia. Prelevando i cuccioli i bracconieri ammazzano le madri, senza alcuna pietà. In seguito alla cattura, segue il sistema barbaro di trasporto, senza nessuna considerazione del fatto che gli animali siano esseri viventi. Questo comporta, sofferenze, malattie e morte per la maggior parte di essi.Secondo la logica, è lecito pensare che molte specie animali, siccome provano sofferenza e se ne rendono conto, abbiano una coscienza. Sono quelle specie che per struttura celebrale e per comportamento sono più simili all'uomo, come gli uccelli, i mammiferi e i vertebrati più evoluti. Un serpente, una rana, un pesce, un insetto, posseggono anche loro strutture nervose, fabbricano ormoni e manifestano varie forme di "sensibilità" , ma scientificamente non è dimostrato lo stesso grado di sofferenza presente in un cane, in un delfino o in una scimmia. Comunque anch'essi risentono dei fattori ambientali del luogo in cui vivono. In conclusione le principali cause di sofferenza negli animali sono: Spazi ristretti in cattività, deprivazione del loro istinto naturale, mancanza di cure quando insorgono patologie e privazione della libertà, quando essi sono sottratti dal loro ambiente naturale o quando questo ambiente viene distrutto dall'uomo (vedi Koala). In ultimo, il famoso etologo Danilo Mainardi ha affermato che la cattività, la vita in gabbia o gli spazi ristetti, provocano agli animali caratteristiche alterazioni del comportamento. Queste alterazioni si formano lentamente e sono spesso permanenti. Quindi un animale in cattività non potrà mai essere rimesso in libertà, perché continuerebbe ad avere gli stessi comportamenti sviluppati in cattività, vivendo come all'interno di una gabbia virtuale. Incapace di affrontare le sfide della vita selvatica, sarebbe condannato a morte certa.
  10. Diletta

    Ripresentazione

    Buonasera cari amici e care amiche, mi ripresento per alcuni di voi che non mi conosco , oppure non si ricordano di me, perchè sono raramente attiva nel forum, avendo una vita molto intensa e dedicandomi soprattutto agli animaletti che vivono con me. Io sono Diletta è amo tantissimo gli animali Vorrei informarvi che a breve pubblicherò piccoli articoli, che trattano di argomenti di informazione per gli animali. Pubblicherò mini schede accompagnate da foto , con brevi descrizioni, non strettamente scientifiche e bilogiche, ma che comunque trattano i punti principali, dell'animale in natura e tenuto in cattività. Le mie mini schede nascono dalla mia grande passione, per il mio amore innato verso gli Animali della nostra Terra, per infondere il Rispetto verso la Vita attraverso immagini e descrizioni. io cercherò di descrivere il tutto con semplicità, basandomi anche sulla mia esperienza, con alcuni animali. In questo periodo un pò drammatico della nostra vita, spero di darvi un pò di tenerezza nel cuore, attraverso l'amore per gli animali. Abbiate cura di voi, mi raccomando! Un abbraccio a tutti i membri del forum! * Il mio primo articolo è: Gli animali soffrono? Ho scritto questo articolo interessante, soprattutto per le persone che sono agli inizi, della conoscenza e dell'allevamento in cattività, di queste meravigliose creature, cosi da prendere sempre in considerazione i sentimenti e la coscienza che hanno gli animali. Forse alcuni di voi si chiederanno se gli animali hanno una coscienza, lo scoprirete a breve, promesso 😉 A presto!
  11. Ciao a tutti, sto rileggendo i miei post, dei miei animaletti adorati, che oramai non ci sono più.....Sono emozionata, quanti dolci ricordi ho scritto qui, quante gioie mi hanno donato questi piccoli esserini, che oramai a distanza di anni non ci sono più. Nel mio cuore, mi mancano tanto! Li ricorderò sempre con amore!
  12. Diletta

    Anastasio

    Buon fine settimana a tutti gli appassionati di AmicaCavia.Anastasio sfoggia i suoi primi piani con i suoi teneri occhi rossi
  13. Buon fine settimana a tutti e a tutti i vostri piccoli compagni di vita!Un saluto a tutti gli amministatori del forum!Un caro saluto per Paolo, il nostro Admin dal cuore d'oro! Scusate per la qualità delle foto, le ho fatte da lontano, per non disturbare il primo pasto dopo il letargo dei miei animaletti! In futuro ne farò delle migliori
  14. Ciao carissimo Paolo, che piacere sentirti! :) Grazie mille per il pensiero :) Un forte abbraccio per te e tante carezzine per le tue dolcissime creature!

  15. I tuoi tesori :) Anch'io sempre in compagnia con anastasio, alice e company :) Sono adorabili e unici per me i miei amori for ever

  16. Ciaooo Paolo, Grazie per il pensiero, sei un tesoro! Io sto bene :) Tu come sta? Un abbraccio!

  17. Ciao cara, grazie mille per gli auguri :)

    Ti mando un abbraccio!

  18. Ciao Paolo, grazie mille per gli auguri :) Un abbraccio!

  19. Buonasera Paolo :)

    Grazie del messaggio, appena starò meglio sarà un grande piacere ritornare in forum :) Un abbraccio!

  20. Ti consiglio di visitarlo il museo zoologico è veramente molto bello. Io ho ancora tantissime foto da pubblicare ma visto da vicino, è davvero tutta un'altra cosa......hai modo di apprezzare di più tutto ciò che vedi Vicino agli animali c'è anche una descrizione (dalle foto purtroppo non si vede niente) Se lo desideri puoi chiedere anche una guida @Paolo Sono super contenta che apprezzi
  21. L'edificio è la prima università di Napoli, situata a via Mezzo canone, ospita 5 musei: 1)Zoologia 2)Paleontologia 3)Fisica 4)Mineralogia 5)Atropologia Se hai tempo e soggiorni di più ti consiglio anche di visitare: Museo Archeologico Nazionale (da vedere anche il museo della metropolitana situato sotto a quello archeologico) Museo del Tesoro di San Gennaro presso il Duomo Certosa e Museo di San Martino Parco di Capodimonte Palazzo Reale di Napoli Teatro S.Carlo
  22. Per ulteriori informazioni: http://ilmediano.com/la-nuova-vita-dei-tesori-nascosti-del-museo-zoologico-di-napoli/ Questo articolo è molto recente, tratta proprio dei due leoni ( le prime foto in prima pagina)
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